Percorso:

Dire.it – Rete Donne per la salvezza: “È momento di vero ministero Pari opportunità”

Lo scrivono le 40 associazioni di manager, economiste, statistiche, accademiche, giornaliste, parlamentari riunite nella rete Donne per la salvezza, che ha elaborato un manifesto di proposte per i Recovery Fund attraverso 5 webinar

ESITI DEL CONSIGLIO EUROPEO, INFORMATIVA DI CONTE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI AULA MONTECITORIO

ROMA – “Siamo certe che il presidente incaricato Mario Draghi affronterà con energia la sfida della parità di genere, valorizzando le energie femminili nella composizione della sua squadra di governo: una sfida complessa, visto che il toto-ministri dei partiti è quasi esclusivamente maschile, ma che deve essere vinta”. Lo scrivono le 40 associazioni di manager, economiste, statistiche, accademiche, giornaliste, parlamentari riunite nella rete ‘Donne per la salvezza‘, che ha elaborato un manifesto di proposte per il recovery fund attraverso 5 webinar trasmessi in diretta dal corriere e da repubblica registrando decine di migliaia di accessi, e conclusi con un confronto con Paolo Gentiloni e David Sassoli. “per uno sviluppo dell’azione di governo che vinca la partita della parità di genere e della riduzione delle disuguaglianze- continua la rete donne per la salvezza- riteniamo importante una riflessione sul dipartimento delle pari opportunità. è venuto il tempo che diventi un ministero vero e proprio, con portafoglio, e che il/la sua titolare sieda nel consiglio dei ministri con pari poteri degli altri titolari di dicastero. sarebbe un’azione di rilievo, con un valore concreto e simbolico, che riaccenderebbe nelle italiane la speranza in un percorso di fuoriuscita dalla crisi attento alle loro necessità e- conclude la rete- ai problemi specifici della metà del paese che paga il prezzo più alto all’emergenza covid in termini di occupazione e di servizi”.

BINETTI: “PUNTO DI VISTA DELLE DONNE SIA IN TUTTI I DICASTERI“
“Un ministero per le Pari Opportunità con portafoglio? In realtà in ogni ministero e in ogni luogo decisionale bisognerebbe tener conto del punto di vista femminile. Non è tanto questione di avere un ministero ‘ad hoc’, ma recepire il fatto che il gender gap esiste ancora e che la parità uomo-donna è un obiettivo ancora lontano da raggiungere”. Così alla Dire la senatrice Paola Binetti, UDC, in risposta all’appello lanciato questa mattina dalla rete ‘Donne per la salvezza’. Il punto di vista femminile va tenuto in considerazione, sostiene la senatrice, e riguarda “le politiche dei trasporti, famiglia, lavoro, sviluppo economico. In ognuno dei ministeri abbiamo bisogno che ci sia un punto di vista che restituisce alla dignità, alla competenza e alla professionalità femminile la sua condizione di parità. Se ci sarà un ministero per le Pari Opportunità lo vedremo, e capiremo quali sono gli obiettivi dominanti, ma potrà raggiungerli solo con la collaborazione stretta con tutti gli altri ministeri”.

BINETTI: “FACILITARE GESTIONE LAVORO E FAMIGLIA, NE BENEFICIA PIL“
“Oggi abbiamo bisogno di poter mantenere insieme la leadership femminile nell’ambito professionale con la responsabilità che da sempre compete alla donna nell’approccio alla maternità. Se vogliamo avere politiche demografiche che rimettano in moto la nascita di bambini abbiamo bisogno di politiche demografiche che valorizzino il lavoro femminile, facilitandolo”, ha dichiarato Binetti, commentando le priorità del futuro governo Draghi sulle questioni femminili. “Ancora oggi- spiega- una donna vive situazioni di eccessivo stress e competitività se vuole tenere insieme famiglia e lavoro, noi auspichiamo che si renda più facile questo percorso. La valorizzazione del contributo femminile è stato anche in termini Pil e darebbe la misura di uno sviluppo reale del Paese. Laddove una professionalità femminile si può declinare a livelli alti, il Pil cresce in modo coerente e progressivo”, conclude.

PEZZOPANE: “GIUSTO APPELLO, SERVE DICASTERO CON PORTAFOGLIO”
“C’è una grande sfida da vincere, quella delle disuguaglianze di genere, quella delle pari opportunità e di politiche di genere incisive”. Lo sottolinea la deputata del Pd, Stefania Pezzopane, interpellata dalla Dire sull’appello lanciato questa mattina dalle ‘Donne per la salvezza’ per un ministero delle Pari Opportunità con portafoglio. “Il Covid- sottolinea la parlamentare dem- ha reso ancora più evidente lo stato di discriminazione in cui vivono le donne, i dati sulla disoccupazione femminile sono enormi e lanciano un allarme disperato”. Poi c’è la questione delle violenze che, osserva, “sono aumentate in questa emergenza sanitaria, economica e sociale” e il tema delle ragazze “che hanno meriti e titoli che non riesco a trovare accesso al mercato del lavoro e subiscono antiche e primitive discriminazioni. Allora è necessario un segnale: ecco che l’appello delle quaranta associazioni di donne che chiedono al premier incaricato Draghi di indicare una ministra per le Pari opportunità, che si trasformi quindi il Dipartimento in un Ministero, è un appello serio, che va preso in seria considerazione e potrebbe- sottolinea- dare a questo governo il segno della grande novità”. Poi, avverte, questo segnale “potrebbe proseguire applicando all’azione del recovery fund un segno forte per la sfida delle politiche di genere”. Quindi dal mondo femminile arriva “la richiesta forte e la risposta deve essere altrettanto forte: una donna che sieda nel Consiglio dei ministri, un ministero dotato di portafoglio che possa lavorare con tutti gli altri dicasteri per politiche forti e trasversali per superare le disuguaglianze di genere”, conclude Pezzopane.

MASINI (FI): “SITUAZIONE DRAMMATICA, USARE RISORSE UE”
“Anno 2021 e siamo qui ancora a parlare di mancanza di parità di genere in un paese come l’Italia e a dover constatare che il nostro paese occupa soltanto la 14esima posizione in Europa per quanto riguarda la lotta al gender gap”. È quanto sottolinea la senatrice di Forza Italia, Barbara Masini, interpellata dalla Dire. Per la parlamentare azzurra “la situazione è grave e drammatica. La violenza sulle donne- prosegue- si sviluppa in tanti modi, non è solo violenza fisica, è anche violenza la mancanza di rispetto per la loro dignità e a loro libertà. Dobbiamo quindi- esorta la senatrice di Fi- mettere in atto politiche mirate affinché finalmente si ponga la parola fine alla mancanza di pari opportunità nel nostro paese, anche attraverso un corretto uso dei fondi che riceveremo grazie al Next Generation EU”.

RAUTI: “AGGREGARE FAMIGLIA A POLITICHE SOCIALI“
“Premesso che noi la questione delle Pari opportunità l’abbiamo risolta alla radice, avendo l’unico leader donna e unica donna di partito presidente europea, è interessante la proposta di istituire il ministero delle Pari Opportunità con il portafoglio, ma va contestualizzata e perimetrata”. Così alla Dire la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti, responsabile del dipartimento FDI Pari opportunità , famiglia, valori non negoziabili, in merito all’appello lanciato oggi da Donne per la Salvezza per un ministero delle Pari opportunità con portafoglio e guidato da una donna. “Condivido l’idea di non dare la delega alla Famiglia come quasi sempre accaduto in passato, ma di aggregare la Famiglia alle Politiche sociali perché – spiega la senatrice – dal nostro punto di vista la famiglia non è una questione di donne, ma è una questione sociale cruciale”. In merito ai fondi del Recovery aggiunge: “Penso che ci siano da gestire i 4,5 mld previsti e dal nostro punto di vista devono essere investiti non nelle questioni che rientrano nella cosiddetta ‘ideologia gender’, ma nelle tante questioni femminili irrisolte e aggravate dalla pandemia, prima tra tutti – ribadisce – l’occupazione femminile che va favorita, incentivata e che ha anche un risvolto economico in quanto più donne occupate significa aumento del PIL. È necessario inoltre – aggiunge – investire sulla natalità per favorire le libere scelte di maternità e paternità e uscire dall’inverno demografico perché nessun sistema di welfare può reggere alla congiuntura dell’invecchiamento della popolazione e a un crollo del tasso di fecondità”. E conclude: “Bisogna investire sulle infrastrutture sociali e sui modelli di welfare di prossimità per offrire servizi alla persona e alle famiglie, primo tra tutti quello degli asili nido riducendo le differenze territoriali ed estendendo gli orari e periodi di apertura. Su questi e altri nodi Fratelli d’Italia ha presentato specifiche proposte di legge nonché emendamenti a tutti gli atti del governo più importanti e ha inserito questi temi anche nella sua bozza di proposte al Recovery Plan”.

CONFARTIGIANATO: IN SINERGIA CON QUELLI ECONOMICI
“Ben venga un Ministero delle Pari Opportunità con portafoglio, ma con un’operatività strettamente coordinata e in sinergia con quella dei Ministeri economici”. Lo dice, intervistata dall’Agenzia Dire, Daniela Rader, presidente di Donne Impresa Confartigianato che rappresenta 84.630 imprenditrici alla guida di aziende artigiane, nel commentare positivamente la proposta lanciata dalla rete ‘Donne per la salvezza’. L’esponente di Confartigianato richiama la necessità di imprimere una svolta alle politiche e agli interventi dedicati al lavoro delle donne e, in particolare, alle loro iniziative imprenditoriali. “L’occupazione femminile- spiega- deve essere al centro del programma e degli impegni concreti del prossimo Governo. Basti dire che l’Italia è leader in Europa per il maggior numero di imprenditrici, 1.510.000, ma contemporaneamente siamo agli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione delle donne con figli e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia: 49,5% a fronte di una media del 63,3% nell’Ue a 28. Significa che c’è molto da fare su più fronti tra di loro strettamente collegati. Donne Impresa Confartigianato ha presentato una serie di proposte nelle quali chiediamo di investire sempre di più sulle donne e sulla famiglia, promuovendo l’imprenditoria femminile, al fine di incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e colmare il gap dell’Italia con gli altri Paesi europei. Ma bisogna anche sostenere la natalità, la genitorialità, il caregiver. Oltre a interventi per favorire la creazione dell’impresa, sollecitiamo misure per accompagnarne e sostenerne la gestione, con interventi finalizzati a favorire l’accesso al credito e all’innovazione tecnologica, a promuovere la formazione delle competenze, la digitalizzazione, la diffusione della cultura d’impresa, il sostegno a settori di punta del made in Italy”.
“Contemporaneamente- continua Daniela Rader presidente di Donne Impresa Confartigianato – vanno attuati politiche e strumenti ad hoc per favorire la conciliazione lavoro-famiglia delle imprenditrici. Per realizzare tutto questo servono un impegno condiviso e costante da parte di tutto il Governo e disponibilità di risorse. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è una delle priorità che ci dà l’Unione Europea e nel Paese con il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome è necessario che le risorse siano adeguate al gap che dobbiamo colmare: il tasso di occupazione delle donne è del 48,5% e ci colloca al penultimo posto in Europa, appena sopra la Grecia. Auspichiamo, infatti, che le risorse per il Fondo per il sostegno all’impresa femminile introdotto nell’ultima Legge di Bilancio possano essere messe prima possibile a disposizione e che il Recovery Plan confermi i 400 milioni destinati all’imprenditoria femminile. Vanno usati bene e, a questo fine come per tutto il PNRR, sono necessari il costante coinvolgimento delle parti sociali e la capacità della macchina amministrativa di esercitare un’efficace programmazione e un’efficiente gestione delle misure”.

[Fonte: www.dire.it]

Questa voce è stata pubblicata in Dip. FDI - Rassegna stampa, Primo piano, Rassegna stampa con Tag: , .