Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n. 4-04601 – Al Ministro della giustizia

Atto n. 4-04601

Pubblicato il 14 dicembre 2020, nella seduta n. 281

ZAFFINI , CALANDRINI , DE CARLO , LA PIETRA , GARNERO SANTANCHE’ , RAUTI , URSO – Al Ministro della giustizia. -Premesso che:

gli agenti di Polizia penitenziaria operano da anni in emergenza a causa della cronica carenza di organico, del sovraffollamento degli istituti e degli episodi quotidiani di aggressioni, anche violente, che negli ultimi mesi si sono intensificate a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, che ha ulteriormente esasperato il clima all’interno delle strutture di detenzione;

l’implementazione delle piante organiche degli istituti è urgente e non più rinviabile, posto che la consistenza numerica dei detenuti è tale da non poter essere contenuta, in caso di disordini, dal già risicato organico in forze nei penitenziari. Non sfuggirà che, se venisse meno il baluardo della sicurezza, il rischio di vedere riversati in strada centinaia, se non migliaia, di detenuti diverrebbe altamente probabile;

attualmente la dotazione organica complessiva è ferma a 41.595 unità con un gap di almeno 4.000 unità che si è determinato a partire dal decreto ministeriale 2 ottobre 2017, tutt’oggi in vigore, che determinò un taglio di circa 4.000 unità in recepimento della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (cosiddetta Legge Madia) e del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

dopo il 2017 sono intervenuti il decreto ministeriale 10 aprile 2019, che ha inflitto un ulteriore taglio di 227 unità e il decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 172 (Disposizioni integrative e correttive, a norma dell’articolo 1, commi 2 e 3, della legge 1° dicembre 2018, n. 132, al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante: «Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche»), che ha previsto l’incremento di 620 unità, con un combinato disposto che, fra taglio del decreto ministeriale e incremento del decreto legislativo, avrebbe determinato alla fine un incremento di 393 agenti, che però non c’è mai stato perché mai concretamente recepito, pertanto l’attuale pianta organica è quella falcidiata dal decreto ministeriale 2 ottobre 2017;

la materia è stata oggetto di approfondita e dettagliata analisi da parte di un gruppo di esperti nominati con P.C.D. del 18 aprile 2019 dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (DAP). Il gruppo di lavoro, tuttora operativo, nella riunione tenutasi presso il DAP in data 14 novembre 2019 con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ha condiviso la proposta per la rimodulazione delle dotazioni organiche “intra moenia” del corpo di Polizia penitenziaria a livello nazione e nel dettaglio per singoli istituti in relazione al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria di competenza, rimodulazione che comporterebbe l’assunzione di circa 4.000 unità complessive da destinare agli istituti;

la proposta tuttavia è ferma al vaglio del capo del D.A.P. e del Gabinetto del ministro della Giustizia per l’emanazione di un nuovo decreto ministeriale afferente alla dotazione organica del corpo di Polizia penitenziaria che sostituisca il vecchio decreto ministeriale 2 ottobre 2017 che, come detto è ancora in vigore e che aveva comportato un taglio di circa 4.000 unità;

è bene sottolineare che, secondo il metodo di calcolo “ideal e medium test” che tiene conto di una serie complessa di coefficienti in base, a cui viene determinata la dotazione ideale e quella media necessaria a garantire i livelli di sicurezza all’interno degli istituti, l’implementazione prevista dal gruppo di lavoro serve per raggiungere il livello medium con 4.000 nuove unità, ben lontano dall’ideal che richiederebbe 10.000 nuove unità, ma sicuramente un primo passo nella giusta direzione;

sembra che lo stallo, rispetto all’adozione del necessario decreto ministeriale, sia dovuto alla previsione dei posti di funzione per funzionari direttivi-dirigenti, circa 715 unità, per i quali si potrebbe tuttavia procedere “a stralcio”, dal momento che l’emergenza è quella legata alla mancanza dei ruoli operativi, ossia degli agenti di Polizia penitenziaria;

è necessario a parere degli interroganti che il Ministro adotti con urgenza sia il decreto di competenza che disponga, rispetto al decreto ministeriale 2 ottobre 2017, l’incremento, non ancora recepito, risultante dal combinato disposto del decreto ministeriale 10 aprile 2019 e del decreto legislativo n. 172 del 2019, sia il decreto di competenza che disponga l’incremento della dotazione organica delle 4.000 unità previste dall’accordo raggiunto da parte del gruppo di esperti nominati con P.C.D. del 18 aprile 2019 dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria,

si chiede di sapere che cosa impedisca l’adozione dei decreti di competenza afferenti alla dotazione organica del corpo di Polizia penitenziaria di cui in premessa e con quale tempistica il Ministro in indirizzo intenda provvedere alla loro emanazione.

[Fonte: www.senato.it]

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