Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto n. 3-01199 – Ai Ministri della giustizia e per le pari opportunità e la famiglia

Atto n. 3-01199

Pubblicato il 29 ottobre 2019, nella seduta n. 159

GARNERO SANTANCHE’ , CALANDRINI , LA PIETRA , RAUTI , TOTARO , PETRENGA – Ai Ministri della giustizia e per le pari opportunità e la famiglia. –

Premesso che:

ha suscitato forte turbamento e indignazione nell’opinione pubblica la trasmissione «Diritto e rovescio», condotta dal giornalista Paolo Del Debbio, andata in onda qualche giorno fa, sulle reti nazionali, relativa alle condizioni in cui vivono i bambini negli accampamenti;

il servizio realizzato ha consentito di far emergere una situazione allarmante, di reiterata e diffusa illegalità, connessa ad usi e costumi che, a chiunque appartengano, non possono trovare spazio in nessun Paese civile;

partendo dalla triste vicenda di una bambina tredicenne appartenente a una famiglia di nomadi «Sinti», ricoverata, in stato di gravidanza, presso l’ospedale di Cittadella, in provincia di Padova, e portata dai servizi sociali in una struttura protetta, si sono accesi i riflettori sulle condizioni in cui versa tutta la famiglia;

in particolare, nel corso della puntata, sono emerse le condizioni di assoluto degrado in cui vivono i 10 fratelli della ragazzina, in un campo sterrato, tra i topi e l’immondizia, e con una madre che ha difficoltà a ricordare i loro nomi e le relative età;

risultano sconcertanti le dichiarazioni rese in collegamento televisivo dalla stessa che, con disarmante serenità, ha affermato che avere bambini a tredici anni da un uomo di trentasei è assolutamente «normale» secondo le tradizioni e la cultura della comunità sinti di appartenenza e che, a fronte della decisione dei servizi sociali di allontanarla dalla famiglia, ha affermato in diretta TV: “Me ne frego delle leggi italiane”, replicando in modo violento ed offensivo a chi in studio faceva notare il fatto che in Italia è considerato reato avere rapporti sessuali con minori di 14 anni;

l’atteggiamento della donna evidenzia non solo il totale rifiuto di rispettare la legge, ma soprattutto una intrinseca incapacità genitoriale e scarsa, per non dire nulla, inclinazione per il ruolo materno,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti intendano assumere i Ministri in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, per accertare i motivi per cui i servizi sociali non siano intervenuti anche a tutela dei fratelli della tredicenne incinta già portata in struttura protetta;

quali misure, anche di natura ispettiva e di vigilanza, siano in atto o intendano adottare, sempre nell’ambito delle distinte competenze, a tutela del benessere psico-fisico dei bambini vittime di abusi e degrado come quelli denunciati in premessa e impedire che possano continuare a perpetrarsi condotte di reiterata e diffusa illegalità connesse ad usi e costumi che, a chiunque appartengano, non possono trovar spazio ed essere tollerate in nessun Paese civile.

[Fonte: www.senato.it]

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