Percorso:

AirPress – In arduis servare mentem

Il Cavour è tornato in Italia! La portaerei della Marina Militare era partita in rotta verso Norfolk, base navale statunitense in Virginia, per la campagna denominata “Ready For Operation” (RFO)  il 28 gennaio scorso; da fine aprile è nuovamente ormeggiata presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto. L’Unità ammiraglia – comandata dal Capitano di Vascello Giancarlo Ciappina  e che conta su un equipaggio 588  unità (61 ufficiali, 164 marescialli, 87 sergenti, 276 tra graduati e volontari in ferma prefissata) – aveva mollato gli ormeggi per svolgere attività addestrativa nel Mar Ionio, espletare tutte le pratiche previste dagli articolati protocolli anti Covid, mantenere la nave “in bolla” sanitaria e poi dirigersi alla volta della costa atlantica.

Nave Cavour (CVH 550), lo ricordiamo, con straordinaria manovra aveva attraversato – il 7 dicembre 2018 – a Taranto il Canale per entrare in bacino ed affrontare una manutenzione programmata per i necessari intervertì di ammodernamento e di adeguamento agli standard degli F-35 (sistema di piattaforma e sensori), terminati a settembre 2020.

La Portaerei STOVL (Short Take Off and Vertical Landing), di progettazione e costruzione italiana, è stata concepita secondo le necessità di impiego “dual use”, è stata consegnata alla Marina Militare nel 2008 ed entrata in servizio nel 2009. L’Ammiraglia – che costituisce un’eccellenza tecnologica e rappresenta un investimento straordinario dell’Industria della  difesa nazionale – è stata impiegata nelle missioni di sicurezza, interforze e multinazionali per le sue elevate capacità di Comando e Controllo ed anche per interventi urgenti (ad Haiti, devastata dal terribile terremoto del 2010) per le sue caratteristiche di prontezza operativa, autonomia logistica, mobilità e flessibilità. E sarebbe lungo l’elenco degli impieghi del Cavour – che, si dice è , “4 Navi in una”, e strumento navale polivalente: portaerei, piattaforma logistica ed anfibia, unità di comando e controllo e nave ospedale –  ma vogliamo tornare all’ultima missione appena conclusa. L’obiettivo della Operazione, raggiunto con successo, era quello di ottenere la certificazione all’impiego operativo dei velivoli di 5^ generazione gli F-35B; la certificazione ad operare dalla Nave con il nuovo sistema d’arma, ha richiesto attività Sea Trials, in cooperazione con i gruppi portaerei della US Navy, una serie di test in mare, Integrated Test Force (ITF) e circa 127 decolli e appontaggi. Con il  raggiungimento del traguardo di capacità imbarcabile di velivoli di 5^ generazione italiana, l’Italia è l’unica nazione europea con una Marina Militare in grado di operare con i nuovissimi caccia; tale primato, dall’elevatissimo contenuto tecnico ed operativo, rafforza l’intero strumento militare nazionale e proietta la Marina Militare italiana – attualmente insieme soltanto a quelle USA e UK – verso un radicale rinnovamento di capacità strategica, basato sul vantaggio tecnologico e sulla capacità di preminenza.

La “Ready For Operations (RFO)”, prevede la consegna alla nostra Marina dei primi rivoluzionari sistemi d’arma Joint Strike Fighter (JSF) nella variante a decollo corto e atterraggio verticale (Short Take Off and Vertical Landing – STOVL) F-35B, che sono destinati a sostituire, progressivamente, gli AV-8B Plus, velivoli straordinari, impiegati per oltre trent’anni con orgoglio e soddisfazione.

A breve è previsto su Cavour l’appontaggio del primo degli F-35B e, poi, proseguirà il percorso previsto che ci porterà al completamento dell'”Operational Capability”; tale rinnovamento della capacità della Portaerei, rafforza il nostro prestigio nello scenario internazionale e dota l’Italia di un eccezionale strumento strategico, militare, ma anche politico e diplomatico, di tutela degli interessi nazionali ma anche di difesa e sicurezza marittime, vitali per il nostro Paese e per la  Comunità internazionale.

Isabella Rauti

Pagina 44 da Airpress n 124
[File pdf – 163 Kb]

Questa voce è stata pubblicata in AirPress, Articoli pubblicati.