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roma.corriere.it – Scontri pro Pal a Roma, petardi e danni alla sede delle Medaglie d’oro al valor militare: «Gli autori sono finti pacifisti»

Teppisti incappucciati hanno attaccato sabato diversi obiettivi alla fine del corteo. La denuncia del tenente colonnello Paglia: «Rispettiamo chiunque, ma questi sono vigliacchi». Il sottosegretario alla Difesa Rauti: «La politica prenda distanze»

Fra i tanti obiettivi attaccati sabato pomeriggio dai teppisti incappucciati nascosti fra i manifestanti pro Pal e poi usciti allo scoperto solo alla fine del corteo, quasi dopo il tramonto appostandosi da un vicolo all’altro dell’Esquilino, c’è anche la sede del Gruppo Medaglie d’Oro al valor militare in via dell’Amba Aradam, a San Giovanni. Petardi sono stati lanciati contro l’ingresso danneggiando la serranda e distruggendo una plafoniera. 

«Ho sempre rispettato tutti, così come coloro che scendono in piazza per protestare verso qualcosa in cui credono. Fa parte della democrazia. Ma viene difficile rispettare chi, sotto falso pacifismo, scende in piazza imbrattando luoghi, statue, negozi e lanciando petardi persino presso la sede del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia. Luogo che custodisce la memoria e la storia di coloro che per la sicurezza del Paese e libertà hanno sacrificato la vita. Uomini e donne che hanno combattuto per quella stessa libertà che da giorni viene invocata dai cortei», denuncia il tenente colonnello dell’Esercito Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa e anche decorato con la medaglia d’oro per il suo eroismo nella «Battaglia del Pastificio» del 1993 a Mogadiscio, dove le truppe italiane in missione all’estero furono vittima di un agguato da parte delle milizie locali. Bilancio: uccisi il sottotenente Andrea Millevoi, il sergente Maggiore Stefano Paolicchi e il caporale Pasquale Baccaro. Paglia perse l’uso delle gambe. 

«Lì c’è la storia d’Italia»

«In quella sede – sottolinea Paglia – c’è la storia dell’Italia e con questo vile gesto si è abbondantemente superato il limite della decenza umana. Non ci sono scusanti e ragioni che reggano. Persone che non rispettano I propri connazionali non sono credibili per ciò che manifestano. Persone che rinnegano la propria identità non possono capire il vero senso della vita e il significato della parola libertà. Se ogni protesta deve essere pretesto per dare sfogo ai propri istinti violenti e che nulla hanno a che fare con le cause stesse della protesta, allora è evidente che si è arrivati ad un punto di non ritorno e ringrazio, per questo, quella parte della politica che sta fomentando odio verso le Istituzioni e non solo. Spero che tutti prendano distanza da questo ignobile gesto che si traduce nel disprezzo del nostro Paese». 

Rauti: «Le forze politiche prendano le distanze»

«Lanci di petardi e sassi contro una sede simbolo di valore e storia militare sono un insulto che mina il confronto democratico. Questi gesti non hanno nulla a che vedere con la causa palestinese e non aiutano i civili di Gaza e rischiano di offuscare chi manifesta in modo pacifico – commenta il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti – La sede dell’Associazione custodisce la memoria di eroi decorati di uomini e donne che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la sicurezza della Patria. Colpire questo luogo significa offendere la storia e l’identità dell’Italia intera, mancare di rispetto a chi ha dato tutto anche per quei valori che oggi permettono a tutti di esprimere liberamente le proprie idee. E non esistono ragioni politiche che possano giustificare simili azioni. Ritengo fondamentale che tutte le forze politiche e sociali prendano nettamente le distanze da ogni forma di violenza e lavorino per riportare il confronto sui binari del rispetto reciproco e della civile convivenza».

[Fonte: roma.corriere.it]

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