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ildolomiti.it – Riapre il Sacrario militare di Castel Dante: restaurato il monumento che custodisce 20mila Caduti della Grande Guerra

“Un luogo ricco di tanta storia militare che non è solo monumento, ma simbolo di memorie da ricordare e tramandare” ha spiegato la sottosegretaria di Stato al Ministero della difesa Isabella Rauti

ROVERETO. E’ stato riconsegnato alla città di Rovereto il Sacrario di Castel Dante. Il monumento funebre ospita oltre 20mila resti dei Caduti, noti e ignoti, della Grande Guerra di nazionalità italiana, austriaca, cecoslovacchi e ungheresi. Alla cerimonia, ha partecipato la sottosegretaria di Stato al Ministero della difesa Isabella Rauti.

I lavori di restauro conservativo hanno visto il rifacimento del tetto, delle finestre e dei terrazzi del corpo centrale, il restauro delle artiglierie e delle trincee che circondano il sacrario, la messa in sicurezza del percorso lungo gli accessi, del belvedere e dei percorsi interni e la posa dei tabelloni informativi: “Sono onorata di rappresentare il Ministro della Difesa, onorevole Guido Crosetto, e portare il suo saluto a questa cerimonia di riapertura del Sacrario Militare di Castel Dante – ha dichiarato la sottosegretaria Rauti -. Un luogo ricco di tanta storia militare che non è solo monumento, ma simbolo di memorie da ricordare e tramandare. Abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti dei Caduti di tutte le Guerre. E li onoriamo anche con la conservazione e la cura del decoro dei siti dove riposano le loro spoglie; è un dovere istituzionale e civico di cui la Difesa si fa carico, come “cultura della Difesa”, come custodia della memoria storica e dei valori della Nazione”.

Ad intervenire anche l’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori. “In questo luogo – ha affermato l’assessore – 110 anni fa si è aperto un fronte che ha portato distruzione, morte e sofferenze in un territorio cerniera tra la Mitteleuropa e il Mediterraneo. Restituire onore a questo luogo è fondamentale per far capire che erigere muri e combattere non è la soluzione per risolvere i contrasti, come non lo è subire passivamente l’aggressione ingiustificata di uno stato come avviene in Ucraina”.

Presenti alla cerimonia, gli ambasciatori di Austria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca, oltre alle rappresentanze delle forze armate, ai numerosi sindaci e delegazioni dei Comuni della Vallagarina e delle Valli del Leno, al viceprefetto vicario di Trento Massimo Di Donato, alla procuratrice generale di Rovereto Orietta Canova, anche il Capo Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa, il generale Andrea Rispoli. Quest’ultimo ha sottolineato come il Sacrario di Castel Dante costituisca un simbolo della riconciliazione tra i popoli. Un concetto espresso anche dalla sindaca di Rovereto Giulia Robol: “Un momento celebrativo importante per la città – ha affermato la sindaca Robol – che restituisce il Sacrario monumentale di Castel Dante alla nostra comunità. Per la storia di Rovereto questo Sacrario è fratello della Campana dei Caduti e del Museo Storico della guerra. Un triangolo importante che ha determinato in questi 100 anni l’identità delle nostre comunità. La storia di questo luogo ci insegna che le guerre sono state la scelta per la risoluzione delle controversie, una scelta il cui prezzo umanitario in termini di vite è stato devastante. Questa scelta non può e non deve essere l’unica per il destino dell’umanità e oggi, ancora di più è necessario ribadire un messaggio di speranza affinché le ragioni della vita e della collaborazione tra popoli e culture prevalgano sull’idea della prevaricazione degli uni sugli altri”.

[Fonte: www.ildolomiti.it]

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa, Rassegna stampa - Sottosegretario alla Difesa.