Percorso:

Mozione – Atto di Sindacato Ispettivo n. 1-00496 – Consumi culturali del cinema

Atto n. 1-00496

Pubblicato il 5 luglio 2022, nella seduta n. 448

IANNONE, BARBARO, CIRIANI, RAUTI Isabella, BALBONI, CALANDRINI, DE BERTOLDI, DE CARLO, DRAGO Tiziana Carmela Rosaria, FAZZOLARI, GARNERO SANTANCHÈ Daniela, LA PIETRA, LA RUSSA, MAFFONI, MALAN, NASTRI, PETRENGA Giovanna, RUSPANDINI, TOTARO, URSO, ZAFFINI

Il Senato,

premesso che:

la cultura intesa in tutte le sue forme ed espressioni, così come tutelata dall’articolo 9 della Costituzione, rappresenta un bene comune inviolabile e, in quanto tale, necessita di essere tutelata e valorizzata;

le sale cinematografiche, come indicato dall’ANEC, vivono una situazione di estrema difficoltà fin dal 23 febbraio 2020, quando è stato minato il settore dell’intrattenimento con perdite iniziali superiori al 75/80 per cento di pubblico;

attingendo alle più recenti elaborazioni curate da CINETEL, la società che effettua un monitoraggio di gran parte del mercato “theatrical” italiano (impresa partecipata pariteticamente da ANEC – l’associazione degli esercenti – e da ANICA Servizi) dal 1° al 31 maggio 2022, sono stati incassati 25,7 milioni di euro, corrispondenti ad un meno 46,6 per cento rispetto al 2019; i biglietti venduti sono stati soltanto 3,65 milioni, ovvero meno 50,7 per cento rispetto al 2019;

dal 1° gennaio 2022 sono stati incassati 126,6 milioni di euro, corrispondenti a meno il 14,9 per cento rispetto al 2020, meno 56,5 per cento rispetto al 2019; i 18,49 milioni di biglietti venduti corrispondono ad un meno 18,9 per cento rispetto al 2020 ed a un meno 59,1 per cento rispetto al 2019;

a livello europeo, si rileva, secondo i dati dell’European Audiovisual Observatory (EAO), che, per i primi 4 mesi dell’anno (da gennaio ad aprile 2022) al meno 61 per cento dell’Italia (sempre rispetto all’anno di riferimento pre-COVID, ovvero il 2019) corrisponde un meno 50 per cento della Germania, un meno 38 per cento della Francia, un meno 36 per cento della Spagna ed un meno 19 per cento del Regno Unito;

considerato che:

nel 2021 il cinema italiano ha incassato 169,3 milioni di euro e 24,8 milioni di presenze; la differenza rispetto al 2019, prima quindi della pandemia, è di oltre il 70 per cento, sia per i ricavi, sia per le presenze;

l’audiovisivo è la più produttiva delle industrie creative italiane: il suo «effetto moltiplicatore» è il secondo più alto fra quelli di tutte le attività economiche nazionali e comprende circa 8.500 imprese che occupano direttamente circa 50.000 persone: se si considera l’intero indotto, la cifra supera addirittura le 170.000 unità;

esso rappresenta, inoltre, uno strumento di promozione della nostra nazione all’estero, che andrebbe sostenuto con ogni mezzo;

Cinecittà è un simbolo della cinematografia nazionale e rilanciare la centralità degli stabilimenti di Via Tuscolana è funzionale alla remunerabilità dei nuovi investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza: le nuove risorse, infatti, non diventeranno produttive, se non saranno accompagnate da una politica dinamica e aggressiva di riposizionamento sul mercato dei teatri di posa e dei servizi proposti da Cinecittà;

considerato, altresi, che:

recenti dati FAPAV-IPSOS confermano che il fenomeno dell’illegalità diffusa nella fruizione di contenuti audiovisivi, provoca danni ingenti, sia in termini di fatturato (circa 1,7 miliardi di euro), sia come PIL (circa 716 milioni di euro), sia come entrate fiscali per lo Stato (circa 319 milioni di euro), che potrebbero essere impiegati in servizi pubblici a disposizione della collettività;

la pirateria non solo è un freno per lo sviluppo, ma mette anche a serio rischio l’occupazione: si stima una perdita di posti di lavoro pari a 9.400 unità,

impegna il Governo:

1) ad adottare immediati interventi che impongano congrue e sostenibili “finestre” temporali nello sfruttamento di qualsiasi film, sia nazionale che internazionale, attestandosi su 105 giorni, come da prassi prepandemica, garantendo gli esercenti cinematografici, i distributori e le produzioni, così come le esigenze delle piattaforme streaming;

2) ad adottare iniziative volte a garantire che le attività di lancio e promozione in relazione alla successiva disponibilità dell’opera attraverso fornitori di servizi media audiovisivi lineari e non lineari, o attraverso editori home entertainment, possano essere effettuate dopo un congruo periodo dalla data di prima proiezione in sala cinematografica;

3) a prolungare il “tax credit” al 60 per cento alla distribuzione, al fine di agevolare investimenti in materia di promozione e conseguente visibilità dei prodotti;

4) a rimodulare il “tax credit” alla produzione prevedendola al 60 per cento per opere con prioritario sfruttamento cinematografico e al 30 per cento per quelle destinate ad altri circuiti e modalità di fruizione;

5) a introdurre una chiara regolamentazione sulle “uscite evento”, che non possano essere lesive della normativa sulle “finestre”, evitando che, in mancanza di regole chiare, siano utilizzate per aggirare il periodo di tempo fissato dalle finestre e finire in tempi brevi sulle altre forme di distribuzione;

6) a promuovere iniziative a tutela e sostegno del comparto cinematografico in tutte le sue forme ed espressioni derivanti dall’evoluzione tecnologica;

7) a sostenere il rilancio delle sale da cinema tramite la riduzione del peso fiscale delle imposte comunali che gravano sulle imprese, migliorando la mobilità da e per i luoghi di spettacolo, sostenendo l’ammodernamento edilizio e la riconversione ecologica e digitale delle sale, incentivando e promuovendo i consumi culturali del cinema in sala tramite specifici incentivi fiscali come la detrazione dei consumi culturali, formando le nuove generazioni tramite la sinergia con scuole e laboratori;

8) ad adottare iniziative urgenti volte al contrasto della pirateria audiovisiva;

9) ad intensificare l’azione di sostegno alle sale cinematografiche con maggiori investimenti;

10) a contrastare qualsiasi forma di concorrenza sleale, come il sistema delle arene gratuite;

11) ad adottare iniziative normative volte a introdurre meccanismi certi che consentano la cessione dei crediti di imposta a favore dell’esercizio cinematografico al sistema bancario e finanziario.

[Fonte: www.senato.it]

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