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Secolo d’Italia.it – Lgbt, il blitz del governo: approva la strategia «vincolante» per i prossimi anni. FdI: «Grave e scorretto»

Con un blitz dell’ultimo secondo, il governo uscente ha varato la strategia nazionale Lgbt, proposta dal ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti. Il piano è triennale e, ha rivendicato il ministro, «vincolante». Insomma, l’esecutivo in uscita, nel suo ultimo Consiglio dei ministri, ha ritenuto di “imporre” un provvedimento teoricamente non modificabile al governo eletto che si insedierà tra un paio di settimane. Una mossa che ha suscitato forti critiche da parte di FdI, prima di tutto per il metodo. «Giudico grave che il governo uscente presenti una strategia nazionale pluriennale alla vigilia della nascita di nuovo esecutivo e di un nuovo Parlamento», ha sottolineato la senatrice Isabella Rauti, responsabile del dipartimento Pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili del partito.

Quali misure contiene la strategia nazionale Lgbt
A dare conto della vicenda è oggi Repubblica, illustrando i contenuti del Piano, definito «corposo», che declina in azioni da adottare da qui ai prossimi tre anni le indicazioni arrivate dall’Ue. Si va dai congedi parentali per i genitori dello stesso sesso, agli incentivi alle aziende che assumono persone transgender, dall’inserimento nei contratti collettivi di lavoro di norme anti-discriminatorie per gli omosessuali, al “doppio libretto” universitario per transgender, dai corsi di formazione per poliziotti e agenti di pubblica sicurezza, alle misure di contrasto agli «effetti negativi dei “trattamenti di conversione” (le cosiddette teorie riparative)» per i minori Lgbt.

Bonetti: il piano «è triennale ed è vincolante»
Bonetti ha rivendicato il pacchetto di misure come frutto di un lavoro portato avanti «fra diversi ministeri, in una cabina di regia politica in cui c’erano i rappresentanti degli enti locali e con il confronto di 60 associazioni». «Un processo molto condiviso», ha detto il ministro, sottolineando che «la strategia è triennale, ci viene chiesta dall’Europa anche ai fini di finanziamenti per progetti specifici. È vincolante».

Una mossa che ha il sapore del un colpo di mano
Appare del tutto evidente, però, che c’è qualcosa che proprio non torna nell’approvazione di un provvedimento di questo tipo, quando ormai il governo è di fatto scaduto e la prima forza politica uscita dal voto popolare e candidata in pectore a guidare il nuovo esecutivo non era rappresentata «fra i diversi ministeri» della «cabina di regia politica» che lo ha redatto. Circostanze che fanno apparire l’approvazione del piano come un vero e proprio colpo di mano. Ed è proprio sulla questione di metodo che si sono concentrate principalmente le critiche di FdI.

FdI: «Un metodo grave e scorretto»
Isabella Rauti ha chiarito infatti a Repubblica di non voler «entrare in nessun modo nel merito», sottolineando piuttosto la gravità del metodo adottato. Anche per Eugenia Roccella, ex portavoce del Family day, eletta deputato con FdI, quanto accaduto «non solo è una mossa scorretta, ma è anche insensata». «La strategia nazionale serve ad applicare in Italia le norme Ue, varate nel 2020. Il governo – ha sottolineato Roccella – ha avuto 2 anni di tempo, farlo ora, a pochi giorni dall’avvicendamento, è solo una trovata pubblicitaria, perché non si possono prendere impegni per il governo successivo». Quanto al merito, «ricominceremo tutto da capo, con la nostra linea», ha avvertito Roccella.

[Fonte: www.secoloditalia.it]

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