(9Colonne) Roma, 27 giu – “Il nuovo progetto è aperto anche a paesi non europei – sottolinea Rauti – si tratta di uno strumento in fase embrionale, l’adesione al quale viene descritta come flessibile e non vincolante. E se questo potrebbe costituire un elemento di debolezza rappresenta invece un elemento di forza il numero ristretto dei suoi partecipanti, 12 i paesi previsti, un numero relativamente ridotto rispetto ai 25 che compongono la Pesco (Cooperazione Strutturata Permanente per la Difesa e la Sicurezza dell’Unione Europea – Permanent Structured Cooperation On Security and Defense) , nata nel 2017 ma già prevista dal 2009 nel Trattato di Lisbona; l’ampiezza e gli interessi geopolitici diversi dei paesi membri rendono difficile il coordinamento dell’organismo. E’ per questo che la Francia ha proposto l’E12, e pur avendo Fratelli d’Italia fortemente criticato gli atteggiamenti, le dichiarazioni e le recenti prese di posizioni del Presidente Macron sulla questione Aquarius e più in generale sulla responsabilità europea nella questione migratoria, giudichiamo grave che l’Italia, sia l’unico tra i paesi fondatori della Comunità Europea ad essere assente, autoescludendosi dalla discussione sul futuro militare europeo e lasciando vuota la nostra sedia a quel tavolo dove decideranno i maggiori paesi europei e altri partner della Nato”. “Non sappiamo ancora se questo strumento sarà forte o debole, efficace o superfluo, ma non lo sa neppure il Governo che ha deciso di non esserci e non ha ritenuto doveroso informare quest’aula e il paese di una scelta così strategica – continua la senatrice di Fratelli d’Italia – e ci chiediamo, inoltre, come si concilia tale assenza con i nodi fondamentali che l’Italia va a discutere il 28 e 29 giugno al Consiglio Europeo, Immigrazione, Difesa e Sicurezza e ancora come potrà l’Italia affrontare la questione del blocco navale, che Fratelli d’Italia considera fondamentale e urgente per impedire l’arrivo delle navi cariche di immigranti irregolari – se non partecipa ai tavoli che decidono su sicurezza e difesa. Le Commissioni Difesa di Camera e Senato congiuntamente audiranno il ministro competente e in quella sede chiederemo chiarimenti in merito  ma in attesa di questo ed alla vigilia del Consiglio europeo chiediamo” al premier Conte “se il Governo italiano considera necessario un esercito europeo e se la difesa e la sicurezza europei sono una priorità della nostra politica estera. Perché talvolta occorre battere i pugni sui tavoli per essere ascoltati, ma ai tavoli bisogna esserci, anche per non farsi dare lezioni da nessuno”. (PO / Roc)
272030 GIU 18
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