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AirPress – La nuova missione di Pratica di Mare

E’ raro che ad un’eccellenza se ne aggiunga un’altra. Eppure accade! E’ quanto si è verificato all’aeroporto militare di Pratica di Mare “Mario de Bernardi”, eccellenza – appunto – e vanto della nostra Arma Azzurra, dove sono stati avviati progetti di sperimentazione avanzata dei nuovi sistemi d’arma aeronautica cui si è aggiunta l’operatività dell’Hub vaccinale centrale dal quale dipende la distribuzione su tutto il territorio nazionale. Ma andiamo per ordine.
L’aeroporto di Pratica di Mare – con un’estensione di 830 ettari, in cui sono impiegate circa 4000 unità – è fra i più vasti aeroporti militari d’Europa; ospita – tra gli altri Reparti – il Comando del Centro Sperimentale di Volo, ed è nota l’attività del Comando Aeroporto di natura anche non ordinaria con frequenti interventi emergenziali ed umanitari, al livello nazionale ed internazionale. Come non citare la presenza del 14° Stormo “Sergio Sartof”, l’85° Centro SAR del 15° Stormo “Stefano Cagna” , entrambi inquadrati nell’ambito del Comando della squadra aerea. Nel marzo scorso è stata costituita la Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (D.A.S.A.S), un nuovo comando che ha riunito le competenze del Centro Sperimentale di Volo e del Comando Aeroporto; la D.A.S.A.S si caratterizza per l’approccio innovativo e multi dominio, per la metodologia interdisciplinari delle attività di studio, e la sperimentazione – collaudo e valutazione tecnico-operativa – dei nuovi sistemi d’arma aeronautici.

La D.A.S.A.S opera alle dipendenze del Comando Logistico dell’Aereonautica Militare e costituisce l’unico esempio in Italia di concentrazione in una sola struttura dei centri di studio, ricerca e sperimentazione dipendenti da una Forza Armata. La Divisione Aerea svolge anche l’importante funzione di “Point of Entry” sanitario nazionale ed è – sin dall’inizio in prima linea nella gestione dell’emergenza pandemica; tutti ricordiamo le missioni di rimpatrio dei nostri connazionali da Wuhan e da altre regioni colpite dal Covid-19 , con i trasporti in alto biocontenimento (implementati con l’impiego simultaneo fino a 10 barelle) di personale e materiali sanitario e dei pazienti infetti, fino all’attività nata con la designazione di unico Hub nazionale. L’infermeria presidiaria di Pratica di Mare, oltre ad essere stata il primo “Point of Entry”, ovvero il principale punto di accesso e controllo e di screening e anche l’unica titolata a svolgere la delicata funzione di Patient Evacuation Coordination Centre (PECC); il National Patient Evacuation Coordination Centre (ITA-PECC) è infatti l’unico organismo, nell’ambito dell’European Air Transport Command, ad avere la responsabilità di coordinamento delle missioni di trasferimento di pazienti infetti.
E se già inizialmente, come dimostrato, l’aeroporto di Pratica di Mare ha svolto , con straordinaria efficienza, un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza, tra dicembre e gennaio scorsi, è diventato – nell’ambito dell’Operazione EOS – un polo strategico con l’Hub vaccinale centrale, allestito nell’hangar “Butler” e dedicato alle attività di stoccaggio, di conservazione (mantenimento della catena del freddo con shelter frigoriferi) e di distribuzione capillare delle dosi vaccinali di prevenzione del virus, su tutto il territorio nazionale.
Insomma, è in questo “snodo vaccini” che si garantiscono le fasi necessarie al funzionamento del Piano Vaccinale Nazionale ideato dalla struttura commissariale; da qui parte ciò che arriva negli hub regionale ed in tutti i presidi dove il vaccino viene somministrato e l’attività di distribuzione su tutto il territorio nazionale comporta l’impiego di assetti terrestri ma anche aerei e navali.
Ma l’assetto migliore, come sempre, è quello delle risorse umane; di tutto quel personale militare e civile che ogni giorno. Al servizio dell’Italia, svolge un lavoro straordinario per il quale, tutti dobbiamo dire grazie.

Isabella Rauti

Pagina 47 da Airpress N 123
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