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eurocomunicazione.eu – 25 anni dalla Risoluzione Onu 1325, donne protagoniste di pace

Roma, 30 ottobre 2025 – «Oggi non celebriamo solo il venticinquesimo anniversario della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325 su Donne, Pace e Sicurezza, ma un cammino straordinario che ha trasformato profondamente non solo le nostre Forze Armate ma anche il modo di concepire la sicurezza internazionale e il ruolo delle donne nella costruzione della pace». Con queste parole il sottosegretario di Stato alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, è intervenuta al convegno “Donne, Pace e Sicurezza“, svoltosi presso la Sala del Cenacolo di Piazza Campo Marzio a Roma, organizzato dall’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere.

Un impegno sistematico della Difesa italiana

Nel suo intervento, il sottosegretario – che detiene la delega alle Politiche di Parità di Genere e Pari Opportunità – ha ricordato come la Difesa italiana abbia adottato l’agenda Donne, Pace e Sicurezza «in maniera metodica e sistematica». Rauti ha sottolineato che «il contributo delle nostre donne in uniforme impiegate nei teatri operativi – ma anche in Patria – è enorme. Nelle missioni di peacekeeping le donne si rivelano un valore aggiunto nel dialogo e nel supporto alla popolazione femminile locale, contribuendo alla costruzione della pace e alla resilienza post-conflitto delle comunità civili».

Un passaggio centrale dell’intervento ha riguardato i Female Engagement Team (FET), «nuclei militari formati da donne addestrate – presso il Reggimento Cooperazione Civile e Militare dell’Esercito di Motta di Licenza – per percepire le esigenze delle comunità locali, favorendo i diritti, la parità e il coinvolgimento nei processi di pace e ricostruzione». Rauti ha spiegato che questi team rappresentano «un modello virtuoso di approccio integrato, che valorizza la presenza femminile nelle missioni e nei contesti di crisi, promuovendo la partecipazione delle donne a tutti i livelli della vita politica, economica e sociale».

Formazione e responsabilità nei tempi di guerra

In un contesto internazionale segnato da nuovi conflitti, la senatrice ha evidenziato come «la pace non sia più scontata» e come questo richieda «superiori responsabilità e una visione strategica che includa la prospettiva di genere». Ha inoltre ricordato l’impegno della Difesa nel promuovere corsi di formazione per Gender Advisor e Gender Focal Point, «figure di consulenti dei comandanti che declinano la prospettiva di genere nello sviluppo delle missioni di pace e stabilità».

Concludendo il suo intervento, Rauti ha ribadito la volontà di proseguire su questa strada: «il nostro impegno continua con la stessa determinazione e passione, per costruire negli scenari di conflitto percorsi di pace in cui le donne siano protagoniste. Non solo vittime da proteggere, ma agenti del cambiamento, leader nei processi decisionali e costruttrici di pace duratura. Perché le donne sono portatrici di pace».

[Fonte: eurocomunicazione.eu]

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