Percorso:

Mozione – Atto di sindacato ispettivo n. 1-00317 – Sul piano cashback

Atto n. 1-00317 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 26 gennaio 2021, nella seduta n. 295

CIRIANI , ROMEO , BERNINI , FAZZOLARI , CALDEROLI , LA RUSSA , MALAN , ALESSANDRINI , ARRIGONI , AUGUSSORI , BAGNAI , BALBONI , BARBARO , BERGESIO , BORGHESI , BORGONZONI , BOSSI Simone , BRIZIARELLI , BRUZZONE , CALANDRINI , CAMPARI , CANDIANI , CANDURA , CANTU’ , CASOLATI , CENTINAIO , CORTI , DE BERTOLDI , DE CARLO , DE VECCHIS , DORIA , FAGGI , FERRERO , FREGOLENT , FUSCO , GARNERO SANTANCHE’ , GRASSI , IANNONE , IWOBI , LA PIETRA , LUCIDI , LUNESU , MAFFONI , MARIN , MARTI , MONTANI , NASTRI , NISINI , OSTELLARI , PAZZAGLINI , PELLEGRINI Emanuele , PEPE , PERGREFFI , PETRENGA , PIANASSO , PILLON , PIROVANO , PISANI Pietro , PITTONI , PIZZOL , PUCCIARELLI , RAUTI , RICCARDI , RIPAMONTI , RIVOLTA , RUFA , RUSPANDINI , SAPONARA , SAVIANE , SBRANA , SIRI , STEFANI , TESTOR , TOSATO , TOTARO , URRARO , URSO , VALLARDI , VESCOVI , VITALI , ZAFFINI , ZULIANIIl Senato,

premesso che:

la legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160, art. 1, commi da 288 a 290) ha previsto, al fine di incentivare l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, il piano “Italia cashless” per cui le persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio dello Stato hanno diritto ad un rimborso in denaro per le spese effettuate con strumenti di pagamento elettronici effettuati al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa, arte o professione;

il “cashback” è la misura più nota del piano Italia cashless e consiste in sostanza nel rimborso del 10 per cento sulle transazioni effettuate con moneta elettronica (per un massimale di 150 euro) e purché sia effettuato il numero di operazioni minime previsto per singolo periodo;

per il cashback il Governo ha stanziato 4,75 miliardi di euro per le annualità 2021 e 2022, prevedendo che tali somme siano erogate nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza;

considerato che:

Yves Mersch, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, lo scorso 14 dicembre 2020, ha inviato una lettera al Ministro dell’economia e delle finanze italiano, Roberto Gualtieri, nella quale ha affermato che l’introduzione del cashback, con la finalità dichiarata di costituire strumento di lotta all’evasione, è “sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti e in quanto compromette l’obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili”, lamentando, altresì, la mancata informazione preventiva alla Banca centrale, stante il notevole impatto che una norma di questo tipo potrebbe avere sulla circolazione del denaro;

se la BCE riconosce che incentivare le transazioni per mezzo di strumenti di pagamento elettronici per l’acquisto di beni e servizi allo scopo di combattere l’evasione fiscale può, in linea generale, costituire un “interesse pubblico” che giustifichi la disincentivazione e la conseguente limitazione dell’uso dei pagamenti in contanti, tuttavia, tali limitazioni o disincentivi devono rispettare il corso legale delle banconote in euro e, pertanto, sarebbe necessario dimostrare che le limitazioni imposte, che incidono sul corso legale delle banconote in euro, siano realmente efficaci per conseguire le finalità pubbliche che legittimamente si intende raggiungere attraverso tali limitazioni; dovrebbe, dunque, sussistere una chiara ed inequivocabile prova che il meccanismo di cashback consenta, di fatto, di conseguire la finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale;

si legge ancora nella lettera che “le limitazioni dirette o indirette ai pagamenti in contanti dovrebbero altresì essere ‘proporzionate’ agli obiettivi perseguiti e dovrebbero limitarsi a quanto necessario per conseguire tali obiettivi, specialmente alla luce del fatto che le misure di cui al decreto del Mef potrebbero spingere i soggetti aderenti a competere per il più alto numero di transazioni effettuate, che, in definitiva, favorirebbe gli aderenti che effettuano un alto numero di transazioni per importi limitati (ossia importi che altrimenti potrebbero essere pagati in moneta)”;

la BCE ricorda, poi, l’importanza del ruolo del contante per alcuni gruppi sociali, precisando che il meccanismo del cashback, incentivando la propensione al consumo per mezzo di un rimborso di denaro sui conti correnti dei consumatori, non tiene nella debita considerazione “che la possibilità di pagare in contanti rimane particolarmente importante per taluni gruppi sociali, che, per varie legittime ragioni, preferiscono utilizzare il contante piuttosto che altri strumenti di pagamento”;

precisa che “il contante è, altresì, generalmente apprezzato come strumento di pagamento in quanto è ampiamente accettato, è rapido e agevola il controllo sulla spesa di chi paga” e inoltre “agevola l’inclusione dell’intera popolazione nell’economia consentendo a qualsiasi soggetto di regolare in contanti qualsiasi tipo di operazione finanziaria”, permettendo ai cittadini di regolare istantaneamente le loro operazioni;

considerato, inoltre, che:

il pagamento in contanti è l’unico metodo di regolamento in denaro della banca centrale e al valore nominale per il quale non sussiste la possibilità giuridica di imporre tariffe per il suo utilizzo e che non richiede infrastrutture tecniche, cosa che riveste particolare importanza in caso, ad esempio, di interruzione della corrente elettrica che renderebbe impossibili i pagamenti elettronici indisponibili;

secondo un report stilato dall’ufficio studi della Confederazione generale italiana dell’artigianato (CGIA) di Mestre il piano cashback “sarà un provvedimento che favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa: persone che, secondo le statistiche, vivono nelle grandi aree urbane del Nord, dispongono di una condizione professionale e un livello di istruzione medio-alto. Insomma, una misura a vantaggio dei ricchi, ma pagata con i soldi di tutti”;

sempre la CGIA di Mestre, in un altro report, ha certificato che il sistema produttivo italiano nell’annualità 2020 ha registrato un calo di fatturato complessivo di circa 423 miliardi di euro e che il Governo ha fin qui stanziato contributi diretti a fondo perduto per le imprese per un totale di 11,3 miliardi di euro,

impegna il Governo a sospendere il piano cashback e a destinare le somme stanziate a tal fine per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anti COVID.

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Mozioni.