Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n. 4-07269 – Al Ministro della giustizia

Atto n. 4-07269

Pubblicato il 13 luglio 2022, nella seduta n. 452

FAZZOLARI, RAUTI Isabella, BALBONI, LA PIETRA, MALAN, BARBARO, CALANDRINI, DE BERTOLDI, GARNERO SANTANCHÈ Daniela, IANNONE, MAFFONI, NASTRI, PETRENGA Giovanna, RUSPANDINI, TOTARO, ZAFFINI – Al Ministro della giustizia. –

Premesso che:

nel giugno 2019 l’Italia tutta venne sconvolta dall’inchiesta della Procura di Reggio Emilia chiamata “Angeli e demoni”, che vide al centro delle indagini la rete dei servizi sociali della val d’Enza;

oggetto delle indagini della procura era stato il sistema illecito di gestione dei minori in affido, sorretto sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi; secondo l’ordinanza del tribunale, i responsabili dei servizi avrebbero falsificato le relazioni di loro competenza (addirittura manomettendo i disegni fatti dai bambini per rendere più credibile la tesi accusatoria nei confronti dei genitori) al fine di allontanare i bambini dalle proprie famiglie, per darli poi in affido ad amici e conoscenti;

questa drammatica vicenda è passata alle cronache come il “sistema Bibbiano”, dal nome di uno di comuni coinvolti che all’epoca vide posto agli arresti domiciliari il sindaco appena rieletto;

a distanza di tre anni, l’8 giugno 2022 è finalmente iniziato, a Reggio Emilia, il processo ordinario sull’inchiesta “Angeli e demoni”, con gli indagati accusati dalla Procura di Reggio Emilia di numerosi e gravi reati: dai maltrattamenti su minori alle lesioni gravi, dalla violenza privata alla tentata estorsione, dalla falsa testimonianza al peculato, dalla frode processuale al depistaggio, dal falso in atto pubblico all’abuso d’ufficio;

la gravità delle accuse è già stata, in parte, confermata nelle aule giudiziarie, vista la condanna a 4 anni di reclusione, più 2 anni di sospensione dalla professione e 5 anni d’interdizione dai pubblici uffici comminata in primo grado allo psicologo Claudio Foti, fondatore del centro “Hansel e Gretel” e tra i principali imputati dell’inchiesta, in un processo con rito abbreviato in cui era accusato (ora condannato) per aver causato lesioni aggravate a una giovane paziente nella cui mente lo psicologo aveva indotto il falso ricordo di un abuso sessuale da parte del padre;

si apprende ora dagli organi di informazione che il processo, dopo la prima udienza dedicata alla costituzione delle parti civili e all’ammissione dei responsabili civili, è stato rinviato, per la successiva udienza, al prossimo 16 dicembre, a distanza quindi di oltre 6 mesi dalla prima;

sul processo, su cui grava già un pesante ritardo causato dall’emergenza COVID che ha rallentato le attività giudiziarie, aleggia ora un verosimile ulteriore allungamento dei tempi per il fatto che due dei tre magistrati che compongono il collegio giudicante usciranno di scena nelle prossime settimane: infatti, il presidente e uno dei due giudici a latere sono stati trasferiti in altra sede giudiziaria, e il processo riprenderà con un nuovo collegio;

i tempi rischiano ora di essere troppo lunghi e di pregiudicare l’esito stesso del processo, che corre il rischio di essere compromesso (o sostanzialmente menomato) per la possibile prescrizione di molti reati;

come dettagliatamente riportato dai media nazionali, nel corso della prima udienza 14 avvocati, in rappresentanza delle parti civili, hanno presentato un’istanza formale al presidente della Corte d’appello di Bologna e alla presidente del Tribunale di Reggio Emilia per chiedere che il processo venga celebrato “in tempi ragionevoli”, anche per scongiurare il rischio di caduta in prescrizione di alcuni reati e per evitare così che “vengano frustrate le legittime aspettative di giustizia della collettività, profondamente colpita dalle vicende oggetto del procedimento”;

tra gli avvocati delle parti civili firmatari dell’istanza risulterebbe anche il rappresentante in aula del Ministero della giustizia, vittima delle presunte false perizie alla base degli allontanamenti illeciti determinati dal Tribunale dei minori di Bologna,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti e se ne confermi la veridicità;

quali iniziative, per quanto di sua competenza, intenda assumere al fine di consentire il regolare e celere svolgimento del processo.

[Fonte: www.senato.it]

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