Dire – (LZ) Afghanistan. Regione contribuisce a studi figlio di Valente. Abbruzzese consegna aiuto economico a vedova e al piccolo Simone

(DIRE) Roma, 21 feb. – Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, e quello dell’Associazione degli ex consiglieri, Enzo Bernardi, hanno consegnato questa mattina alla signora Stefania Giannattasio, vedova del sergente maggiore Roberto Valente, ucciso in Afghanistan il 17 settembre 2009, un contributo economico per gli studi del figlio Simone.
“Ho accolto – ha affermato Mario Abbruzzese – con grande favore quest’iniziativa per ribadire la vicinanza della Regione Lazio a Stefania e al piccolo Simone, e con loro simbolicamente anche a tutte le famiglie dei nostri caduti in missione. Famiglie che, in alcune occasioni, si trovano ad affrontare la durezza della perdita senza l’ausilio e il supporto delle Istituzioni, la cui latitanza molto spesso si estrinseca con la mancata garanzia dei benefici previsti dalla vecchia legge 336. Proprio per stigmatizzare simili mancanze – aggiunge – e per garantire il rispetto non solo a parole, ma con comportamenti coerenti – dei valori essenziali che stanno alla base della Repubblica – l’associazione degli ex consiglieri e questa presidenza del Consiglio hanno deciso di fare la propria parte facendosi promotori di questo pegno sincero di gratitudine”.
“Un gesto, questo contributo agli studi – ribadisce il presidente del Consiglio regionale del Lazio – che riafferma pero’ la volontà dell’istituzione Regione di sostenere il piccolo Simone nel suo percorso di formazione, che gli auguriamo possa essere rapido e pieno di grandi soddisfazioni. Concludo – ha chiosato il presidente dell’Assemblea regionale- ringraziando in maniera sentita il presidente Bernardi, il segretario Romano e la consigliera Isabella Rauti per il prezioso supporto che hanno fornito ai nostri uffici nell’organizzare questo evento. Il mio plauso va dunque a loro, con l’auspicio sincero che simili occasioni di vicinanza e di sostegno alle famiglie dei nostri militari possano istituzionalizzarsi, garantendo la maggior attenzione possibile anche a tanti altri ragazzi ed a tante altre famiglie che hanno perso i propri cari in missione”.

(Com/Rel/ Dire)

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