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Italia chiama Italia.it – Una nuova interrogazione parlamentare su Miss Italia ‘Impossibile non trasmettere Miss Italia. No all’abbonamento Rai se continuano gli show dei bambini’

Una nuova interrogazione parlamentare su Miss Italia dopo quella dei giorni scorsi della sen. Silvana Amati (PD), messaggi del Cardinale Gianfranco Ravasi, di Mons. Libero Andreatta e di Tara Gandhi, un grande movimento a sostegno del Concorso: ecco quanto emerso nel convegno sul tema “Il valore sociale della bellezza” svoltosi ieri sera a Palazzo Marini (Camera dei Deputati), patrocinato dal Senato e dal Ministero della Salute.

Nell’interrogazione, resa nota durante il convegno, l’on. Fucsia Nissoli, (Scelta Civica) chiede al ministro dello Sviluppo Economico “quali siano le ragioni che hanno spinto la Rai a non inserire Miss Italia nel palinsesto e se non ritenga di fornire ogni chiarimento in merito alla nuova linea editoriale di Rai1, anche al fine di rendere più trasparente e comprensibile l’intera vicenda”. La parlamentare, che fa riferimento anche al concorso Miss Italia nel Mondo, cancellato un anno fa dai programmi, “nonostante gli ampi consensi ottenuti tra i nostri emigrati e gli ascolti rilevanti realizzati nell’edizione precedente”, si rivolge al ministro per sapere “se non sia opportuno richiedere alla Rai di riesaminare la decisione presa alla luce di molteplici motivi, tra i quali, in primo luogo, la perdita di lavoro di migliaia di persone interessate alla manifestazione, la cui conclusione su Rai1 risulta fondamentale al buon andamento di essa”.

L’On. Nissoli ha anche spiegato che, in considerazione di analoga iniziativa intrapresa dalla Senatrice Amati nell’altro ramo del Parlamento, “si attiverà nei luoghi e nelle forme opportune per promuovere la cultura e i valori sottesi a Miss Italia e a Miss Italia nel Mondo”.

Ma le voci sollevatisi unanimi a difesa del Concorso di Patrizia Mirigliani e delle motivazioni sociali assunte dalla manifestazione sotto la sua guida sono state numerose, tutte concordi, fino a rappresentare un vero e proprio movimento di opinione che chiede ragione alla Rai delle sue decisioni.

La senatrice Silvana Amati ha definito “inaccettabili” le dichiarazioni fatte al quotidiano “La Stampa” dalla presidente della Rai Anna Maria Tarantola, secondo la quale “Miss Italia non rientra nella linea editoriale Rai, ”aggiungendo: «se è vero che le miss sono un prototipo di immagine femminile così negativo, che cosa propone in risposta il Servizio Pubblico?».

“Miss Italia continua – ha detto Patrizia Mirigliani – e non sarà la decisione di Rai1 a spegnere i riflettori sul Concorso”.

Lucia Bosè, che vinto Miss Italia nel 1947, ha espresso il proprio dispiacere per il fatto che il nostro Paese non sappia tutelare la bellezza, e si è detta stupita, solidarizzando con Patrizia Mirigliani, della decisione della Rai. D’accordo con lei anche Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio dei diritti sui minori, e il press agent Enrico Lucherini, che ha detto: «Miss Italia non può non essere trasmessa in tv, è impossibile! Giancarlo Leone ci ripensi e trovi il modo di attualizzare il format. Se vedrò ancora la Clerici con i bambini non pago più l’abbonamento alla Rai. Ma, come, ragazzini di dieci anni che si esibiscono e non bellissime ragazze che sfilano?.”

Il vice presidente del Senato Valeria Fedeli, in una dichiarazione, ha ricordato che «grazie alla presidenza di una donna, Miss Italia sta portando avanti importanti campagne sociali, riuscendo a far crescere nelle piazze l’attenzione verso temi che ci stanno molto a cuore».

Significativi i messaggi del Cardinal Gianfranco Ravasi («In una società in cui bellezza è sinonimo di apparenza, è necessario riproporla in tutta la sua forza perché è attraverso di essa che si può giungere ad orizzonti più alti»), di Tara Gandhi («la verità e la bellezza sono scomode!»).

Mons. Liberio Andreatta, Vice Presidente Opera Romana Pellegrinaggi rileva: “La bellezza e’ qualcosa che trascende l’umano apparire, la vera bellezza sta dove sant’Agostino ha indicato la sede dell’intimo colloquio fra Dio e l’uomo: nel cuore”.

Giampiero Mughini, secondo cui “bisogna difendere la bellezza, la sua spiritualità, il suo valore culturale”, ha criticato il fotografo Oliviero Toscani per i giudizi negativi espressi, anche di recente, sulle miss e perché è arrivato a dire – ha spiegato il giornalista – che le donne devono essere oggi meno provocanti perché la loro seduzione può portare alla violenza. “Un uomo che commette violenza su una donna – ha detto – non si trasforma da vittima in carnefice, ma è solo un vigliacco”.

“Oliviero Toscani – ha detto a sua volta la fotografa Tiziana Luxardo – è il portabandiera della strumentalizzazione. E’ un pubblicitario che non sa che cosa vuol dire fotografare una donna e catturarne l’anima. Miss Italia è una famiglia allargata. Enzo Mirigliani – ha aggiunto – ha sempre protetto le ragazze, e la figlia Patrizia le ha sempre rispettate”.

Tra gli altri interventi, quello di Isabella Rauti, presidente di ‘Hands Off Women’: “C’è stata una deriva di velinismo, nella società e nella politica, si è fatto poco e ora decidono di fare la guerra alla bellezza – ha spiegato Isabella Rauti – mentre accettiamo immagini femminili negative nella pubblicità. Bellezza e intelligenza possono camminare insieme. Belle, intelligenti e impegnate nel sociale è un messaggio di educazione e cultura che dobbiamo sostenere. Se tolgono le ’Isole’ non me ne accorgo nemmeno, ma cancellare Miss Italia, che è la storia italiana, non si può. E’ una grande ipocrisia e un falso moralismo che dobbiamo respingere”.

La scrittrice Elisa D’Ospina ha elogiato le iniziative di Miss Italia, come la campagna contro l’anoressia con le miss ‘ Forme Morbide’, mai recepita – ha detto – nel programma di Rai1. «Nel 2011 alcune di loro, con la taglia 44, sono state addirittura considerate ‘grasse’ – ricorda – e dunque non adatte al palco di Rai1. E poi – si è chiesta la D’Ospina – dov’è la coerenza di una Rete che ritiene Miss Italia un programma non adatto al proprio palinsesto, ma inserisce nelle trasmissioni molte delle sue partecipanti? Se si è contrari al Concorso, si rinunci anche al lavoro di chi proviene da esso».

[Fonte: www.italiachiamaitalia.it]

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