Percorso:

15ª Seduta Pubblica – Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno

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RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, onorevole Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, nella comunicazione odierna ci aspettavamo da lei, Presidente, un chiarimento o quantomeno un cenno sull’assenza dell’Italia che non ha firmato, il 25 giugno, la lettera di intenti per partecipare al progetto intergovernativo di difesa europea. L’Italia quindi è assente all’European intervention iniziative, una forza di intervento rapido promossa dalla Francia ed alla quale appartengono già nove Paesi. Ne cito solo quattro: Germania, Francia, Belgio e Olanda, ai quali aggiungo, quasi incredibilmente, la presenza del Regno Unito, nonostante le scelte antieuropee contenute nella Brexit.

Insomma sono presenti tutte le grandi forze militari e l’Italia è assente – lo ripeto – mentre forse sta nascendo una lega di Stati che ambisce a sviluppare una forma di coordinamento rapido e di reattività militare. L’European 12, infatti, si prefigge lo scopo di pianificare congiuntamente gli scenari di crisi internazionale che potrebbero minacciare la sicurezza europea. La difesa europea è una necessità ed è la geopolitica che attribuisce all’Europa una funzione cruciale di baricentro mentre si modificano gli interessi strategici mondiali e le destabilizzazioni a diverse latitudini del mondo e mentre si discute su come fronteggiare le ondate migratorie provenienti dai Paesi africani.

L’European 12 ambisce ad un progetto di difesa europea e lo fa nella consapevolezza collettiva di un’antica ambizione strategica rimasta insoddisfatta, ovvero una forza comune europea e una integrazione strutturale delle Forze armate dell’Unione. Attualmente si tratta – è vero – di uno strumento in fase embrionale l’adesione al quale viene descritta in termini flessibili e non vincolanti – cito testualmente – e se questo costituisce un elemento di debolezza, rappresenta invece un elemento di forza il numero ristretto dei suoi partecipanti: 12 i Paesi previsti, un numero quindi ridotto rispetto ai 25 della PESCO che lei ha citato, un organismo di cui l’ampiezza ma anche gli interessi geopolitici diversi dei Paesi membri rendono difficile il coordinamento.

È per questo che la Francia ha proposto l’European 12 e pur avendo Fratelli d’Italia fortemente criticato gli atteggiamenti, le dichiarazioni e le prese di posizione del presidente Macron sulla questione Aquarius e non solo, più in generale sulla responsabilità europea della questione migratoria, nonostante la nostra posizione, noi giudichiamo grave che l’Italia sia assente, autoescludendosi dalla discussione sul futuro militare dell’Europa e lasciando vuota quella sedia dove discuteranno e si siederanno altri partner europei e della NATO. Noi non sappiamo se questo strumento sarà efficace o no ma non lo sa neanche il Governo che ha deciso di non esserci e che non ha ritenuto di dover informare né l’Aula, né il Paese su una scelta così strategica e ci chiediamo anche come si concili tale assenza con i nodi fondamentali che l’Italia va a discutere a Bruxelles. Evidentemente mi riferisco a difesa e sicurezza, quella che si vuole rafforzare.

E come si farà a parlare di blocco navale, questione che Fratelli d’Italia considera fondamentale e urgente per impedire l’arrivo di navi cariche di immigrazione clandestina? E come potrà ancora l’Italia partecipare e decidere se non si siede ai tavoli?

Chiediamo a lei, signor Presidente del Consiglio, se il Governo italiano considera necessario un esercito europeo e se la difesa e la sicurezza europee sono una priorità della nostra politica estera, come lei ha detto. Perché, signor Presidente del Consiglio, talvolta occorre battere i pugni sul tavolo per essere ascoltati. E per essere ascoltati bisogna essere presenti, seduti ai tavoli in cui si discute, così da non prendere lezioni da nessuno (come si è tentato di fare nei giorni scorsi), ma – magari – provare a darle. (Applausi dal Gruppo FdI. Congratulazioni).

Appuntamento-27giugno

Resoconto stenografico della 15ª seduta pubblica del 27 giugno 2018
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