Rauti: “L’Artico è la frontiera delle frontiere. Va protetto come ecosistema e mantenuto pacifico e sicuro”
30-10-2025 – ”L’Artico è diventato una regione cruciale per gli equilibri geopolitici ed economici globali, e l’Italia lo considera la frontiera delle frontiere”.
Con queste parole la sottosegretaria di Stato alla Difesa, senatrice Isabella Rauti – con delega all’Artico, Sub-artico e Antartide – ha aperto i lavori della Prima Conferenza Nazionale “L’Artico, la Difesa e il Sistema Paese nelle nuove sfide della competizione globale”, di cui è stata promotrice e organizzatrice, svoltasi il 29 ottobre scorso, al CASD (Centro Alti Studi per la Difesa) a Roma.
“L’Artico – ha sottolineato Rauti – è un concentrato di opportunità e di potenzialità per il Sistema Paese, ma al tempo stesso anche di criticità e rischi.
La sfida è quella di proteggerlo come ecosistema, mantenerlo pacifico e sicuro, evitando posture aggressive, monopoli da parte dei grandi player globali e una corsa allo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse strategiche.
L’Artico è diventata una regione cruciale per gli equilibri geopolitici ed economici globali e l’Italia lo considera una
La Difesa sta armonizzando una dottrina strategica interforze dedicata all’Artico, che include aspetti formativi, addestrativi e operativi.
In linea con tale dottrina, stiamo cominciando a immaginare la costituzione di un Polo Nazionale Artico e delle Regioni Polari, sul modello di quello già realizzato per la Subacquea e destinato a coordinare le competenze scientifiche, industriali e militari italiane nella regione”.
La Conferenza, introdotta dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha rappresentato un’importante occasione di dialogo e confronto tra amministrazioni, enti di ricerca e stakeholder nazionali impegnati nello studio e nella tutela dell’ambiente del “grande freddo”, oggi sempre più centrale e strategico negli equilibri globali.
Bernini ha sottolineato che “Ricerca, difesa, diplomazia e innovazione sono ambiti profondamente connessi: non può esserci ricerca senza libertà, né libertà senza sicurezza”; e ha dichiarato che le ricerche effettuate dalle sono legate al passato e svolte in ambito sia civile che militare, essendo: ‘’l’Artico un’area strategica e fragile, dove l’impatto delle attività umane è più evidente: la riduzione della calotta polare, la pressione sulle risorse naturali e l’apertura di nuove rotte marittime stanno accelerando trasformazioni economiche e politiche su scala globale”.
I lavori si sono articolati in tre panel tematici:
L’Artico al centro della geopolitica globale
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La Difesa e la sicurezza nell’ambiente artico
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Il Sistema Paese e l’ambiente artico
Esperti e rappresentanti istituzionali hanno offerto un quadro d’insieme sull’impegno dell’Italia nella regione artica, affrontando gli aspetti scientifici, economici, geopolitici e di sicurezza che rendono l’Artico una delle aree più strategiche del pianeta.
Nel corso dei vari interventi è emerso che la Russia detiene il 53 % del territorio artico, mentre la Cina è avviata a creare una nuova ‘’via della seta.
“L’Artico, ha detto il presidente del comitato militare NATO ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, è uno straordinario luogo ricco di risorse. Tanto che si profilano nuovi rischi di confronto, competizione, militarizzazione; mentre potrebbe esser luogo di stabilità e cooperazione, mettendo alla prova la nostra saggezza politica, per abbandonare la logica della competizione ed avviare quella della collaborazione”.
Da parte del generale Luciano Portolano, capo di stato maggiore della Difesa, una interessante relazione in cui egli pone una domanda: “perché l’Italia, nazione mediterranea, deve guardare all’Artico con crescente attenzione militare e strategica? La risposta è chiara: perché l’Artico sarà verosimilmente uno snodo geopolitico da cui dipenderanno rotte commerciali, equilibri energetici e stabilità climatica, che toccheranno direttamente anche il nostro Paese. E non dovremo farci cogliere impreparati”.
“Essere presenti nell’Artico”, ha ancora detto Portolano, “in chiave di conoscenza, cooperazione, agibilità e sicurezza, significa accendere un riflettore su un’area che può avere effetti sulla nostra area di interesse strategico, il Mediterraneo allargato, in quanto le due, in prospettiva, saranno sempre più interconnesse, ma anche perché l’Italia, membro osservatore permanente del consiglio artico, già vanta una lunga tradizione nella Regione Polare: dalle imprese del generale Umberto Nobile, alla base scientifica “Dirigibile Italia” alle Svalbard.
[Fonte: www.cybernaua.it]






























