Percorso:

Il Giornale d’Italia – Un dovere

di Francesco Storace

Mentre la coalizione alternativa alla sinistra vive una crisi di leadership, prepariamo la fase che si aprirà a giugno

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Oggi a Trieste e domani a Roma col comitato centrale: nessuno fermi la ricostruzione di un’area politica di destra

Oggi a Trieste, domani a Roma col nostro comitato centrale, a giugno tirare le somme e aprire una nuova fase dopo le elezioni regionali: il dovere deve richiamare in campo ciascuno di noi per ridare una destra all’Italia smarrita di questi tempi.

Dobbiamo crederci, senza veti. Chiediamo a tutti di portare una pietra al cantiere: l’unica condizione deve stare nei contenuti della battaglia politica da intraprendere. Sovranità, patriottismo conservatore, tradizione nazionale, politiche sociali, affermazione del dovere della legalità e del diritto alla sicurezza, lotta all’immigrazione clandestina, al centro di una piattaforma da rilanciare con forza.

Nel capoluogo giuliano si terrà nel pomeriggio di oggi una manifestazione promossa da Roberto Menia, intitolata sulla scia di quella romana del 28 marzo “una destra per la terza repubblica”. È un tema affascinante che dobbiamo convintamente proporre al nostro popolo.

Poi, l’appuntamento di domani col Parlamentino de La Destra, il nostro comitato centrale. Mi permetto di indicare una traccia di percorso per il post regionali, puntando ad affermare la ragione sociale per cui nascemmo nel 2007: ridare alla Nazione la forza politica che più rivendica l’appartenenza di destino.

Ma prima, certo, dovremo fare il nostro dovere anche sostenendo le liste di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali. Magari scoprissimo a fine maggio di aver finalmente ritrovato la destra che manca a tutti noi. Altrimenti, insieme a loro, si lavorerà ad un nuovo progetto. Ma guai a stare fermi, ad osservare quello che accade. Sarebbe sbagliatissimo.

Soprattutto perché si sta affievolendo la speranza e il popolo pare sempre più rassegnato al peggio, col renzismo dominante. È in atto una restaurazione di poteri forti e antichi che si ritrovano sotto l’ombrello di Matteo Renzi, che pure riesce a sopravvivere persino alla devastazione morale che riguarda anzitutto il suo partito. La corruzione dilaga ma lui, il premier, è intoccabile. Di qua, l’attesa; il centrodestra è in una imbarazzante crisi di leadership, l’alternativa sembra davvero lontana e se Salvini ci piace quando strilla, sappiamo anche che occorre dare agli italiani una rappresentanza in grado di proporre soluzioni e non solo rabbie.

Ecco perché bisogna sentire come un dovere la riunificazione a destra. Da quando siamo nati come movimento politico ci siamo battuti per questo obiettivo: non essere riusciti ad essere la forza catalizzatrice per tutti non deve portare a sabotare iniziative altrui. Ovviamente, ascoltando le voci del consenso e del dissenso. Per quello che mi riguarda, credo che tutti abbiano compreso qual è per me la strada più giusta da percorrere.

[Fonte: www.ilgiornaleditalia.org]

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa.