Percorso:

196ª Seduta Pubblica – Milleproroghe

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[…] C’è qualcosa che non potrete prorogare: la tenuta di questo Governo che non arriverà a 1000 giorni di legislatura e gli Italiani potranno tornare a votare ricomponendo la frattura tra popolo e politica che rappresentate.

Resoconto stenografico in corso di seduta

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, la maggioranza allaccia la sua cintura di sicurezza, come accaduto in altre occasioni, ricorrendo al voto di fiducia. Definirei tale comportamento un atto di prepotenza politica con un effetto tombale sulla discussione parlamentare, ma andiamo per ordine.

Dalla Camera il testo è arrivato blindato; è evidente che quanto contenuto nel disegno di legge n. 1729 non è tutto sbagliato, ma è anche vero che si poteva migliorare e, se esiste – ed è così – una pioggia di emendamenti da parte delle forze politiche in un numero, se non erro, di circa 600, significa che il provvedimento poteva essere migliore e, invece, non lo sarà. Fratelli d’Italia, ad esempio, ha presentato 130 emendamenti e ad alcuni di essi accennerò in seguito. Credetemi, non si tratta di questioni bizzarre o astratte, quanto piuttosto di bisogni concreti o di vuoti normativi da colmare.

Il cosiddetto mille proroghe riguarda, come è stato detto, un ampio ventaglio di materie; è talmente ampio da includere gli ambiti più svariati. Sinceramente dobbiamo dire che non è la prima volta che si ricorre allo strumento del mille proroghe; anzi – e lo sottolineo – si sta profilando un ricorso sistematico a questo metodo tanto da declinare quello che potremmo definire un diritto consuetudinario. Ciò, però, non lo giustifica né nel metodo e neppure nel merito. Cari colleghi, si tratta infatti di un approccio legislativo sbagliato, figlio e frutto di un’incapacità di governo e del mancato rispetto dei termini previsti dalla legge. Insomma, si tratta di una dilazione per chi non ha saputo gestire tempi e modi. È una sorta – azzardo – di «condono legislativo», ma torniamo alla questione di fondo.

Proprio questo vizio di contenuto eterogeneo contraddice il principio dovuto dell’omogeneità e, ancora, la materia eterogenea contraddice il principio invocato del decreto d’urgenza. Servirebbero, infatti, interventi legislativi ordinari di modulazione delle scadenze e il rispetto delle scadenze stesse. Ancora, tra merito e metodo questa prassi legislativa, che – lo ricordiamo – anche la Corte Costituzionale ha stigmatizzato negativamente, contribuisce a introdurre uno squilibrio nel rapporto tra Governo e Parlamento perché partecipa a uno svilimento del Parlamento, del suo ruolo, dei suoi compiti e della sua funzione legislativa. Insomma, il Parlamento è sempre meno il luogo della decisione e della discussione. Stiamo diventando una sorta di passacarte, di vidimatori e di ratificatori, soprattutto per quanto riguarda le notifiche in materia internazionale, mentre ci passano sopra la testa – lo voglio dire – decreti omnibus, come in questo caso, con deroghe a procedere e decretazione d’urgenza.

Anche nella pregiudiziale presentata da Forza Italia, che abbiamo condiviso, è stato correttamente evidenziato che il provvedimento in discussione ha un vizio di legittimità costituzionale: è privo dei requisiti straordinari di necessità e di urgenza. Come si diceva, è insomma un omnibus delle eterogeneità.

Il Gruppo di Fratelli d’Italia ha presentato 130 emendamenti e tre ordini del giorno purtroppo bocciati in 1a Commissione. Ci piacerebbe tanto illustrarli uno ad uno, tanto per parlare un po’ di politica, ma non sarà possibile.

Perdonate se mi prendo il lusso di menzionare, sia pure frettolosamente, soltanto alcuni degli argomenti oggetto dei nostri emendamenti come già hanno fatto altri colleghi. Sono questioni, cari colleghi, che interessano il Paese, interessano chi è fuori da quest’Aula. Mi riferisco, ad esempio, a tutto l’enorme problema della valorizzazione del corpo dei Vigili del fuoco e delle modalità di utilizzo delle risorse a loro destinate dall’ultima legge di bilancio, nonché la proroga delle assunzioni nella pubblica amministrazione, il differimento della cessazione della proroga della provvidenza in favore delle imprese editoriali, le concessioni demaniali marittime, quelle autostradali e ancora gli emendamenti a favore degli alunni con disabilità e l’accompagno per i grandi invalidi. Insomma, sono tantissimi gli emendamenti da noi proposti anche in materia fiscale. Non riesco neanche a citarli a titolo di elenco. Numerosissimi sono quelli relativi al mondo della Difesa, delle Forze armate, delle Forze dell’ordine, per non parlare dello scorrimento delle graduatorie di moltissimi concorsi relativi alle Forze di polizia, alla Guardia di finanza e al Corpo forestale dello Stato. Ne cito solo uno a titolo di esempio: il concorso del 26 maggio 2017 per l’assunzione di 893 allievi agenti di polizia di Stato esclusi a posteriori dalla graduatoria. Un impegno preso che non è stato mantenuto: almeno quello lo si poteva fare con il decreto milleproroghe.

In conclusione, potrei continuare l’elenco ma non servirebbe. Si tratta però, credetemi, di richieste specifiche che vengono da comparti che rappresentano la struttura portante del sistema Paese, oppure da Gruppi sociali vulnerabili che la politica dovrebbe includere e sostenere.

E allora, Governo, maggioranza, procedete così, a colpi di voto di fiducia. Approvatevi il vostro milleproroghe e lasciate escluso tutto il resto. Ma c’è una cosa, per fortuna, che non potrete prorogare, cioè la tenuta di questo Governo che non avrà mille giorni di legislatura come voi vi augurate. Noi ci auguriamo che gli italiani possano votare al più presto, ricomponendo la frattura drammatica tra politica e popolo. (Applausi dal Gruppo FdI).

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Interventi in Aula Senato, Primo piano.