Percorso:

Seduta N.54.2 di Mercoledì 23 Maggio 2012 su Testo unificato, ai sensi dell’articolo 61, c. 3, Reg., delle proposte di legge regionale n. 130 del giorno 20 dicembre 2010 e n. 200 del giorno 12 maggio 2011: Disposizioni in materia di riutilizzo delle informazioni e dei dati pubblici e iniziative connesse (Prosecuzione esame)

La seduta riprende alle ore 12,06

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE

(…omissis…)

Testo unificato, ai sensi dell’articolo 61, c. 3, Reg., delle proposte di legge regionale n. 130 del giorno 20 dicembre 2010 e n. 200 del giorno 12 maggio 2011: Disposizioni in materia di riutilizzo delle informazioni e dei dati pubblici e iniziative connesse (Prosecuzione esame)

Discussione e votazione dell’articolato

PRESIDENTE. I lavori dell’Aula riprendono con la prosecuzione dell’esame del Testo unificato delle proposte di legge n. 130 e n. 200, iscritto al primo punto all’ordine del giorno. Nella giornata del 15 maggio i lavori sono stati interrotti dopo l’esame dell’articolo 3 per dare modo di esaminare compiutamente gli emendamenti proposti dalla Giunta regionale ed eventualmente di proporre i subemendamenti.

Articolo 4:

(…omissis…)

Ordine del giorno n. 59 del giorno 15 maggio 2012 dei consiglieri Rauti, Colosimo, Tarzia, D’Aguanno, D’Ottavi, Cetrone, Miele, Battistoni e De Romanis, concernente: T.U. delle proposte di legge 130 e 200 “Disposizioni in materia di riutilizzo delle informazioni e dei dati pubblici e iniziative connesse”, politiche di genere”

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 59, proposto dai consiglieri Rauti, Colosimo, Tarzia, D’Aguanno, D’Ottavi, Cetrone, Miele, Battistoni e De Romanis.

Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente.

L’ordine del giorno, come si vede dalle firme, è stato condiviso, tra l’altro la Commissione in precedenza aveva anche recepito all’unanimità due emendamenti che avevo formulato agli articoli 8 e 9, sempre in relazione ad una tutela antidiscriminatoria, che secondo me è principio importante e fondativo rispetto alla nostra proposta di legge discussa qui in Aula.

La cornice di riferimento della proposta di legge è una cornice che invita alla trasparenza, obbliga all’efficienza le azioni amministrative e soprattutto invita a condizioni eque, ovvero non discriminatorie, in tutti gli aspetti legati alla formazione, all’aggiornamento, alla diffusione dei dati.

In questo perimetro di riferimento, che mi pare condiviso dall’Aula nelle sue linee generali, questo ordine del giorno va ad aggiungere uno specifico assolutamente compatibile, integrativo ed omogeneo rispetto al resto dell’articolato. Ovvero, in sintesi, questo ordine del giorno condiviso vuole non solo rimandare anche ai regolamenti, ma soprattutto stabilire con maggiore chiarezza un principio di equità nell’accesso e nella fornitura dei servizi, come peraltro richiesto anche dalle direttive europee e dal recepimento italiano della direttiva europea sulla tutela antidiscriminatoria nella fornitura di beni e servizi, inoltre, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione, stabilisce – esplicita direi, e chiede di farlo anche ai regolamenti attuativi – che ci siano in ogni utilizzo, in ogni elaborazione e in ogni diffusione dei dati principi di equità con una particolare attenzione rispetto alle questioni e alle politiche di genere.

In particolare non solo si invita a escludere categoricamente qualsiasi prassi discriminatoria, anche nella diffusione e nell’utilizzo dei dati, ma in particolare si chiede che, nell’ambito dei regolamenti attuativi della presente legge, siano previsti meccanismi incentivanti e premianti per la partecipazione femminile ai bandi pubblici, ai progetti di finanza, impegnandosi anche ad escludere ed eventualmente sanzionare qualunque prassi discriminatoria nella gestione, pubblicazione e diffusione dei dati pubblici e iniziative ad essi connesse.

Si chiede anche all’assessore di competenza di riferire annualmente al Consiglio sullo stato di esecuzione delle azioni di promozione delle politiche di genere. Infine, si immagina anche la indicizzazione di motori di ricerca per facilitare poi l’accesso a categorie di dati pubblici che siano relativi alla promozione di politiche di genere e, ancora, l’implementazione di un’apposita banca dati contenente dati pubblici di particolare interesse femminile inteso in senso lato ed ampio.

In una parola, e in una sola, l’ordine del giorno va, a mio avviso, ad aggiungere un valore, uno specifico, ripeto, compatibile con lo spirito generale di “open data” che includa anche l’universo femminile al quale ci rivolgiamo.

*****

Questa voce è stata pubblicata in Interventi in Aula Cons. Regionale Lazio con Tag: .