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Secolo d’Italia – Alla Fondazione An presentato il libro di Nazzareno Mollicone su Rauti

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«Questa è la casa della destra ed è il luogo ideale per presentare questo libro che rende omaggio a uno dei segretari del Msi». Così Domenico Gramazio, direttore di Realtà Nuova, nella sede della Fondazione An, in occasione della presentazione de “L’Aquila e la Fiamma” (i libri del Borghese) di Nazzareno Mollicone, libro dedicato a Pino Rauti. Il convegno è stato organizzato da Realtà Nuova, Fondazione Rivolta Ideale con il patrocinio della Fondazione Alleanza Nazionale.

Il presidente della Fondazione An “Libro puntuale e struggente”

Nel corso dell’incontro, moderato dallo scrittore e saggista Adalberto Baldoni, si sono succeduti gli interventi della figlia del segretario Msi, Isabella Rauti (neosenatrice di Fratelli d’Italia), Gianmarco Chiocci, direttore de Il Tempo, Luciano Lucarini (editore del libro) e di Gramazio. «È una testimonianza puntuale e struggente di cui abbiamo l’obbligo di tener viva la memoria», ha scritto il presidente della Fondazione An, Giuseppe Valentino nella lettera ai presenti. Adalberto Baldoni, ha ricordato quanti fossero i fuoriclasse del Msi: «Da Almirante a Romualdi. Da Rauti a De Marzio, veri fuoriclasse. Oggi mancano. Un Paese che non ha più statisti né leader politici. Non ero della stesa corrente rautiana di Mollicone, ma anche questo è sparito.

Gramazio: “Quando accompagnati Rauti ad Acca Larentia”

Domenico Gramazio ha voluto riservare un suo ricordo personale. «Non sono mai stato un amico di Rauti né un rautiano. Ma Rauti ha un posto importante nella storia della destra italiana. Rammento quando Rauti, da segretario del partito, mi chiamò. Mi disse: “Voglio andare ad Acca Larentia, verrò a piazza Tuscolo e mi dovrai accompagnare”. Venne da solo, si sedette in prima fila. La mattina dopo mi chiamarono allarmati: Ma che sei passato con Rauti?». Questo per ricordare il clima di dialettica interna che si respirava

Mollicone: “Rauti ebbe doti politiche per certi versi profetiche”

«Intendevo rendere omaggio alla persona Pino Rauti, ma volevo anche documentare la storia di una comunità, troppo spesso ignorata», ha spiegato Nazzareno Mollicone a margine del convegno. Una figura, quella di Rauti, per molti versi definita visionaria, al limite del profetico. «Un capitolo – spiega Mollicone – è dedicato proprio all’attualità del pensiero di Rauti. Dalle critiche all’Europa alle preoccupazioni sull’immigrazione. Sulla politica estera, in particolar modo, Rauti sul crollo dell’Unione sovietica e sulla vittoria del capitalismo, metteva in guardia sugli sviluppi. In particolare era stato buon profeta sul nazionalismo russo che sarebbe fermentato con conseguenze importanti. Lo diceva nel 1991, quando ancora non c’era Putin. Come pure sulla Turchia aveva già percepito la deriva che avrebbe potuto avere. La particolarità di Rauti era proprio questa. Da piccoli elementi di attualità sapeva delineare gli scenari del futuro».

[Fonte: www.secoloditalia.it]

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