Percorso:

12ª Seduta Pubblica – Discussione del Documento di economia e finanza 2018 – Relatore BAGNAI (Relazione orale)

Ordine del giorno della 12a Seduta Pubblica
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SENATO DELLA REPUBBLICA
—— XVIII LEGISLATURA ——

12a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2018

Discussione del documento:

Documento di economia e finanza 2018 – Relatore BAGNAI (Relazione orale) (doc. LVII, n. 1)

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Presidenza del presidente ALBERTI CASELLATI,

indi del vice presidente ROSSOMANDO,

del vice presidente CALDEROLI

e del vice presidente TAVERNA

N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Forza Italia-Berlusconi Presidente: FI-BP; Fratelli d’Italia: FdI; Lega-Salvini Premier: L-SP; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP-PATT, UV): Aut (SVP-PATT, UV); Misto: Misto; Misto-Liberi e Uguali: Misto-Leu; Misto-MAIE: Misto-MAIE; Misto-Più Europa con Emma Bonino: Misto-PEcEB; Misto-PSI: Misto-PSI.

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PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 11,10).

Si dia lettura del processo verbale.

MONTEVECCHI, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 13 giugno.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. L’elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all’Assemblea saranno pubblicati nell’allegato B al Resoconto della seduta odierna.

[…]

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Documento di economia e finanza, per ammissione dei suoi stessi estensori e per quello che abbiamo sentito oggi in Aula, si presenta incompleto.

Fratelli d’Italia ha presentato la sua risoluzione al DEF: l’ha fatto focalizzando cinque punti fondamentali, tra i quali abbiamo inserito una richiesta precisa al Governo. Chiediamo a questo Governo un impegno, un piano di sostegno alla famiglia che definirei un piano Marshall per la natalità. Insomma, un piano forte e di aiuto, perché anche il DEF conferma che il quadro nazionale è caratterizzato da disagio sociale. Il nostro è un Paese che arranca, tra povertà economiche, ma anche tra le cosiddette nuove povertà, post-materialistiche e qualitative. C’è sullo sfondo un nodo che va spezzato: la crisi demografica, la denatalità italiana. Il nostro è un Paese che sta invecchiando: da un lato, vi è il progressivo allungamento della vita media; dall’altro, vi è la media di un figlio per coppia ovvero neanche la sostituzione matematica della coppia genitoriale.

È un Paese che invecchia: se questo Governo vuole davvero introdurre un cambio di passo, faccia qualcosa di più di quanto è previsto nel contratto di Governo. Inserisca con questo DEF alcuni elementi che ci permettiamo di suggerire, primo fra tutti quello che abbiamo battezzato «reddito di infanzia», ovvero un assegno mensile di 400 euro per ogni minore da zero a sei anni; e ancora, la riduzione progressiva dell’IVA sui prodotti per l’infanzia. Inoltre – perché bisogna intervenire con un modello di sistema e non con interventi di segmento – occorre incrementare l’offerta dei servizi socio-educativi per l’infanzia, dalla fascia neonatale fino all’età prescolare. Pensiamo agli asili nido: li immaginiamo gratuiti – e avremmo già individuato le coperture – e aperti a tempo pieno, perché a tempo pieno lavorano i genitori, e a rotazione nel periodo estivo.

E ancora, vorremmo vedere inserito in questo Documento il pieno riconoscimento giuridico non solo della figura, ma anche dell’attività dei caregiver familiari, un asse fondamentale del welfare e centrale di tutti quei servizi alla famiglia.

Bisogna favorire concretamente i cosiddetti strumenti di conciliazione famiglia-lavoro, ma farlo, anche qui, con un approccio di sistema, perché, cari colleghi, dobbiamo incoraggiare le scelte libere e sostenere le scelte di maternità e paternità. Ci dobbiamo chiedere perché c’è uno scarto tra le aspettative di fecondità e il tasso di natalità: le giovani coppie non sono sostenute; non è egoismo, quindi, né edonismo, ma si chiama precariato e crisi economica. Non lo diciamo noi, ma i dati ISTAT, dei quali ne riporterò solo uno: nel 2017 l’Italia ha toccato il suo minimo storico di nascita (458.000 neonati) ed il numero dei decessi ha superato quello dei nati, con un saldo negativo di quasi 200.000 unità. È su questo che la politica si deve interrogare e anche a questo un Documento di programmazione deve saper rispondere.

Il Governo del cambiamento, se cambiamento vuole creare, produrre e introdurre, anche su questo tema deve fare la sua parte. Questo Governo non deve avere paura di lanciare una politica per sostenere la famiglia: la Francia l’ha fatto decenni fa, lo voglio ricordare ai colleghi, ed è riuscita a sconfiggere la crisi demografica.

Perché allora, cari colleghi, sottolineare in un Documento economico questi aspetti? Non è soltanto per quella che viene definita la gioia di essere “continuati”, ma per un altro ragionamento. È perché la maternità e la paternità non sono un fatto privato; la maternità e la paternità hanno un valore sociale e, come tali, devono essere affrontate, condivise e sostenute.

E allora, coraggio, introducete questo cambiamento e aiutate il Paese a fare figli. È la storia che lo chiede alla politica, non sono i dati statistici. È la storia che lo chiede alla politica, non solo per il nostro passato – e sarebbe già abbastanza – ma per il suo futuro. La posta in gioco, che ritengo centrale, è infatti l’identità stessa del nostro popolo e la sua continuità. (Applausi dal Gruppo FdI e del senatore Mangialavori).

[Fonte: www.senato.it]

Resoconto stenografico della 12ª seduta pubblica del 19 giugno 2018
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