Percorso:

326ª Seduta Pubblica – Discussione di mozioni sulle restrizioni connesse all’emergenza COVID-19

Resoconto stenografico in corso di seduta

Ha facoltà di parlare la senatrice Rauti per illustrare la mozione n. 353.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, Fratelli d’Italia ha presentato la mozione n. 353 sulle restrizioni connesse all’emergenza Covid-19. I contenuti della nostra mozione hanno tre punti fondamentali: riaperture, libertà e sicurezza. Le mozioni pervenute alla Presidenza, oltre la nostra, sono tre, di maggioranza, ma, come si dice, ne rimarrà una sola: sarebbe la nostra, ovviamente. Ho letto, infatti, lanci di agenzia che parlano di un ritiro delle mozioni di maggioranza e della presentazione di un ordine del giorno della stessa.
Veniamo alla nostra mozione, però, quella che sopravviverà. La mozione contiene: abolizione del coprifuoco; eliminazione di quel limite, ancora in vigore, delle visite ai parenti e agli amici (naturalmente se fatte in sicurezza); soprattutto, riapertura di tutte le attività sportive, commerciali e culturali nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Cari colleghi, il punto è che il Governo, su questi aspetti, continua a non mantenere gli impegni presi e a dilazionare nel tempo le decisioni. Noi non capiamo se sia la linea dell’alfiere Speranza, l’alfiere delle restrizioni, a prevalere, insieme a quella del MoVimento 5 Stelle, o quella di altre anime, che comunque vorrebbero togliere il coprifuoco. Un punto, però, è chiaro, a noi e agli italiani: il coprifuoco è una misura illegittima, incostituzionale, liberticida e inutile, perché, ai fini del contenimento della pandemia, non ha nessuna base di validazione scientifica.
Il Governo continua a prendere tempo, invece di prendere delle decisioni, che sono quelle suggerite dalla nostra mozione. Posticipa le riaperture e anche l’abolizione del coprifuoco. Anzi, non si pronuncia. Questo si chiama attendismo passivo. Non è ragionevolezza. Ragionevolezza sarebbe trovare, nella forzata convivenza con il virus del Covid-19, un punto di equilibrio tra libertà e sicurezza, tra diritto alla salute, diritto al lavoro e anche il diritto fondamentale di non morire di fame.
Quasi tutte le forze politiche chiedono di poter riaprire. Oggi hanno l’opportunità di votare per la nostra mozione e di dimostrare di volerlo davvero fare. È facile. Basta votare a favore o contro. Già il 26 aprile scorso un ordine del girono contro il coprifuoco di Fratelli d’Italia ha mandato in tilt la maggioranza, che poi ha presentato una mozione che impegnava il Governo, che poi non si è impegnato.
Anche oggi c’è un corto circuito, perché, se la notizia di questo ordine del giorno è vera (ma ne parleremo dopo), esso sarebbe, come ha detto anche il ministro D’Incà in un’intervista, la vostra risposta alla nostra mozione. Questo vuol dire che è merito di Fratelli d’Italia se, in quest’Aula, si discute di questo; e anche che la mozione di Fratelli d’Italia è la risposta ai bisogni degli italiani che il Governo, evidentemente, non vuole ascoltare.
Allora, andiamo avanti. Mi preme anche dire quanto segue.
Ricordate quando Manzoni faceva dire al cancelliere Ferrer, visto che la sua carrozza veniva accerchiata dal popolo in tumulto per la carestia dopo l’epidemia della peste, adelante, Pedro, con giudizio, se puoi? Ecco, quell’immagine lontana nel tempo potrebbe essere oggi una metafora utile. Quello che è certo, però, è che qui non è adelante. Siamo tutti d’accordo sulla ragionevolezza, ma si è andati indietro rispetto a un anno fa, quando, ad esempio, senza i vaccini e in piena pandemia, non c’era il coprifuoco, si pranzava, si cenava dentro e fuori i ristoranti (senza penalizzare quei locali che non hanno gli spazi esterni) e soprattutto non si erano persi un milione di posti di lavoro.
Rispetto a ciò, dopo un anno e mezzo di misure di restrizioni, è impossibile e inaccettabile tenere gli italiani in ostaggio con misure, divieti e restrizioni che stanno uccidendo la nostra economia e oggi vedremo chi è dalla parte… (Il microfono si disattiva automaticamente).

PRESIDENTE.Senatrice Rauti, non ne ha diritto ma le concediamo molto volentieri un altro minuto come atto di cortesia.

RAUTI (FdI). La ringrazio, signor Presidente.
Vedremo oggi chi è dalla parte delle imprese danneggiate e degli italiani prigionieri e in ostaggio e chi invece non lo è. Vi assumete una responsabilità. L’Italia non riparte se non riapre tutto, subito e in sicurezza. Se procederete così, altro che il cancelliere Ferrer: la metafora sarà quella dell’armata Brancaleone che oggi dice una cosa e domani un’altra e soprattutto procede senza efficacia e strategia. (Applausi).

[Fonte: www.senato.it]

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