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ANSA – Antartide, da 40 anni l’Italia impegnata a studiarla. Grazie al Pnra, una sentinella del clima da proteggere

(di Leonardo De Cosmo)
(ANSA) – ROMA, 01 DIC – Dalla base ‘Mario Zucchelli’, la prima costruita sulla costa a Baia Terra Nova, fino alla base italo-francese Concordia sul plateau: la ricerca italiana in Antartide compie 40 anni. “L’Antartide è il continente della scienza e della pace”, ha detto Silvano Onofri, presidente della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide in apertura del convegno organizzato dalla stessa Commissione nella sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’obiettivo è stato celebrare i 40 anni del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca e gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.
L’Italia è quindi una veterana della ricerca condotta nel continente bianco, caratterizzato dalle condizioni ambientali più estreme del pianeta e che allo stesso tempo rappresenta un territorio unico da preservare e una sentinella del clima. Da 40 anni l’Italia si è unita ai Paesi decisi a proteggerlo e “fin da subito abbiamo sviluppato vari progetti di ricerca, tanto che oggi siamo il quinto Paese al mondo per quanto riguarda la ricerca scientifica in Antartide, il che significa anche avere un importante ruolo a livello geopolitico per proteggerne il destino”, ha aggiunto Onofri.
“L’Antartide non è solo un luogo geografico, ma una frontiera strategica che influisce sui futuri di tutti”, ha rilevato in apertura dei lavori Isabella Rauti, sottosegretaria del ministero della Difesa con delega all’ Ambiente Artico, sub-Artico e Antartide, ricordando i traguardi ottenuti dal paese. Dal prossimo anno, ha aggiunto Rauti, un nuovo supporto arriverà dallo Stato Maggiore dell’Esercito, che sosterrà i costi dei voli intercontinentali operati dai C-130J dell’Aeronautica Militare tra Nuova Zelanda e Antartide.
A ricordare l’importanza scientifica del continente è stata Giuliana Panieri, direttrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr: “sappiamo che l’Antartide è una sentinella per tutto il nostro pianeta: quello che avviene in Antartide influenza tutto il resto del pianeta”. Impatto dovuto in particolare dallo scioglimento dei ghiacci e dalle intense correnti oceaniche capaci di influenzare il clima dell’intero globo.
Proprio i ghiacci antartici costituiscono un prezioso archivio di dati sul passato della Terra, e con missioni come Epica, acronimo di European Project for Ice Coring in Antarctica, è stato possibile ricostruire la storia climatica relativa a quasi un milione di anni. Dopo quella missione storica, inuovi dati in arrivo dalla sua evoluzione, Beyond Epica, si potrà andare ancora più indietro nel tempo e con maggior dettaglio. “I nuovi carotaggi sono stati eseguiti in un sito a 80 chilometri di distanza dalla più vicina base”, ha detto il climatologo dell’Enea Guido Di Donfrancesco, membro della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide. La nuova missione ha permesso di “andare ancora più in profondità, quasi a 4.000 metri, e di raccogliere dati intrappolati nel ghiaccio che ci permetteranno di ricostruire la storia del clima fino a quasi 1.5 milioni di anni fa”. Proprio alla storia di queste esplorazioni è dedicata anche una mostra interattiva gratuita e aperta al Cnr fino al 23 gennaio. (ANSA).
2025-12-01T16:53:00+01:00
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