Percorso:

L’HuffPost – Dubbi, rinvii e ‘prese in giro’. In Parlamento la Commissione d’inchiesta sul femminicidio resta “congelata”

Il Senato potrebbe pronunciarsi la prossima settimana, ma si pensa a un mandato di un anno, insufficiente per incidere. Sos Stalking, 66 casi da inizio anno

Secondo i più ottimisti alla fine si farà. Ma portare la questione in Aula non è facile e perché si affronti il tema bisognerà aspettare ancora. Sull’istituzione di una Commissione di inchiesta sul femminicidio il Senato dovrebbe pronunciarsi la settimana prossima, tra martedì 9 e giovedì 11 ottobre, “ma non è sicuro, è probabile che slitti”, anticipa ad HuffPost Maria Rizzotti.
Proprio la senatrice di Forza Italia, vicepresidente della Commissione sul femminicidio costituita nella scorsa legislatura, ha presentato come prima firmataria la proposta di legge per chiedere nuovamente l’istituzione dell’organismo “che, sulla base dell’attività svolta dalla precedente, prosegua le indagini sulle reali cause del femminicidio”, si legge nel documento comunicato alla presidenza il 28 marzo scorso. Seguito, quattro mesi più tardi – il 5 luglio – da una proposta simile, stavolta presentata su iniziativa dei senatori Daniela Donno e Marco Pellegrini, del Movimento Cinque Stelle.
Opposizione e parte della maggioranza sulla stessa lunghezza d’onda, dunque. Se non che la richiesta non ha trovato accoglienza immediata nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Rinvii, slittamenti, fino al 26 settembre, quando finalmente si è deciso di portare la questione in Aula. Il capogruppo del Pd Andrea Marcucci ha provato a farla inserire all’ordine del giorno della seduta del 2 ottobre, senza successo. Se ne parlerà la settimana prossima, ma si sa già che, anche se, come sembra ormai assodato, arriverà il via libera alla costituzione, la Commissione sul femminicidio durerà in carica un anno e non fino a fine legislatura come avevano chiesto i firmatari delle due proposte.
Rizzotti non ci sta. “Farò presente in Aula che fissare a un anno la durata del mandato suona un po’ come una presa in giro – fa notare la senatrice di Forza Italia – per avere i dati dalle Procure, dalle Regioni, ma anche per monitorare l’attività dei centri antiviolenza, servono tempi più lunghi”. Anche nella legislatura passata la Commissione sul femminismo è rimasta in carica un anno, “e abbiamo fatto un gran lavoro – puntualizza Rizzotti – ma ritengo che serva più tempo a un organismo che voglia indagare sul fenomeno, anche per accertare se lo sviluppo di una cultura improntata sulla parità di genere riesca a prevenirlo e se non vi siano carenze nella normativa vigente per la tutela della persona che denuncia. Anche alla luce dei crescenti casi di femminicidio, purtroppo il numero delle donne uccise da un uomo, con cui avevano o avevano avuto un rapporto affettivo o familiare, non è in diminuzione”.
Da gennaio al 25 settembre – i dati sono dell’associazione SOS Stalking – sono 66 i femminicidi avvenuti nel nostro Paese, con un incremento nella prima metà dell’anno del 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, durante il quale se ne erano registrati 93. Una situazione che “richiede di attivare, senza più ritardi e giustificazioni, ogni intervento utile da parte delle istituzioni”, si legge nella proposta per l’istituzione di una Commissione di inchiesta a prima firma dei Cinque Stelle Donno e Pellegrini. Ancora non costituita, nonostante le richieste.
Ma perché si è perso tanto tempo? La sensazione è che nei partiti della maggioranza, tra Lega e M5S e anche al loro interno, sussistessero diversità di vedute, che non tutti concordassero sull’urgenza di costituire una Commissione di inchiesta sul femminicidio. “D’altra parte – fa notare l’ex senatrice dem, Francesca Puglisi, presidente della Commissione nella passata legislatura – sulla politica per le donne questo Governo, con la Lega, ha un altro disegno, come si evince dal ddl Pillon, che tra le altre cose disattende del tutto importanti indicazioni a tutela delle donne inserite nella relazione finale della Commissione”.
È un fatto che HuffPost, nonostante i tentativi reiterati, non sia riuscito a ottenere una dichiarazione del capogruppo dei 5 Stelle a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli, mentre il senatore Massimiliano Romeo, che guida la Lega, lunedì 24 settembre, dunque due giorni prima della conferenza dei capigruppo nella quale si è deciso di calendarizzare nei lavori dell’Aula l’istituzione dell’organismo, affermava: “Il 25 novembre prossimo ricorrerà come ogni anno la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; sarebbe un importante risultato se per quell’occasione si arrivasse con dei segnali politici di chiaro indirizzo”. Aggiungeva Romeo: “Per questa ragione riteniamo che un’indagine conoscitiva in commissione Giustizia o Affari Costituzionali possa essere un più utile e snello percorso anziché la via della commissione d’inchiesta, che già per assolvere alle procedure della sua composizione porterebbe l’argomento a delle inevitabili lungaggini che le donne, tutte indistintamente, non meritano”.
Il giorno dopo, martedì 25 settembre, al Senato è stato presentato il disegno di legge trasversale per l’istituzione di una commissione bicamerale per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere – la senatrice di Forza Italia Donatella Conzatti, prima firmataria e al suo fianco i capigruppo di Fi, Anna Maria Bernini, e del Pd, Andrea Marcucci, l’ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e la senatrice di Fdi, Isabella Rauti. “L’idea – ha spiegato Bernini – è di mettere un filtro nelle normative, quello della parità di genere, sapendo che non possiamo piangerci addosso né fermarci alle quote riservate”. E Conzatti ha fatto notare: “Non è un tema marginale, solo delle donne, ma la questione centrale dell’Italia e il Governo dovrebbe urgentemente cominciare a occuparsene”. Ma, al momento, da Lega e Cinque Stelle non sono arrivate adesioni e per l’eventuale costituzione della Commissione – sarebbero questi gli accordi di massima – bisognerà aspettare che concluda il suo mandato quella sul femminicidio. Che intanto ancora non è stata neanche istituita.

[Fonte: www.huffingtonpost.it]

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