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Tibet: Berardo-Rauti, globalizzare i diritti umani non solo i mercati

«Alla manifestazione di solidarietà per il Tibet, promossa dalla Comunità tibetana in Italia e dall’Associazione Italia Tibet, parteciperanno gli Intergruppi per il Tibet della Camera dei Deputati e del Consiglio regionale del Lazio. Il sit in vuole ricordare al mondo la sanguinosa occupazione cinese del Tibet ed il martirio di 10 monaci che si sono dati fuoco per denunciare, nel modo più estremo, la violazione dei diritti umani, gli arresti e le detenzioni, le torture e gli aborti forzati».
Lo dichiarano i Consiglieri regionali Rocco Berardo e Isabella Rauti, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Intergruppo sul Tibet del Consiglio regionale del Lazio, che saranno presenti al sit in.
«Nell’epoca della globalizzazione – proseguono Berardo e Rauti – dovremmo globalizzare i diritti umani e civili prima che i mercati, e la comunità internazionale dovrebbe affrontare la questione tibetana e chiedere al Governo cinese il ritiro delle truppe e della polizia. Inoltre, il Vertice G20 di Cannes, con la partecipazione del Presidente cinese, potrebbe rappresentare un’occasione per riaprire il dialogo internazionale e per indurre la Cina a considerare il Tibet come interlocutore politico».
«Non possiamo dimenticare che l’occupazione cinese del Tibet ha prodotto nei decenni – e continua a produrre – una sistematica violazione dei diritti fondamentali ed una sradicazione delle identità culturali e religiose di questo popolo; il 33% dei bambini e delle bambine in Tibet è escluso dal diritto all’istruzione e la lingua locale è cancellata; mentre aumenta il numero dei prigionieri politici, di cui il 30 % sono donne e, per la maggioranza, si tratta di monache. In Tibet – concludono i consiglieri Berardo e Rauti – ogni norma di diritto internazionale viene calpestata quotidianamente ed ogni tibetano è privato delle libertà individuali».

Roma, 2 novembre 2011

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