Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00123 – Al Ministro dell’interno sull’immigrazione irregolare

Atto n. 3-00123

Pubblicato il 25 luglio 2018, nella seduta n. 26
Svolto nella seduta n. 27 dell’Assemblea (26/07/2018)

RAUTI , CIRIANI – Al Ministro dell’interno. –

Premesso che:

la protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea è un compito di fondamentale importanza per fronteggiare l’immigrazione clandestina e per gestire in modo efficace il fenomeno delle ondate migratorie, nonché per garantire la sicurezza interna;

il nodo del controllo delle frontiere marittime e del contrasto alle attività dei trafficanti di migranti è stato tra l’altro al centro del dibattito svolto dal Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018;

nell’accordo conclusivo approvato, è stato espressamente ribadito l’impegno dell’Unione europea a proseguire e rafforzare la politica di contrasto intrapresa per evitare un ritorno ai flussi incontrollati del 2015 e per contenere ulteriormente la migrazione illegale su tutte le rotte esistenti ed emergenti; sono state, altresì, sottolineate la necessità, per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, di intensificare maggiormente gli sforzi per porre fine alle attività dei trafficanti dalla Libia o da altri Paesi nordafricani, nonché l’urgenza di compiere maggiori sforzi per assicurare rapidi ed effettivi rimpatri dei migranti irregolari;

in quest’ottica Fratelli d’Italia ha sempre coerentemente sostenuto e continua a ritenere che lo strumento più efficace per contrastare l’immigrazione irregolare e conseguire i risultati auspicati sul versante della sicurezza interna del nostro Paese sia il “blocco navale”, sostanzialmente una missione da effettuare in accordo con le autorità libiche, volta ad impedire le partenze dalle coste africane; un intervento, peraltro, ritenuto efficace da alte autorità militari e, in passato, anche da autorevoli esponenti dell’attuale maggioranza parlamentare;

a tal fine, per assicurare il necessario supporto operativo, l’Unione europea dovrebbe destinare adeguate risorse economiche come già fatto, ad esempio, per la rotta del Mediterraneo orientale, stanziando 6 miliardi di euro nell’ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia;

è altresì necessario, a parere degli interroganti, contestualmente, promuovere e attuare strategie di rimpatrio eque ed efficaci anche incrementando le risorse economiche europee destinate all’attivazione di tali misure;

tali proposte erano dettagliatamente indicate nella risoluzione n. 2 (6-00007) presentata al Senato dal gruppo Fratelli d’Italia in sede di discussione sulle “Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2018”, il 27 giugno 2018, che il Governo e la maggioranza hanno respinto;

il ministro Savona, intervenendo in quell’occasione, aveva espressamente assicurato che tutti i punti trattati nelle risoluzioni non accolte e quelli comunque emersi nel corso del dibattito sarebbero stati in ogni caso “oggetto di seria considerazione”;

a rendere maggiormente complicata la gestione dei flussi migratori per il nostro Paese sono le farraginose procedure in materia di rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari, nonché quelle di revoca e concessione dello status di rifugiato (protezione sussidiaria), tanto più se si considera l’applicazione parziale ed insufficiente, da parte delle commissioni territoriali competenti, della recente circolare dello stesso Ministro in indirizzo, concernente la riduzione dei tempi per l’esame delle domande e l’interpretazione dei requisiti richiesti per una corretta applicazione della normativa,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga urgente adottare ogni opportuna iniziativa di competenza per promuovere in sede europea l’attivazione di una specifica missione, in accordo e collaborazione con le autorità di governo presenti sul territorio libico, volta ad un “blocco navale” al largo delle coste libiche, finalizzato al contrasto di flussi migratori irregolari nonché l’istituzione, nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale, di un apposito fondo europeo per la realizzazione di accordi con i Paesi di origine e di potenziamento delle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari.

[Fonte: www.senato.it]

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