Percorso:

retenear.it – L’abbraccio al Colosseo contro tutti i razzismi

di Simona Pasquarelli

Questa mattina alle 10.30 in punto, migliaia di studenti e docenti delle scuole di Roma e provincia, giovani e curiosi, si sono dati la mano per abbracciare il Colosseo e manifestare il loro rifiuto verso ogni tipo di razzismo, accompagnati dalle note della canzone One Love di Bob Marley, eseguita dall’Orchestra Arcobaleno della scuola media statale “G. Mazzini” e dalla cantante di origine romena Loredana Errore.
A Roma, e contemporaneamente in altre 34 città italiane, le festose “catene umane” si sono strette intorno ai monumenti ed alle piazze più importanti del nostro Paese, cantando ed indossando la stessa maglietta bianca sulla quale campeggia la colorata scritta NO A TUTTI I RAZZISMI.
Sul palco del Colosseo, si sono poi succeduti gli interventi del Direttore dell’UNAR Massimiliano Monnanni, del Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, della signora Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova di Moudo Samb, uno dei due ragazzi senegalesi uccisi a Firenze lo scorso 13 dicembre, dell’Assessore alla Famiglia e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, della portavoce dell’UNCHR Laura Boldrini, del Capo dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio Patrizia De Rose, del Consigliere della Regione Lazio Isabella Rauti, del Presidente FNSI Roberto Natale e della Consigliera Nazionale di Parità Alessandra Servidori.
Tutti i rappresentanti delle istituzioni intervenuti, hanno sottolineato l’importanza di manifestazioni ed eventi significativi come quello che si è svolto oggi in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo, affinchè la diversità non sia più vista come una minaccia ma, al contrario, una ricchezza ed una risorsa per costruire una società nuova, una società in grado di contaminarsi nel rispetto delle reciproche identità e che si fondi su tolleranza, inclusione ed integrazione.
I recenti fatti di violenza e xenofobia avvenuti a Firenze e Tolosa ci ricordano, infatti, che non possiamo abbassare la guardia e che c’è ancora molto da lavorare per rimuovere quelle barriere culturali che ancora oggi, nella nostra società multiculturale e cosmopolita, ci fanno parlare di razzismo e discriminazione.
Durante la mattinata sono saliti sul palco anche due ragazzi del NEAR, Hardeep Kaur e Amin Nour, che hanno testimoniato la contraddizione del loro stato di ‘stranieri’ nel paese di nascita, che ad oggi non gli permette di partecipare ai concorsi pubblici, di lavorare per la pubblica amministrazione, di accedere al servizio militare e civile. Ancora una volta è stato fatto un appello alle istituzioni affinché vengano prese in considerazione le migliaia di firme raccolte in tutta Italia per modificare l’attuale legge in materia di cittadinanza.

[Fonte: www.retenear.it]

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