Percorso:

146ª Seduta pubblica – In replica alle comunicazioni del Presidente Conte sulla crisi di governo

RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, Presidente del Consiglio, onorevoli Ministri, direi che avevamo ragione quando la ragione aveva torto. Oggi il torto è in Aula: il Governo cade e ci dà ragione. Avevamo ragione, quindi, quando, dopo quella crisi istituzionale durata ben ottantanove giorni, con due inutili mandati esplorativi, noi non volevamo che nascesse il Governo giallo-verde. Non volevamo perché eravamo stati in coalizione con la Lega alle politiche; non volevamo perché era ed è una coalizione contro natura politica e basata su un contratto.

Non voglio scomodare il Giano bifronte, che era capace di guardare il passato e il futuro, perché questo Governo invece non ne è stato capace. Più che altro lo abbiamo ribattezzato, non solo in questa sede, un Governo Frankenstein, un Governo di due populismi diversi, diventati rapidamente impopolari. Adesso è di fronte a noi il rischio reale, del quale non ho sentito parlare a sufficienza in quest’Aula, di un’agonia per il Paese e di un vuoto di potere. L’Italia, che Fratelli d’Italia ama, non merita questo teatrino, non merita uno scempio come quello al quale stiamo assistendo in questi giorni.

Voglio venire alle sue comunicazioni, signor Presidente del Consiglio: ho calcolato lo spazio che nel suo intervento lei ha riservato alle critiche, pari a circa il 60 per cento. Non ripeterò quello che ha detto, perché lo abbiamo ascoltato tutti. Una parte percentuale molto ridotta l’ha dedicata alle azioni di Governo e dunque non ha investito nelle sue comunicazioni per raccontarci quante belle cose sono state fatte e ha trovato una parte residuale di tempo per disegnare il futuro contratto di Governo. Non ha parlato della crisi italiana, non ha parlato dei tavoli aperti, non ha parlato dei lavoratori che ci chiedono cosa succederà domani, non ha parlato di recessione e non ha parlato di manovra finanziaria. Lo dico per inciso: dopo il suo intervento, le borse europee hanno chiuso negativamente e ci sono tante questioni che non hanno trovato posto, né spazio, né enfasi nella sua relazione.

Le rivolgo una domanda, visto che ha rinunciato a raccontare le azioni del Governo, per parlarci di quanto il ministro Salvini abbia nuociuto a voi. La domanda è: se avevate un guastatore al Governo, un Pierino Vice Presidente, perché ha aspettato quattordici mesi per venire qui? Lei avrebbe aperto la crisi, se qualcun altro, in tempi e modi anche discutibili se vogliamo, non l’avesse accelerata? È una domanda di fondo e non è una domanda retorica, ma un nodo politico, al quale lei oggi non ha risposto e lo potrà fare nelle repliche. Cito un altro passaggio del suo discorso: lei ha ringraziato i parlamentari di maggioranza e di opposizione – grazie – e poi ha ringraziato i cittadini, che le hanno dato fiducia. Mentre l’ascoltavo, mi chiedevo come, quando e dove questi cittadini le avrebbero espresso questa fiducia? Al di là delle piattaforme, che lei ha condannato, non c’è stato infatti nessun altro meccanismo. Lei non è stato eletto e dunque dove i cittadini hanno espresso questa fiducia che lei sente sia stata riposta? Anche questa è una domanda.

Veniamo all’oggi e, se possibile, al domani. Signor Presidente, Fratelli d’Italia -fin da quando avevamo torto, quando avevamo ragione – è sempre rimasto dalla stessa parte, con coerenza, e oggi continua a chiedere con veemenza e forza che il Paese torni finalmente al voto e si chieda agli italiani quale Governo e quale maggioranza di Governo vogliono. Questo è quello che Fratelli d’Italia chiederà al Presidente Mattarella. Tutto il resto, caro Presidente, che sia altisonante nei termini o no, che si parli di un Governo istituzionale, di un Governo di legislatura o di un Governo di suggestione tedesca, modello Ursula, non ci interessa, perché questi sono inciuci e intrighi di Palazzo, fregandosene della volontà popolare e della sovranità popolare. La sovranità popolare, infatti, ci ha raccontato, nelle ultime elezioni europee e nelle elezioni regionali, che un’altra maggioranza è possibile nel Paese. È una maggioranza che voglio definire sovranista, che ha un suo programma e che da domani saprebbe cosa fare al Governo.

Non vedo altre ipotesi di programma. Vedo alleanze di poltrone, vedo accrocchi obbrobriosi, ma non vedo come una nuova ipotetica maggioranza possa restare insieme.

Voglio anche dire però al ministro Salvini, che ha dato una sua disponibilità, di fare attenzione: capisco la dialettica, ma talvolta la toppa può essere peggiore del buco. Questo Paese vuole, esige e merita le elezioni, per eleggere finalmente un Governo. L’ultimo Governo eletto, infatti, è stato quello del premier Berlusconi: da allora abbiamo avuto Governi che non sono stati eletti dai cittadini. (Applausi dai Gruppi FdI e FI-BP). In una democrazia parlamentare si toglie la voce al popolo, ai cittadini e agli elettori soltanto per perpetuare alchimie di Palazzo.

MIRABELLI (PD). Con il proporzionale cosa vuoi eleggere?

RAUTI (FdI). Non ci stiamo: la destra italiana non ci è mai stata in questa logica di inciuci. Gli inciuci di Palazzo non li abbiamo mai fatti e li abbiamo sempre respinti.

Oggi come allora chiediamo soltanto di restituire la voce agli italiani per il loro diritto. Fratelli d’Italia resta dalla parte della sua coerenza: immagina, chiede e spera che ci sarà la possibilità di ritornare alle urne e che ci sia una nuova maggioranza di Governo compatta, coesa e in grado di durare cinque anni, con un proprio programma e che non senta ogni giorno dire tutto e il contrario di tutto, che non porti le contraddizioni nelle Aule e non sia tutta frutto di una mediazione al ribasso. Immaginiamo un Governo coeso e fatto su alleanze prima del voto intorno a un programma preciso, senza tentennamenti e soprattutto senza tentazioni di ribaltoni.

Concludo, caro Presidente: ho letto sui social – e mi perdoni se lo riporto – da avvocato del popolo ad avvocato delle poltrone. I social, si sa, sono maligni: non lo dico io, però attenzione a quello che state andando a fare, perché, se non si tornerà al voto, sarete responsabili di un golpe bianco degno di una repubblica delle banane. (Applausi dal Gruppo FdI. Congratulazioni. Commenti dai Gruppi M5S e PD).

[Fonte: www.senato.it]

Resoconto stenografico seduta 146 del 20 agosto 2019
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