“Il dl sul femminicidio varato dal governo il 14 agosto, e ora finalmente approvato alle Camere, segna un importante discrimine tra il prima e il dopo. La legge ora garantisce le donne vittime di violenza, puntando anche al recupero del violento e del maltrattante, ma soprattutto individua delle risorse economiche per l’anno 2013-2014 e 2015 per finanziare e sostenere il piano nazionale antiviolenza. Nonché, fornisce strumenti nuovi di garanzia e tutela sia a livello processuale sia a livello di prevenzione e contrasto al fenomeno delle violenze”. Lo ha detto Isabella Rauti, consigliere del Viminale per le politiche di contrasto della violenza di genere e del femminicidio, intervistata dalla Dire a margine del IV congresso Great Network, che si è svolto oggi presso la Scuola Superiore di Polizia.
“Dunque –  ha proseguito Rauti – finalmente strumenti normativi nuovi, inasprimento  e certezza delle pene, ma anche un elemento importante di attenzione  nei confronti delle vittime per la loro presa in carico, durante il  momento in cui si consuma la violenza ma anche dopo in termini di  accompagno”. Secondo Rauti è necessario un intervento di sistema e di settore “perché il fenomeno- ha spiegato- è troppo massiccio, sommerso e troppo  tentacolare, quindi è necessario mettere in rete tutti gli attori  interessati che possono contribuire”.
“Questo convegno – ha  concluso – è importante perché porta avanti un modello di rete di tutti i  soggetti interessati, esattamente come anche il ‘codice rosa nazionale’,  al quale stiamo lavorando, che vede coinvolti quattri ministeri ma  anche altri soggetti importanti. In una parola: da soli si può fare  molto, insieme si riesce a fare molto di più”.
[Fonte: www.dire.it]
				

















 










