Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n. 4-06429 – Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa

Atto n. 4-06429

Pubblicato il 11 gennaio 2022, nella seduta n. 393

LA PIETRA , RAUTI , BALBONI , DE BERTOLDI , DE CARLO , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , PETRENGA – Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa. -Premesso che:

come riportato sul sito web del Ministero della difesa, la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia «MIASIT» è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, dal 2018, della precedente Operazione «Ippocrate» e di alcuni compiti di supporto tecnico-manutentivo a favore della Guardia costiera libica rientranti nell’operazione “Mare Sicuro”;

la missione persegue lo scopo di incrementare le capacità delle istituzioni locali, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario e umanitario, security force assistance e stability policing ed agevolando attività di formazione/addestramento, sia in Italia, sia in Libia;

la medesima missione ha inoltre il compito di fornire assistenza e supporto sanitario, garantendo anche la possibilità di trasferire in Italia i pazienti che dovessero richiedere cure altamente specialistiche, condurre attività di sostegno a carattere umanitario e a fini di prevenzione sanitaria attraverso corsi di aggiornamento a favore di team libici, fornire attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative libiche, in Italia e in Libia, al fine di incrementarne le capacità complessive;

ulteriori finalità sono quella di assicurare assistenza e supporto addestrativi e di mentoring alle forze di sicurezza libiche per le attività di controllo e contrasto dell’immigrazione illegale, dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza della Libia, quella di svolgere attività per il ripristino dell’efficienza dei principali assetti terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, funzionali allo sviluppo della capacità libica di controllo del territorio e al supporto per il contrasto dell’immigrazione illegale e inoltre, supportare le iniziative, nell’ambito dei compiti previsti dalla missione, poste in essere da altri Dicasteri, incentivare e collaborare per lo sviluppo di capacity building della Libia, effettuare ricognizioni in territorio libico per la determinazione delle attività di supporto da svolgere, garantire un’adeguata cornice di sicurezza/force protection al personale impiegato nello svolgimento delle attività/iniziative in Libia;

considerato altresì che:

nonostante il lavoro svolto dal personale italiano in loco, con il massimo impegno ed abnegazione e senso del dovere, sono rappresentate all’interrogante notevoli criticità per il conseguimento degli obiettivi preposti in essere dall’accordo, in particolare a causa della scarsa collaborazione delle autorità libiche;

al riguardo, in particolare, risulterebbe essere stato bloccato per molto tempo nel porto di Misurata il macchinario per la produzione di ossigeno necessario per il corretto ed efficiente uso funzionale delle sale operatorie dell’ospedale da campo di Misurata e a tutt’oggi risulterebbe comunque non utilizzato;

ancora, non risulterebbe nessuna attività di mentoring, tranne pochi elementi a Tripoli, ma con attività minimali;

si sarebbero inoltre verificati più volte blocchi, da parte delle autorità doganali libiche, del materiale di approvvigionamento destinato al contingente militare italiano, creando notevoli disagi;

durante le missioni esterne dei medici italiani risulterebbe che i militari di scorta non possono né vestire la divisa italiana, né tantomeno portare armi con sé, il che di fatto trasforma la scorta in una sorta di accompagnatori;

risulterebbe, altresì, che le autorità libiche sarebbero entrate nell’armeria del contingente italiano, fotografando e filmando tutto per poi diffonderne le immagini tramite canali social, mettendo in serio rischio la sicurezza dei nostri militari;

è inoltre noto come il contingente attuale abbia dato il cambio al precedente con oltre tre mesi di ritardo a causa della mancanza dei visti da parte delle autorità libiche, mentre attualmente sembrerebbe che le prefissate partenze per il rientro in Patria dell’attuale contingente, programmato per il mese di gennaio 2022 stia subendo ulteriori ritardi in quanto i piani di volo del 5 e 11 gennaio sono stati annullati,

si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano intraprendere nei confronti delle autorità libiche per la salvaguardia dell’immagine della dignità delle nostre Forze Armate, della loro sicurezza, sottoposte ad umiliazioni che minano la dignità e il morale dei nostri soldati, nonché per il raggiungimento degli obiettivi della missione.

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Commissione Difesa - Attività, Interrogazioni.