Percorso:

Secolo d’Italia.it – Crosetto: “Difesa comune? Servono velocità e pragmatismo. Noi impaludati nelle liturgie europee”

Mi piange il cuore, ma non torneremo al mondo così come l’abbiamo conosciuto fino a due anni fa”. Le guerre in corso hanno mutato equilibri e scelte”.  Le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto sono risuonate con pragmatismo e realismo nel dibattito “Forte, libera e sovrana – Politica estera comune e difesa della libertà europea”. Dibattito cruciale alla Conferenza programmatica di Pescara con relatori d’eccezione: Guido Crosetto (Ministro della Difesa), Isabella Rauti (Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa); Giulio Tremonti (Deputato Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Affari esteri e comunitari); Bruno Frattasi (Direttore Generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale)Stefano Pontecorvo (Presidente di Leonardo). Moderati da  Davide Desario (Direttore Adnkronos), i relatori  si sono confrontati in un panel di discussione molto seguito in questa prima giornta di lavori di L’Italia cambia l’Europa“.

Isabella Rauti: Mi auguro che alle prossime europee si delinei una maggioranza con una nuova visione
Investire il 2% del Pil in difesa è un impegno assunto da tutti i Paesi Nato. “Attualmente gli investimenti dell’Europa vedono una media attorno all’1,5%: bisogna rafforzare gli sforzi e programmare il raggiungimento dell’obiettivo” del 2%”.  Sono le parole della sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, che ha aggiunto. “Il ministro Crosetto ha insistito in Europa perché questo impegno venisse svincolato dal Patto di stabilità. Si è persa un’occasione – non da noi ma da Bruxelles. All’indomani del voto” delle prossime elezioni europee “mi auguro si delinei una maggioranza diversa che potrà assumere una nuova visione” che vada in questa direzione”.

Difesa comune, Stefano Pontecorvo: “Manchiamo di competitività”
Non sono più nei nei tempi in cui siamo vissuti “nella bambagia”. Sugli investimenti in difesa “occorre un cambio di passo, che nemmeno la guerra in Ucraina ha impresso”. Così interviene il presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo. “Nel 2023 l’Europa ha investito come acquisizioni di sistema 110 mld di euro, gli americani 250. I nostri 110 miliardi sono stati distribuiti su 30 diverse piattaforme, quelli americani su 12. Il risultato finale è che su ogni piattaforma gli americani investono 20 mld di ricerca, noi 4 mld. Quale sarà il prodotto migliore? E’ chiaro che manchiamo di competività. Non vale per noi, che siamo italiani e sappiamo cavarcela sempre, ma è un problema oggettivo”. Guido Crosetto ha chiuso il dibattito in modo franco e pratico. Ce la faremo a costituire una difesa comune in Europa?, chiede il moderatore.

Difesa comune, Crosetto: “Pragmatismo e velocità”
Risponde il ministro della Difesa: “Avere una difesa unica europea vuol dire avere un unico reclutamento, un’unica formazione, e quanto impieghi? 20-30anni. Noi abbiamo quel tempo? No. Serve pragmatismo”, non operare come “se a un malato di cancro al pancreas stanziassimo un mutuo trentennale. Abbiamo bisogno di velocità“, dunque avanti col “modello Nato”: che vuol dire che brigate dei diversi Stati membri “le faccio addestrare insieme, e alla fine costruisco una cosa più grande che è la somma di 27 sistemi diversi. Parallelamente, però, tu devi creare un’Europa politica” perché “è tempo di accelerare”, eppure “non riusciamo a superare le divisioni”.

Crosetto: “Noi impaludati nelle liturgie europee”
“Putin in un’ora ha invaso una nazione, come si può pensare di restare impaludati nelle liturgie europee? Abbiamo bisogno di velocità e pragmatismo, superare le liturgie sarà il tema che l’Europa dovrà porsi” da qui in avanti. “Sapete quanti proiettili cadono giornalmente sull’Ucraina? 10mila. La guerra non è un’equazione sentimentale, non vince chi ha ragione e perde chi ha torto. E’ questione di numeri. L’Europa per 70 anni ha appaltato la sua difesa agli Usa, ora abbiamo scoperto che gli Usa soli non riescono più a tenere testa a tutti i fronti aperti. E ora all’Europa viene chiesto di fare la sua parte. Ma quando tu in 70 anni non hai costruito nulla, quanto impieghi a recuperare?”, chiede Crosetto. A Desario, che gli domanda come risponderemmo se quei proiettili cadessero sull’Europa, “ho il dovere di non rispondere”, replica. “Ma anche il dovere di occuparmene dalla mattina alla sera” risponde il responsabile della Difesa incassando un sentito applauso della platea.

Crosetto: “L’obiettivo è rendere l’europa pragmatica pewr mettere al sicuro il nostro futuro”
Cosa fare dunque? “Non certo occuparsi di chiacchiere accademiche su chi sarà il prossimo commissario europeo, ad esempio. E’ necessario, al contrario, fare come abbiamo fatto in Italia: caricarci sulle nostre spalle una sfuida positiva su cosa fare e coma fare per incidere nella vita di tutti i giorni. Perché i valori declinati con la burocrazia non servono a nulla. Per questo – conclude Crosetto- queste elezioni europee sono fondamentali. Renderemo l’Europa pragmatica per mettere al sicuro il nostro futuro. Non vedo altri partiti che ne abbiano consapevolezza in Europa. A noi interessa sapere chi ci sta fare le cose che servono veramente all’Europa”.

Senza bisogno che arrivi Trump alla presidenza americana, vedrete che, anche se restasse Biden, saranno duri con chi non arriverà al 2% del Pil per la spesa per la difesa. A quel punto” chi non adempierà l’impegno previsto dalla Nato “diventerà una nazione non di serie B ma addirittura che non potrà sedersi ai tavoli internazionali”: poiché “nessuno passerà più sopra questa cosa” che “diventerà una parte fondamentale per avere credibilità nel mondo”.

[Fonte: www.secoloditalia.it]

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa, Rassegna stampa - Sottosegretario alla Difesa.