Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n. 4-04965 – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Atto n. 4-04965

Pubblicato il 25 febbraio 2021, nella seduta n. 300

FAZZOLARI , CALANDRINI , LA PIETRA , PETRENGA , RAUTI , GARNERO SANTANCHE’ , TOTARO , IANNONE – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -Premesso che:

come è noto nel novembre 2022 si terranno i mondali di calcio in Qatar;

almeno dal 2013, a seguito di un’inchiesta giornalistica, era emerso che la manodopera impiegata per la costruzione degli impianti sportivi che avrebbero dovuto ospitare il campionato di calcio era prevalentemente immigrata (all’epoca nella misura del 40 per cento dal Nepal) e sottoposta a condizioni di lavoro disumane e ad abusi di ogni genere;

nel 2016 un rapporto diffuso da Amnesty International ha fatto emergere che lo stadio internazionale Khalifa, dove si svolgerà una delle semifinali dei mondiali di calcio, era stato costruito grazie allo sfruttamento di lavoratori migranti, sottoposti a sistematici abusi che in alcuni casi corrispondevano a lavori forzati;

il rapporto del 31 marzo 2016 di Amnesty International (“il lato oscuro del gioco più bello del mondo: lo sfruttamento del lavoro migrante per costruire un impianto dei mondiali di calcio 2022”) ha condannato lo sfruttamento del lavoro migrante nella costruzione dello stadio Khalifa, chiedendo alla FIFA, alle squadre e agli sponsor di alzare la voce e prendere posizione per non essere complici;

nel rapporto, che si basava su interviste a 231 migranti impiegati nella ricostruzione dello stadio Khalifa e nella manutenzione di annessi ad altri impianti sportivi, gli intervistati riferivano tutti di versare in condizioni di sovraffollamento e inadeguatezza alloggiativa, di avere spesso versato somme di denaro a reclutatori per trovare lavoro in Qatar, di essere stati spesso sottopagati o di non aver percepito salario, di essere in taluni casi stati privati del passaporto e di ogni documento valido per l’espatrio;

nonostante le denunce delle organizzazioni internazionali e il costante monitoraggio della situazione, non si sono registrati miglioramenti nelle condizioni di lavoro della manodopera impiegata nei cantieri, né il Governo del Qatar ha adottato misure idonee al contrasto del fenomeno;

sempre in base alle fonti che si traggono dalle organizzazioni internazionali e dalla stampa italiana ed estera, in Qatar sono ancora ad oggi sfruttati lavoratori di India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka per i lavori di edificazione, ricostruzione e ammodernamento di tutti gli impianti sportivi, degli annessi che verranno utilizzati per i mondiali di calcio, nonché delle infrastrutture relative;

da un’ulteriore inchiesta giornalistica, pubblicata su “The Guardian”, si apprende che negli ultimi dieci anni i lavoratori migranti che avrebbero perso la vita in Qatar, in conseguenza delle condizioni lavorative proibitive ed a causa di incidenti sul lavoro, sarebbero oltre 6.700, stima definita per difetto e effettuata anche sulla base delle informazioni rese dai governi degli Stati di provenienza dei lavoratori;

nel maggio del 2020 il Parlamento italiano ha ratificato un trattato bilaterale di cooperazione culturale con il Qatar che consente di finanziare università e borse di studio in Italia, di favorire l’insegnamento della lingua araba nelle scuole e prevedere interscambi culturali e studenteschi;

in virtù del predetto accordo dunque, sarà favorita e incentivata la diffusione in Italia dei principi e modelli culturali dell’emirato;

Fratelli d’Italia già all’atto della ratifica parlamentare si era espressa negativamente, atteso che il Qatar applica la sharia, non riconosce la parità dei diritti tra uomini e donne, ammette la pratica delle spose bambine, prevede nel suo ordinamento i reati di omosessualità, apostasia e proselitismo cristiano e pratica la tortura di Stato;

alla luce di questi ulteriori gravissimi fatti di cronaca si assiste alla conferma che l’emirato seguita a porsi in contrasto con le più elementari norme del diritto internazionale, violando costantemente e proditoriamente i diritti umani, tanto da arrivare a consentire per la costruzione di opere pubbliche la sostanziale riduzione in schiavitù della manodopera;

risulta dunque evidente che, se già prima non sussistevano le condizioni per la ratifica dell’accordo bilaterale attesi i motivi già ampiamente esplicitati anche dal primo firmatario nella dichiarazione di voto contrario, a maggior ragione oggi, a seguito dei fatti descritti, non sussistono più le condizioni affinché si dia corso all’accordo,

si chiede di sapere:

se il Ministro degli affari esteri intenda approfondire la vicenda chiedendo espressamente conto della sussistenza delle violazioni evidenziate dalle organizzazioni internazionali e dagli organi di stampa, riferendo in Parlamento sulle informazioni assunte;

se il Presidente del Consiglio dei ministri, in considerazione della patente violazione da parte del Qatar delle norme a tutela dei diritti umani, abbia intenzione di far valere il mutamento fondamentale delle circostanze che hanno condotto alla ratifica dell’accordo bilaterale di cooperazione culturale tra Italia e Qatar e, per l’effetto, dichiararne la sospensione.

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Commissione Diritti Umani, Interrogazioni.