L’Esercito italiano ha scelto Bari come prima tappa del nuovo corso per festeggiare la sua fondazione. L’anniversario del 4 maggio, svoltosi a Roma fino al 2024, da quest’anno viene celebrato nelle principali città del Belpaese. Si contano in questi giorni 164 anni da quando, nel 1861 subito dopo l’unità d’Italia, venne costituito il Regio Esercito italiano. La forza armata fu poi riqualificata, dopo la Seconda guerra mondiale, in Esercito della Repubblica Italiana il 18 giugno 1946.
LA FESTA A BARI
L’attuale capo di stato maggiore dell’Esercito, il generale Carmine Masiello, ha inaugurato la mattina del 1° maggio il “Villaggio Esercito” allestito in piazza della Libertà a Bari, davanti ai palazzi della Prefettura e del Governo. Un elicottero d’attacco AH-129D Mangusta con simulatore di volo, 5 blindati, droni, robot teleguidati per la ricognizione e tutta la tecnologia a disposizione (compresi gli assetti per operare in ambienti inquinati da agenti nucleari, batteriologici o chimici) costituiscono il “biglietto da visita” della forza armata, presentando anche reparti ad alta specializzazione quali le forze speciali (rangers, alpinisti paracadutisti, assaltatori lagunari), comprendendo anche l’Istituto geografico militare, il Nucleo cinofilo, la guerra elettronica e tanto altro.
Sono allestite fra gli stand espositivi e i gazebo anche un’area fitness con percorso a ostacoli (qui i bambini, accompagnati dagli istruttori militari, si possono scatenare… ) e, per i più grandicelli, una parete per cimentarsi nell’arrampicata.
Interessante anche l’esposizione di veicoli storici. La “colonna sonora” del “Villaggio” è garantita da Radio Esercito.
Orario visite: dal 1° al 3 maggio, dalle 10 alle 13,30 e dalle 17 alle 21,30; domenica 4 maggio solo dalle 10 alle 13,30.
LE CERIMONIE
Venerdì 2 maggio alle 9,30 la deposizione di una corona di alloro al Sacrario dei Caduti d’Oltremare, in via Gentile.
Dalle 10,30 sul lungomare Nazario Sauro si svolgerà la sfilata di reparti e mezzi dell’Esercito, con il sorvolo di una task force di elicotteri e il lancio di paracadutisti.
Poco dopo le 12,30 concerto della fanfara del 7° Reggimento Bersaglieri (di stanza ad Altamura) in Largo Giannella.
È prevista la presenza del sottosegretario alla Difesa sen. Isabella Rauti e del capo di stato maggiore della Difesa, gen. Luciano Portolano. Del generale Portolano si ricorda in particolare la direzione dell’Operazione Aquila Omnia: il trasferimento dall’Afghanistan all’estero nell’agosto 2021 di 5.011 persone (la metà delle quali donne e bambini) minacciate dai Talebani. All’operazione parteciparono anche fucilieri del 16° Stormo dell’Aeronautica militare, che ha sede a Martina Franca (Taranto).
LA PUGLIA E L’ESERCITO
L’organico attuale della forza armata è di poco superiore alle 100mila unità. Lo riferiscono fonti ufficiali dell’Esercito, aggiungendo che la Puglia è terza nella classifica nazionale delle regioni dalle quali provengono gli uomini e le donne in servizio.
A parte il Comando militare “Puglia” che ha sede nella caserma “Picca” a Bari, in piazza Luigi di Savoia, la presenza operativa nella regione è costituita dalla Brigata meccanizzata “Pinerolo”, il cui comando ha sede nella Caserma Italia, sul lungomare Vittorio Veneto, sempre a Bari. Costituiscono la Brigata il 9° Reggimento “Bari” con sede a Trani, il 7° Reggimento Bersaglieri con sede ad Altamura, l’82° Reggimento “Torino” con sede a Barletta, il Reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) con sede a Lecce, il 21° Reggimento artiglieria terrestre “Trieste” con sede a Foggia, l’11° Reggimento Genio guastatori anch’esso con sede a Foggia, il Reggimento logistico “Pinerolo” con sede nella caserma “Briscese” in via Napoli a Bari, infine il 13° Reparto comando e supporti tattici “Pinerolo” con sede nella caserma “Vitrani” in via Fanelli a Bari.
La Brigata ha svolto operazioni di protezione civile in occasione del terremoto dell’Irpinia (1980 – missione per la quale ha ricevuto la Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito), sisma del Basso Molise (2002), alluvione nei territori di Sarno, Siano e Quindici (1998) e frana di “Montaguto” (dal 2010, in provincia di Avellino), la frana che interruppe i collegamenti ferroviari tra la Puglia e la Campania, arteria fondamentale per i treni fra Lecce e Caserta e Roma, e la Strada statale 90.
Sul fronte interno, operazioni antimafia e di affiancamento alle forze di polizia: “Vespri Siciliani” (1992), “Salento” (1995), “Riace” (1994-95), “Partenope” (1994-98), “Domino” (2001-06) e “Strade Sicure” (dal 2008). La più recente è quella che vede militari impegnati a Bari in piazza Moro, in piazza Umberto e in via Abate Gimma, a presidio del Consolato d’Israele, quest’ultima a seguito della guerra in corso fra Israele e Hamas.
Infine la “Pinerolo” all’estero ha svolto le missioni “Joint Force” (Bosnia 2004), “Join Guardian” (Kosovo 2004), N.H.Q.T. (Albania 2000-05), “Joint Enterprise (Kosovo dal 2006), ISAF (Afganistan dal 2010) e “Leonte” (Libano 2011).
L’ESERCITO E BARI
Focalizzerei in tre monumenti la memoria del legame fra il capoluogo e pugliese e la forza armata fondata 164 anni fa.
Il primo è il busto di Armando Diaz (1861 – 1928), il generale protagonista della vittoria della I Guerra mondiale (Duca della Vittoria e Maresciallo d’Italia), realizzato nel 1937 dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli, che troneggia dai giardinetti antistanti Largo Giannella, sul lungomare.
La seconda scultura che lega passato e presente dell’Esercito a Bari è il grande fregio orizzontale che campeggia sull’ingresso della Caserma Italia in corso Vittorio Veneto, come già detto sede del comando della Brigata “Pinerolo”, realizzato dall’artista romano Omero Taddeini e completato anch’esso nel 1937.
La terza e più significativa opera è il cippo che rappresenta i bersaglieri, posto all’angolo fra piazza Eroi del Mare e corso Cavour. Ricorda lo schieramento a Bari del LI (51°) Battaglione allievi ufficiali dei Bersaglieri nel 1943. Gli allievi, in seguito all’Armistizio dell’8 settembre, da Bitonto costrinsero alla fuga un reparto di paracadutisti tedeschi che avevano occupato il porto di Bari. Furono impegnati in combattimenti anche nei giorni successivi sulla rotabile Foggia – Bari, a Trani e a Barletta anche in cooperazione con unità britanniche.
Figura chiave in quei giorni per la Liberazione della città di Bari fu il generale del Regio Esercito Nicola Bellomo. Bari era la sua città natale: con vari reparti, fra i quali gli allievi ufficiali dei Bersaglieri, e con l’appoggio anche dei ragazzi di Bari Vecchia, riuscì a evitare la distruzione del porto combattendo contro i tedeschi e costringendoli alla ritirata, operazione che rese possibile lo sbarco degli Alleati nei giorni successivi in completa sicurezza. Ma gli stessi inglesi poi, nel settembre 1945, lo processarono e lo fecero fucilare per l’uccisione di due prigionieri di guerra britannici nel 1941. Le testimonianze e le prove circa la sua colpevolezza sono oggi state messe in dubbio.
A Bari è stata a lui intitolata una strada al quartiere Picone. A Nisida (luogo della sua fucilazione, in provincia di Napoli) il 28 aprile 2023 l’allora sindaco di Bari Antonio Decaro ha scoperto una targa ricordo con l’iscrizione: «In questo luogo all’alba dell’11 settembre 1945 veniva fucilato il generale Nicola Bellomo eroe dei due conflitti mondiali. Il tempo gli ha già reso giustizia».
[Fonte: www.lsdmagazine.com]