Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n. 4-04405 – Ai Ministri dell’interno, della salute e per gli affari regionali e le autonomie

Atto n. 4-04405

Pubblicato il 11 novembre 2020, nella seduta n. 274

RAUTI , MAFFONI – Ai Ministri dell’interno, della salute e per gli affari regionali e le autonomie. –

Premesso che l’attuale diffusione, distribuzione, incidenza del virus COVID-19 nel territorio della provincia di Cremona nella “seconda ondata” in corso, secondo i dati epidemiologici diffusi dalla Regione Lombardia e dall’Istituto superiore di sanità, sono sensibilmente inferiori e quindi non assimilabili a quelle della città e della provincia di Milano e della Lombardia occidentale in generale;

rilevato che:

a seguito di indagine sul Sars-Cov-2 condotta con test sierologici del Ministero della salute è emerso che il 19 per cento della popolazione della provincia di Cremona nel corso della “prima ondata” è stata a contatto con il virus, sviluppando anticorpi allo stesso;

inoltre, il trend degli interventi per problemi respiratori e infettivi gestiti dalle sale operative regionali (SOREU) per l’area del sud della Lombardia (Pavia-Lodi-Cremona-Mantova) è ad oggi inferiore alla metà di quanto registrato durante la “prima ondata”, a differenza, ad esempio, dell’area milanese o dei laghi lombardi in cui tale valore è già stato ampiamente superato;

considerato che non è chiara la ragione per la quale, al fine di una corretta determinazione di misure aderenti all’attuale situazione epidemiologica, un territorio di circa 10 milioni di abitanti come la Lombardia venga inteso come un “corpo unico”, nonostante sia composto da territori e province eterogenee e nelle quali il virus si sia sviluppato e diffuso in modo differente,

si chiede di sapere se, a seguito di quanto indicato nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 novembre 2020, il Governo sia intenzionato a regolamentare una suddivisione del territorio lombardo differente e dipendente dai dati concreti ed aggiornati e dal reale sviluppo del quadro epidemiologico all’interno dello stesso, ovvero lasciare in capo alla Regione Lombardia la facoltà di definire su base provinciale (o in ambiti sovraprovinciali omogenei) le differenti zone di rischio.

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Attività parlamentare nel collegio elettorale di Mantova, Interrogazioni prima firmataria.