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Forze Armate, Rauti (Pdl): presenza femminile è risorsa irrinunciabile

L’Italia può vantare un primato sul fronte della presenza femminile nelle Forze Armate: le donne del nostro Paese non sono escluse da nessun’Arma e da nessun servizio, con l’unica eccezione di quello sui sommergibili. E’ necessario tuttavia favorire l’accesso nelle Forze Armate Italiane delle donne, che oggi costituiscono soltanto il 3,6 per cento del personale militare in servizio ma che rappresentano una risorsa straordinaria nei nuovi scenari in cui le Forze Armate sono oggi chiamate ad operare, in particolar modo nelle missioni internazionali di pace.”
A dichiararlo è Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio, in occasione del Gran Galà del Made in Italy, organizzato dal Premio Margutta – La via delle Arti per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia, che si tiene oggi presso il Complesso Logistico Pio IX – Circolo Ufficiali dell’Esercito della Caserma di Viale Castro Pretorio a Roma.
“L’apertura alle donne di tutti i Corpi ed i Reparti delle Forze Armate Italiane ha coinciso con la trasformazione epocale del comparto Difesa, con la sospensione della leva e la professionalizzazione del settore”, spiega Isabella Rauti. “Della professionalità delle donne presenti nel nostro esercito ho avuto diretta conoscenza sul campo nella mia recente visita istituzionale nella provincia di Herat, in Afhganistan, nell’area di competenza italiana controllata dal Provincial Reconstruction Team sotto il comando del colonnello Antonino Inturri.
In Afghanistan ho potuto verificare l’importanza ed il valore delle missioni di pace nelle quali l’Italia ha un ruolo attivo, ed in particolare delle iniziative realizzate con il sostegno del Ministero della Difesa e della Cooperazione Italiana del Ministero degli Esteri, in collaborazione con i Dipartimenti del Governo Afghano. Nel Paese, dove il fondamentalismo talebano ha tentato di cancellare le donne dalla società e dalla vita pubblica, ho incontrato persone come Maria Bashir, procuratrice capo di Herat e altre imprenditrici e visitato il Female engagement team e il Woman Social Center, realizzato con il sostegno della cooperazione italiana, che ogni giorno s’impegnano per migliorare la condizione femminile e della società tutta.
Le missioni di pace esaltano le potenzialità femminili, che si esprimono non solo negli aspetti prettamente militari delle operazioni ma anche nelle funzioni di mediazione con le popolazioni locali – ha concluso Rauti – E la presenza delle donne nell’Esercito rappresenta un valore aggiunto irrinunciabile per garantire il perseguimento di quegli scopi umanitari che la Cooperazione internazionale persegue.”

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