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Ministero dell’Interno – Metamorfosi: “…non chiamarmi amore”, un video sulla violenza di genere

Proiettato nel corso dell’incontro a Milano dei ministri dell’Interno Ue, Alfano rilancia il tema all’attenzione delle istituzioni europee

In occasione della prima riunione informale dei ministri dell’Interno della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, il ministro, Angelino Alfano, rilancia all’attenzione delle Istituzioni europee il tema della violenza di genere, anche attraverso un filmato sull’argomento. Metamorfosi , “…non chiamarmi amore” è nato dalla spontanea collaborazione di un gruppo di talentuosi artisti con il ministero dell’Interno e, in particolare con l’Ufficio Comunicazione Istituzionale e con l’Ufficio del Consigliere per le politiche di contrasto alla violenza di genere ed al femminicidio.
Il video, per la regia di Gilles Rocca, la fotografia di Max Angeloni (in questa occasione anche nelle vesti di produttore) e l’interpretazione di Miriam Galanti, giovane promessa del Centro di Sperimentazione Cinematografica di Roma, mette in scena il tormento interiore delle vittime della violenza subita nell’ambito di una relazione affettiva. Racconta la storia di un amore sbagliato e di una donna coraggiosa che, con un supporto psicologico e l’impegno delle Forze di Polizia e delle Istituzioni, trova la forza di reagire, denunciando il suo persecutore. Non è facile decidere di separarsi da chi si ama, soprattutto se si vive nella paura e nel timore indotto di essere “sbagliate”. Sono questi i pensieri di Daphne, la protagonista del corto: dubbi, domande, ricordi bellissimi, lividi terribili e coraggio di denunciare.
Il video vuole essere un contributo artistico al dibattito sul fenomeno della violenza di genere in ambito domestico e nelle relazioni sentimentali e si propone di richiamare l’attenzione sulla importanza dell’ascolto delle vittime e del loro coraggio di denunciare, anche sottolineando la vicinanza delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine alle vittime, con i nuovi strumenti messi a disposizione dalla legge 119 del 2013.

[Fonte: www.interno.gov.it]

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