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La voce del patriota – Elezioni. Rauti (FdI) a Libero: «Attacchi indegni contro di me. Confronto trasformato in scontro da Repubblica»

Venerdì pomeriggio, alle 16,30, la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, candidata nel collegio uninominale del Senato di Sesto San Giovanni, dove il centrosinistra ha schierato Emanuele Fiano, non ha nessun impegno. Contrariamente a quanto annunciato dal quotidiano La Repubblica, l’esponente di Fdl non prenderà parte al dibattito organizzato dal giornale diretto da Maurizio Molinari.
«Perché quello che sta organizzando il giornale fondato da Eugenio Scalfari non è un confronto fra i vari candidati sui temi concreti della campagna elettorale, ma uno scontro polarizzato sul dualismo Fiano-Rauti. questo è inaccettabile, non essendo rispettoso nemmeno degli elettori». E proprio per questa ragione la senatrice meloniana è più che disponibile a parlare e confrontarsi «con chiunque voglia discutere del futuro di Sesto San Giovanni o di programmi elettorali. Magari provo da voi, su Libero TV».
La porta della nostra redazione è sempre aperta per confronti e dibattiti, ma non per scontri organizzati a tavolino. Perché Repubblica è esattamente ciò che sta facendo, avendo spostato il baricentro dell’intera partita elettorale su Sesto attorno al tema dell’antifascismo d’ordinanza, caricando il confronto di significati storici («II figlio del deportato e la figlia del fascista, la sfida accende l’ex Stalingrado d’Italia», l’ultimo titolo sparato sul giornale), che nulla hanno a che vedere con il presente e il futuro.
«Del quale non si paria minimamene» rimarca la Rauti, «preferendo insistere su questo dualismo, fuorviante per gli elettori, teso solo a inquinare la campagna elettorale. Denigrare gli avversari, come vanno facendo Letta e Emiliano, ma anche lo stesso Fiano non è esente da ciò, dimostra come i bisogni dei cittadini non siano presi minimamente in considerazione». Ma proprio perché il «partito di Repubblica», in campagna elettorale a modo suo, ha deciso di alzare il livello dello scontro, e con esso tutto il centrosinistra, la Rauti, forte di una storia politica lunga 40 anni, di cui dieci nelle istituzioni, lancia un’altra sfida. «Se davvero vogliamo confrontarci sulla storia, e non solo sulle storie personali», afferma la Rauti, «invito Fiano ad un dibattito su tutti i totalitarismi, tutti, nessuno escluso. Ma il giorno dopo le elezioni, il 26 settembre. Così potremo misurarci anche su questo».
Già, la storia. Giusto qualche settimana fa il deputato del Pd, candidato a Sesto contro la Rauti, è stato oggetto di pesanti minacce all’università di Roma, mettendo nel mirino Israele e il sionismo, «firmate» dai gruppi di estrema sinistra. L’esponente di FdI, assieme al collega Marco Osnato, è stata fra i primi ad esprimere solidarietà e vicinanza a Piano, senza ricevere nessun segno di assenso da parte del diretto interessato.
«E questo sta lì a dimostrare che la polarizzazione dello scontro messa su da Repubblica sia solo strumentale, funzionale ad alimentare la propria parte, non certo il dibattito politico», dice la Rauti, «non a caso la campagna contro di me, con titoli incentrati solo sulla storia personale, è iniziata dopo l’aver accettato il loro invito al dibattito fra i candidati. Al quale, ovviamente, non andrò».
La senatrice di Fdl, dunque, punta ad un confronto vero, non ad uno scontro organizzato. Tanto da invitare alla riflessione gli esponenti del Terzo polo composto da Azione e Italia Viva, cioè il cartello elettorale che vede insieme Carlo Calenda e Matteo Renzi.
«Trovo l’atteggiamento di Repubblica poco rispettoso anche nei loro confronti, marginalizzandoli in virtù della polarizzazione Fiano-Rauti», dice l’esponente meloniana, «capisco che tutto ciò sia strumentale, ma non si può prendere in giro gli elettori. Sesto, con i suoi progetti, con i suoi cantieri aperti, rappresenta una finestra aperta sul futuro sulla quale dobbiamo ragionare e confrontarci. La mia storia personale, il mio percorso politico, sono lì a dimostrare come abbia sempre ragionato, e dialogato, sui contenuti, sui fatti, senza mai accettare lo scontro personale, tanto meno su quello del tipo messo su da Repubblica». Certi vizi, a sinistra, sono duri a morire. Quando mancano le idee, avanti con le ideologie…

[Fonte: www.lavocedelpatriota.it]

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