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corrieredelveneto.corriere.it – Riaperto dopo due anni il sacrario militare di Asiago: «Baluardo della nostra storia»

L’ossario torna visitabile: alla cerimonia anche le scuole dell’Altopiano. «Memoria, rispetto e senso di gratitudine»

«Un giorno speciale e importante; essere qui non è solo un gesto doveroso ma un impegno morale che si rinnova». Così il sottosegretario alla Difesa senatrice Isabella Rauti intervenendo, insieme a tante altre autorità militari e civili, tra cui il capo di gabinetto del ministero dello sport e dei giovani Massimiliano Atelli, al taglio del nastro per la riapertura del sacrario militare del Leiten che accoglie i resti di quasi 54 mila militari. La cerimonia ha visto la significativa presenza dei giovani delle scuole di Asiago, delle associazioni combattentistiche e d’arma e di tanti cittadini.  «Memoria, rispetto e senso di gratitudine. Questo deve ispirarci questo luogo; – ha sottolineato ancora Rauti – noi che viviamo in pace, non dimentichiamo».

Il valore della struttura
Dopo un primo intervento di messa in sicurezza, l’Ossario di Asiago, chiuso da due anni, può essere parzialmente riaperto al pubblico, in attesa del completamento dell’intervento conservativo e strutturale il cui cantiere aprirà a giugno e dovrebbe concludersi entro un anno e mezzo, per un importo di circa 7 milioni di euro. «Siamo coscienti del valore architettonico, memoriale, simbolico di questa struttura centenaria che risente del tempo e del clima. Ecco dunque l’impegno affinché questo sia il primo passo per poter restituire questo Sacrario alla cittadinanza e a tutti coloro che giustamente vengono in questi luoghi per ricordare questi caduti», ha detto il generale d’armata Andrea Rispoli, che ha coordinato il programma di intervento.

Baluardo della storia nazionale
«Questo monumento – ha rimarcato a sua volta il sindaco Roberto Rigoni Stern – è pietra viva della nostra identità collettiva, che racchiude in sé il valore e il sacrificio e l’umanità di una intera generazione travolta dall’immane tragedia della grande guerra. È sepolcro comune, patria definitiva, altare di riconciliazione. Il Sacrario di Asiago non è solo un luogo di raccoglimento e di preghiera ma anche baluardo della nostra storia nazionale e un punto di riferimento morale per tutta l’Europa». Il primo cittadino ha poi rimarcato la delusione per la chiusura per due anni del monumento e la soddisfazione per la sua riapertura. «Da decenni – ha detto Rigoni Stern – accoglie ogni anno migliaia di visitatori, cittadini italiani ma anche famiglie, studiosi, studenti e pellegrini da ogni parte del continente.

Trepidazione e speranza
Eppure per molti mesi le porte di questo tempio della memoria sono rimaste chiuse. Una chiusura che ha suscitato amarezza tra i cittadini di Asiago e dell’Altopiano, primi custodi di questo patrimonio spirituale e culturale. Una chiusura che ha deluso le aspettative di tanti visitatori che giunti fin qui da ogni angolo di Europa hanno trovato sbarrato l’accesso. La voce della nostra comunità si è fatta sentire forte e chiara chiedendo rispetto per la memoria perché la memoria non può attendere. Oggi celebriamo una riapertura che attendevamo con trepidazione e speranza». La riapertura dell’ossario è punto di partenza per completare il restauro e restituire il Sacrario alla nazione e alla comunità.

[Fonte: corrieredelveneto.corriere.it]

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