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Migranti: Rauti, c’è integrazione solo se c’è rispetto leggi

“Nella giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili non si può rimanere in silenzio. E mentre il nodo dell’integrazione resta al centro del dibattito politico, è giusto sottolineare che l’integrazione deve avvenire nelle forme e nel rispetto delle nostre leggi e in Italia una normativa vieta le mutilazioni genitali femminili”. Lo fa presente in una nota Isabella Rauti, candidata al Senato per Fratelli d’Italia. “Secondo una recente ricerca di ActionAid – sottolinea – ci sono in Italia tra 60 e 80 mila donne che hanno subito le mutilazioni genitali. Una pratica aberrante che fa parte del diritto consuetudinario e di certe tradizioni ma che lascia segni indelebili nei corpi e nelle menti delle bambine e delle ragazze che la subiscono. Oggi il Parlamento Europeo discuterà una risoluzione per chiedere ai Paesi membri delle misure di prevenzione in tema di sanità e tra queste, una è dedicata a tale pratica che, in Europa – ricorda Rauti – investe ben 550 mila donne di nazionalità in gran parte egiziana o nigeriana. Come donna e come esponente politico e sulla base dell’esperienza fatta come Capo Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – conclude l’esponente di Fdi – è mio sentito dovere ripetere BASTA, davanti ad una simile pratica, retaggio di una cultura tribale che offende il Corpo delle donne, inibisce la loro sessualità e condiziona la loro psicologia”.

Questa voce è stata pubblicata in Comunicati stampa, Politiche 2018.