Roma, 3 giu. (askanews) – La specificità di un’organizzazione come quella delle forze armate andrebbe rispettata e onorata come componente strategica di uno Stato democratico, ricordando sempre che i militari sono servitori dello Stato e ambasciatori dell’Italia nelle missioni all’estero,
si chiede di sapere
se l’aver dedicato la parata del 2 giugno al tema dell’inclusione non rappresenti un mancato riconoscimento della vocazione principale delle forze armate nonché, pur se nella necessaria e condivisibile ottica “dual use”, se il tema scelto non privilegi gli aspetti di impiego civile con una deminutio dei valori militari, che sono proprio quelli che una parata delle forze armate deve celebrare.
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