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Gazzetta di Mantova – Meloni va all’attacco al Bibiena «Centrodestra compatto. Sfiducia alla Lamorgese»

Combattiva e senza mezze misure quando si parla delle scelte del governo Draghi, fiduciosa sulla compattezza del centro destra in vista delle elezioni amministrative: la leader di FdI Giorgia Meloni ieri al Bibiena ha partecipato a un incontro in cui il partito ha invitato il mondo economico. / PAGina 12

Meloni e le amministrative «Il centro destra è compatto»

Combattiva e senza mezze misure quando si parla delle scelte del governo Draghi, fiduciosa riguardo alla compattezza del centro destra, soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative: la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ieri mattina era al teatro Bibiena dove ha partecipato a un incontro organizzato dal partito invitando le associazioni di categoria locali, da Confindustria alle organizzazioni di artigianato, commercio e agricoltura.

Vaccini e green pass
Prima di salire sul palco, l’ex ministra della Gioventù si è fermata alcuni minuti con i cronisti per affrontare i temi più caldi della scena politica nazionale. «Se il governo vuole rendere obbligatorio il vaccino – ha esordito Meloni – deve prendersene la responsabilità e dirlo chiaramente, non si può utilizzare il green pass in questa maniera folle limitando la libertà di alcuni cittadini e non di altri. Vorrei sapere quale fondamento scientifico ha usare la carta verde per sedersi al bar mentre non serve per consumare al banco, e per viaggiare su un treno ad alta velocità e non sulla metro».

Verso le amministrative
Le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre sono alle porte: «Il centrodestra è unito e questo è un ottimo segnale – è l’analisi della leader di FdI – Il rapporto conflittuale tra i vari partiti lo vedete solo voi giornalisti. È una tornata importante, complessa, noi siamo uniti mentre i nostri avversari vanno con due, tre, quattro candidati, a dimostrazione di un’alleanza basata sull’interesse e non su una visione comune. È una buona notizia che la Lega ci stia aiutando in questa battaglia contro il green pass – dice ancora Meloni – anche perché penso sia ragionevole non sostenere con i voti del centro destra un governo che intende fare quello che pretende la sinistra. Questo non si chiama larghe intese ma usare i voti degli altri».

Immigrazione
Uno dei temi che più sta a cuore all’elettorato di Fratelli d’Italia è la regolamentazione dei flussi migratori: «Non è solo una questione di sfiducia nei confronti del ministro degli Interni: io penso sia insostenibile la tesi portata avanti dal presidente del consiglio – affonda Meloni – secondo il quale la Lamorgese lavorerebbe benissimo, dopo che abbiamo visto un ministro che multava ristoratori e ha consentito che migliaia di scappati di casa vivacchiassero per giorni a Viterbo». Il finale è al vetriolo: «La Lamorgese è un pessimo ministro degli Interni e noi stiamo cercando le firme per presentare la nostra mozione di sfiducia».

Confronto sul palco con gli imprenditori: «Che rovina la sinistra»

Un intervento durato poco meno di un’ora durante il quale si è rivolta direttamente agli imprenditori. Ieri mattina al teatro Bibiena la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si è confrontata, oltre che con i vertici mantovani del partito, con una rappresentanza del tessuto economico provinciale. La tesi di fondo dell’ex ministra è chiara: «Gli ultimi governi della sinistra hanno devastato la nostra economia». Il passato recente, dunque, viene liquidato con una condanna senza appello degli avversari politici. Sul presente e sul futuro immediato, Meloni è altrettanto negativa. Il tema scottante è il Recovery Fund: «All’Italia sono stati assegnati più fondi di altri Paesi per colpa della gestione della finanza pubblica della sinistra e non certo, come ha detto qualcuno, perché l’ex presidente del consiglio Conte è riuscito ad ottenere più risorse grazie a chissà quale credibilità – attacca Meloni – Arriveranno più soldi, sì, però alle famiglie e alle imprese non arriverà niente perché si tratta di risorse destinate agli investimenti». E il Piano nazionale di ripresa e resilienza? «È una grande occasione – commenta la deputata di FdI – ma non servirà ad aiutare nell’immediato aziende e lavoratori che stanno rischiando. Non mi convince neppure il discorso delle risorse proprie che l’Italia dovrà mettere: ciò significa che serviranno altre tasse».Altro tema caldo è il regolamento sullo scoperto bancario: «In sede europea dobbiamo batterci perché entri in vigore più avanti, non certo adesso, nel bel mezzo di una pandemia: quando finirà la moratoria rischiamo di avere milioni di protestati, di gente e imprese che non potranno più accedere al credito».All’incontro di ieri mattina erano presenti, tra gli altri, l’imprenditore della sanità privata Guerrino Nicchio, Carlo Zanetti della Camera di Commercio, Massimo Bensi (Centro servizi calza), Paolo Carra (Coldiretti), Davide Cortesi (Collegio dei geometri), Beniamina Filippi (Collegio infermieri), Massimo Battisti, Corrado Ferrari e Matteo Lasagna di Confagricoltura, Ercole Montanari di Confcommercio e Stefano Solci della Confederazione italiana agricoltori. Oltre all’incontro al Bibiena in mattinata, ieri Meloni ha partecipato anche ad un altro evento mantovano: nel pomeriggio è stata nella chiesa di Santa Maria del Gradaro dove si è sposata una nipote del senatore di FdI Ignazio La Russa.

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa Mantova.