Percorso:

Dire – (LZ) Sicurezza. Gestione beni confiscati, convegno alla Pisana tra vincoli burocratici e problemi di poca redditività

(DIRE) Roma, 12 giu. – Questa mattina nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio si è tenuto il convegno dal tema: “La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”, promosso dall’associazione culturale Civiltà progresso Europa. L’assessore agli Enti locali e Politiche per la sicurezza, Giuseppe Cangemi, ha introdotto i lavori affermando che in altre realtà fuori dall’Italia i beni confiscati vengono venduti, cosa che non accade nel nostro Paese dove l’agenzia non ha i fondi per gestire i beni. La Regione Lazio ha un piccolo fondo a disposizione che, però, si trova nell’impossibilità di gestire. Secondo Isabella Rauti, membro dell’Udp del Consiglio regionale del Lazio, “combattere contro tutte le mafie, dare l’esempio ai giovani nelle scuole e nelle famiglie, recuperare una cultura della legalità diffusa negli ambienti di lavoro e sul territorio sono i temi di grande attualità su cui le istituzioni devono fare la propria parte, e la Regione Lazio si sta muovendo in questa direzione”. “In questo quadro complessivo – ha proseguito Rauti – si inserisce il tema della confisca e del riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata, attività che ha una duplice valenza, morale e materiale. Morale, perché un bene sottratto al crimine ed utilizzato da associazioni o enti aventi diritto, per finalità sociali, rappresenta un esempio di come la lotta contro tutte le mafie possa essere condotta con efficacia. Materiale perché il riutilizzo di questi beni consente di poter reperire spazi, nei quali diffondere la cultura della legalità”. Per Isabella Rauti “è necessario, però, superare alcuni vincoli burocratici che ancora rendono troppo lente le procedure, dal sequestro dei beni alla loro definitiva aggiudicazione, potenziando l’agenzia, semplificando la normativa e valorizzando l’istituto della confisca preventiva, anche prima del termine dei procedimenti giudiziari, come previsto dalla cosiddetta ‘Legge antimafia’ del 1965, puntando sulla velocità delle assegnazioni e la trasparenza delle procedure. Soltanto diffondendo una cultura della legalità e della responsabilità che parta dalle istituzioni e dalla società civile – ha concluso Rauti – potremo contribuire a sconfiggere tutte le mafie e difendere il valore della legalità in tutte le sue forme”.(SEGUE)

(Com/Rel/ Dire) 17:52 12-06-12 NNNN

Questa voce è stata pubblicata in Lanci di agenzia con Tag: .