Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto n. 3-01702 – Ai Ministri della difesa e degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Atto n. 3-01702

Pubblicato il 18 giugno 2020, nella seduta n. 231

RAUTI – Ai Ministri della difesa e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. –

Premesso che:

da alcuni organi di stampa si apprende che, in data 7 giugno 2020, a seguito di una telefonata tra il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e il Presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, il Governo italiano avrebbe preso accordi per la cessione di due Fregate europee multi missione (FREMM) della Marina militare italiana all’Egitto e che tali accordi sarebbero stati trattati nel corso della seduta del Consiglio dei ministri di giovedì 11 giugno 2020;

la cessione coinvolge la FREMM “Spartaco Schergat” varata nel 2019 e la FREMM “Emilio Bianchi” varata nel 2020, per un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro, anticipati dall’Italia; le due fregate (entrambe intestate a due medaglie d’oro al valor militare) erano state commissionate dalla Marina militare italiana a Fincantieri nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l’organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti;

nei giorni scorsi il settimanale panarabo “The Arab Weekly” ha pubblicato un articolo in cui si ipotizza la cessione all’Egitto, da parte dell’Italia, di 6 fregate Fremm (le 2 citate più altre 4 nuove) e 20 pattugliatori d’altura di Fincantieri, oltre a 24 caccia Eurofighter Typhoon e 20 velivoli da addestramento M-346 di Leonardo, più un satellite da osservazione, per un valore complessivo di 10,7 miliardi di dollari;

considerato che:

la cessione delle due navi militari avviene nell’ambito di uno scenario geopolitico critico e rischia di indebolire ulteriormente la capacità marittima nazionale, riducendo il numero delle fregate; tale scelta, peraltro, risulta in contrasto con la decisione del Parlamento di approvare, nel 2014, la cosiddetta “Legge Navale”, che evidenziò la necessità di rinnovare e potenziare la flotta nazionale per evitarne la progressiva estinzione;

l’Egitto è attivo sullo scenario internazionale nell’ambito di due coalizioni impegnate nei conflitti in Yemen ed in Libia e gli interessi geopolitici dell’Egitto nel Mediterraneo non coincidono con quelli dell’Italia e appaiono in contrasto nello scenario libico nel quale l’Egitto si pone come alleato del Generale Haftar, mentre la comunità internazionale e l’Italia riconoscono il Governo di Al-Serraj;

l’articolo 1, comma 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185, contenente norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, vieta l’esportazione di armamenti verso i Paesi in stato di conflitto armato e responsabili di accertate violazioni alle convenzioni internazionali in materia di diritti umani;

l’articolo 5 della legge prevede la trasmissione al Parlamento di una relazione annuale in merito alle operazioni di export di armamenti; nella relazione resa nota nel mese di maggio 2020 si evince che l’Egitto nel 2019 ha rappresentato la prima destinazione dell’export italiano;

l’Egitto è stato più volte oggetto di critiche e denunce a livello internazionale per casi di violazione dei diritti umani, incarcerazioni arbitrarie, repressione del dissenso e persecuzioni degli oppositori politici;

il Governo di Al-Sisi continua a rifiutare ogni collaborazione con la magistratura italiana in merito alle indagini sull’uccisione del ricercatore universitario Giulio Regeni, come continuano a denunciare i genitori Paola e Claudio Regeni, nonché sulla detenzione di Patrick George Zaki, studente egiziano all’Università di Bologna,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei citati accordi e se possano fornire chiarimenti ufficiali sulla cessione delle due navi FREMM e sulle condizioni contrattuali ed economiche di tale cessione nell’accordo bilaterale italo-egiziano;

quali iniziative intendano adottare per compensare la perdita subita dalla Marina militare italiana in termini di mezzi navali, ovvero in termini di eventuale risarcimento economico;

se trovino riscontro le ipotesi di cessione di 20 pattugliatori d’altura di Fincantieri, 24 caccia Eurofighter Typhoon, 20 velivoli da addestramento M-346 di Leonardo ed un satellite da osservazione.

[Fonte: www.senato.it]

Interrogazione sulla vendita di due navi militari – FREMM – all’Egitto
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