Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto n. 3-00430 – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Atto n. 3-00430

Pubblicato il 28 novembre 2018, nella seduta n. 64
Svolto nella seduta n. 65 dell’Assemblea (29/11/2018)

RAUTI , CIRIANI – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. –

Premesso che:

il 10 e l’11 dicembre 2018 si terrà a Marrakech (Marocco) la conferenza intergovernativa per l’adozione del “Global compact for safe, orderly and regular migration” ed i Governi del mondo saranno chiamati a firmare il “Global compact”, ovvero il “Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”, presentato come iniziativa strategica di revisione dei flussi migratori e della loro gestione;

il Global compact, nella sostanza, è un’iniziativa volontaria di adesione a un insieme di principi giuridici e nasce dalla volontà di promuovere flussi continui, utilizzando motivazioni sia economiche sia demografiche;

esso farà cadere ogni distinzione tra chi è profugo e chi è migrante economico, garantendo qualunque tipo di migrazione e al di là delle politiche degli Stati ed in nome di un mondo dai confini aperti, creando obblighi crescenti verso gli Stati in ordine ai servizi da fornire agli immigrati, anche a prescindere dal loro status di rifugiato, impedendo di perseguire penalmente chi fornisce assistenza indebita all’immigrazione;

contro l’approccio immigrazionista ed a favore della sovranità nazionale, si sono già schierati: Stati Uniti, Ungheria, Australia e Austria e, più recentemente, la Repubblica Ceca, secondo cui il testo “non stabilisce una netta differenza tra migrazione legale e illegale”;

la sottoscrizione del complesso reticolato di impegni del Global compact comporta un’inaccettabile cessione di sovranità sul tema migratorio secondo un’impostazione ideologica che sancisce, di fatto, una sorta di “diritto a migrare”;

l’Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, costituirebbe il “molo naturale” per le rotte che provengono dall’Africa, divenendo la “porta di accesso” al mondo occidentale, al suo stile di vita, ai suoi diritti e ai suoi doveri, segnando una vera e propria mutazione genetica della dimensione funzionale del confine, il limes degli antichi romani, inteso non solo come linea di demarcazione dell’ambito territoriale nel quale si esercita la sovranità di uno Stato ma anche come linea di demarcazione tra civiltà diverse, con i rispettivi tratti caratteristici e le naturali differenze;

considerato che:

in merito alla sottoscrizione da parte dell’Italia del Global compact si registrano dichiarazioni contrastanti e contraddittorie da parte di esponenti della maggioranza e all’interno del Governo;

la Lega ha presentato alla Camera dei deputati una risoluzione in III Commissione permanente (Affari esteri e comunitari), con la quale si impegna il Governo a non firmarlo e, dopo lunghe giornate di silenzio, due giorni fa, il 27 novembre, il vice premier e Ministro dell’interno Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera, si è dichiarato “assolutamente contrario al global compact”, poiché non ritiene opportuno “delegare ad organismi sovranazionali scelte che spettano ai singoli Paesi”, mettendo “sullo stesso piano i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici”,

si chiede di sapere quale sia la posizione ufficiale del Governo circa la firma del Global compact alla Conferenza di Marrakech del 10 e 11 dicembre 2018 e, in ogni caso, quali ulteriori elementi nuovi di valutazione ritenga di dover fornire rispetto a quanto già dichiarato nei giorni scorsi in merito alla volontà favorevole espressa.

[Fonte: www.senato.it]

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