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il Giornale.it – Tricolori e saluti romani: sovranisti in piazza “contro i nemici dell’Italia”

In migliaia intorno a Montecitorio. Meloni: impediremo che Prodi sia eletto al Quirinale

È stata la piazza degli italiani, delle bandiere tricolore, dell’inno di Mameli, senza simboli politici o slogan di partito.

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Sono 60mila, secondo le stime degli organizzatori, le persone che hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione per dire «no all’esecutivo giallorosso» ed «elezioni subito», organizzata a Roma da Fratelli d’Italia. Tante quante quelle, tanto per ironizzare, che hanno votato sulla piattaforma Rousseau dando il consenso al governo dell’inciucio, il Conte bis.

Migliaia sono stati gli italiani che sono riusciti ad arrivare fin davanti a Montecitorio e che hanno riempito anche piazza del Pantheon e piazza di Pietra. Altri hanno dovuto rinunciare, visti i blocchi imposti dalle forze dell’ordine. Pare, infatti, che per ordine del nuovo ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sia stato impedito a moltissime persone di poter entrare a piazza Montecitorio. E c’è chi, come Francesco Storace, ha gridato allo scandalo. La protesta, però, non si è fermata, nonostante le polemiche.

«Avremmo potuto riempire piazza del Popolo», ha detto Giorgia Meloni, soddisfatta per il successo dell’evento.

E mentre la gente, incitata dal responsabile organizzativo di Fdi, Giovanni Donzelli, gridava slogan contro il premier Conte, definendolo a più riprese «buffone», c’è chi faceva notare che la porta di Montecitorio era chiusa. «Loro sono dentro – ha proseguito la Meloni -, chiusi in scatola come tonni. Il massimo obiettivo di questo teatrino al governo è il presidente della Repubblica. La prossima volta ci vogliono mettere un campione mondiale di svendita dell’Italia, Romano Prodi: questo è quello che hanno in mente. Ma non ci arriveranno».

Con la leader di Fratelli d’Italia è arrivato a parlare anche Matteo Salvini. I sovranisti si sono così riuniti. «Un grande bentornato al mio amico Salvini», ha detto soddisfatta la Meloni, invitandolo a non tornare più coi 5 stelle. «Il tuo posto è qui», gli ha gridato la gente.

«In Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Puglia, Liguria, Veneto, l’obiettivo è uno: vincere democraticamente – ha detto l’ex ministro dell’Interno – Con Giorgia lavoreremo per allargare, non è il momento in cui dire tu no, tu no. L’opposizione la faremo in maniera seria, in mezzo alla gente. Sono tranquillo. Io non mollo». E poi un avvertimento al governo: «Se i signori là dentro proveranno a cambiare quota 100 e tornare alla legge Fornero non li lasceremo uscire da quel palazzo».

Altrettanto incisivo il governatore della Liguria Giovanni Toti: «Penso che questo sia oggi il posto migliore in cui essere, in piazza. Di queste piazze ce ne dovranno essere tante, perché questo è un governo che farà danni al Paese».

Tanti i parlamentari presenti, come Davide Galantino, fuoriuscito dal Movimento 5 stelle. «Non rinnego il mio passato – ha detto -, ma non ho lottato per lasciare il mio Paese nelle mani del Pd. Questo governo non nasce da politici che hanno idee in comune, ma dall’odio e dall’intento di non andare a elezioni».

Tra i politici partecipanti anche Roberta Angelilli, Elisabetta Gardini, Daniela Santanchè, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, Antonio Maria Rinaldi, il sindaco di Catania Salvo Pogliese, Gaetano Quagliarello, Raffaele Fitto, William De Vecchis, Nicola Procaccini, Paolo Diop, Isabella Rauti, Alberto Bagnai, ma anche il leader di CasaPound, Simone Di Stefano e moltissimi altri.

Dalla sinistra, ovviamente, non hanno tardato ad arrivare critiche perché qualcuno dei presenti, pare esponenti di Forza Nuova, ha fatto il saluto romano. «Ecco chi sono quelli che protestano – ha scritto su Twitter la deputata dem Alessia Morani – Complimenti davvero a Salvini e Meloni per aver portato fuori dal tempio della democrazia questi neofascisti». Insomma, la solita, inflazionata scusa del fascismo. La verità è che i sovranisti compatti iniziano a far paura perché, questo Salvini e la Meloni lo hanno capito, tanti italiani sono dalla loro parte. E il popolo, purtroppo per chi vuol rimanere inchiodato alle poltrone, è comunque sovrano.

 

[Fonte: www.ilgiornale.it]

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