Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n. 4-04598 – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Atto n. 4-04598

Pubblicato il 14 dicembre 2020, nella seduta n. 281

MALAN , CANDURA , RAUTI , AIMI , IWOBI – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

il sito internet dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), ente sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, rende noto che: “AICS Gerusalemme attualmente [Ottobre 2018] contribuisce finanziando 18 progetti (per un ammontare di circa 23 milioni di euro) in tutti i Territori Palestinesi, dalla Cisgiordania a Gaza e Gerusalemme Est” e che i “progetti abbracciano vari settori d’intervento rispondendo alle priorità strategiche dell’Agenzia in Palestina e dell’Autorità Palestinese”;

uno dei progetti, approvato nel 2018, denominato “Land and rights – Paths of social and solidarity economy in Palestine”, per il quale sono stati erogati 446.820 euro nel 2018 e 744.271 nel 2020 è attuato attraverso l’organizzazione non governativa “Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti” (COSPE), la quale a sua volta si avvale della collaborazione dell’organizzazione palestinese Al-Haq, tra i protagonisti della campagna “BDS Israel”, contro l’unico Paese mediorientale dove vigono la democrazia e la libertà di espressione e di culto; il direttore generale è Shawan Jabarin, legato al Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), designata come organizzazione terroristica da Unione europea, USA e Canada; la Corte suprema d’Israele in una sentenza del 2007 ha scritto che Jabarin “agisce a volte come direttore di una organizzazione per i diritti umani, e a volte come attivista di una organizzazione terroristica che non ha disdegnato l’omicidio”; Israele e Giordania gli hanno più volte negato visti per i suoi legami con i terroristi del FPLP; Al Haq non rilascia alcun documento sull’origine dei suoi fondi dal 2009, quando fra i donatori risultava Open Society;

l’AICS ha altresì assegnato 241.471 euro nel 2018 e altri 657.277 nel 2020 a “Overseas” onlus, avente sede in Spilamberto (Modena), per un progetto di riuso di acque reflue nella striscia di Gaza; la stessa Overseas rende noto che la sua controparte locale è la “Union of agricultural work committees” (UAWC), che il partito Fatah ritiene affiliata alla menzionata organizzazione terroristica FPLP, e che USAID, l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, definisce il braccio agricolo di FPLP; la UAWC sostiene “BDS Israel”, che diffonde propaganda di odio accusando Israele di effettuare “pulizia etnica”; UAWC dopo il 2014 non ha pubblicato alcun dato finanziario, alcuna informazione sui suoi donatori o fonti di finanziamento; nel luglio 2020 il Governo olandese ha bloccato un previsto finanziamento di 8 milioni di euro alla UAWC e annunciato indagini sui suoi legami con il FPLP, dopo che è stato accertato che parte dei fondi andavano a pagare lo stipendio a due funzionari arrestati per l’assassinio di un diciassettenne israeliano nell’agosto 2019; nel giugno 2018 Visa, Mastercard e American Express hanno bloccato l’uso delle loro carte di credito per donazioni alla UAWC per i suoi legami con il FPLP; Samer Arbid, amministratore della UAWC dal 2016 fino al suo arresto nel 2019 per aver comandato una cellula terroristica del FPLP che ha ucciso una diciassettenne israeliana e ferito suo padre e suo fratello; nel gennaio 2020, Palestinian NGO network di cui UAWC fa parte si è opposta alla clausola inserita nei contratti dell’Unione europea che esclude dai finanziamenti coloro che non firmano l’impegno a non trasferirne alcun ammontare a organizzazioni o individui designati come terroristi;

ancora dal sito dell’AICS risulta che un contributo di 527.102 euro nel 2018 e uno da 320.599 nel 2020 all’associazione di cooperazione e solidarietà di Padova per il progetto “Green Hopes Gaza”, per la cui realizzazione l’organizzazione non governativa italiana si è avvalsa della già menzionata UAWC;

negli scorsi anni l’AICS ha versato 603.501 euro a “Save the children Italy”, e impegnato altri 274.616 euro, per “riabilitazione e reintegrazione di ex detenuti minorenni nella West Bank e Gerusalemme Est”; per tale progetto l’organizzazione non governativa italiana collabora con “Defense for children international Palestine” (DCI-P); Hashem Abu Maria, coordinatore dell’unità di mobilitazione di DCI-P fino alla sua morte nel 2014, è stato definito dal FPLP “leader” del fronte stesso, “di cui ha fatto parte fin dalla più giovane età”; in un video della stessa DCI-P del 23 settembre 2014 si celebra Abu Maria con un discorso di Rifat Odeh Kassis, direttore generale di DCI-P, in un ambiente dove pareti e presenti recano simboli e bandiere del FPLP; Nassar Ibrahim, presidente dell’assemblea di DCI-P è stato redattore di “El Hadaf”, il settimanale del FPLP, e autore di un murale celebrativo di George Habash, fondatore del FPLP; Mahmoud Jiddah, membro del consiglio direttivo di DCI-P dal 2012 al 2016, ha trascorso 17 anni in carcere per un attacco con granate a civili israeliani; anche il già citato Shawan Jabarin è stato nel consiglio dal 2007 al 2014; Fatima Daana, tesoriera del DCI-P, è la vedova di Raed Nazzal, comandante dell’ala militare del PFLP; nel 2018, Citibank e Arab Bank hanno chiuso i conti del DCI-P per il suo fiancheggiamento al terrorismo;

nel 2018 il sito dell’AICS dava conto di un progetto iniziato nel 2014 e indicato come in corso, per potenziamento e messa in rete dei servizi educativi e di supporto psicosociale rivolti a minori e donne in Cisgiordania, Gaza e di Gerusalemme est finanziato con 2.277.750 euro, realizzato attraverso l’organizzazione non governativa “Vento di Terra”, avente sede in Rozzano, il REC – Remedial education center di Gaza e il BISAN – Bisan center for research and development; Vento di Terra nella sua comunicazione è molto attiva politicamente, e indica Israele come l’unica causa di ogni problema dell’area, accusandolo di pulizia etnica e genocidio, ignorando totalmente gli atti di violenza e terrorismo contro di esso; il centro Bisan vede diversi suoi dirigenti legati al FPLP, come Itiraf Hajaj Rimawi, già direttore esecutivo di Bisan, arrestato diverse volte, l’ultima il 23 settembre 2019 in quanto responsabile delle operazioni clandestine del FPLP;

nello stesso sito c’è un Progetto di “empowerment di donne e giovani in Area C della Cisgiordania, finanziato con 725.616 euro tra il 2015 e il 2019, avente come esecutore locale Action Aid; l’8 maggio 2019 Action Aid ha pubblicato un articolo che accusa l’Unione europea, citando specificamente il suo alto rappresentante Federica Mogherini di coprire i crimini di guerra di Israele contro i civili palestinesi;

dal financial tracking system dell’ONU si apprende che il Governo italiano avrebbe stanziato a favore del “Norwegian refugee council” 304.450 euro nel 2018 e 249.299 nel 2017 per iniziative “contro il trasferimento forzato nella “West Bank”; tale organizzazione non governativa svolge nell’area attività apertamente anti israeliana, a cominciare da “Flooding the Courts”, iniziativa che approfitta delle garanzie di libertà di Israele per inoltrare il massimo numero di ricorsi volti a intasare e bloccare tribunali e Corte suprema;

l’AICS si sarebbe, altresì, avvalsa molte volte dell’organizzazione non governativa “Un Ponte Per”, che si dichiara tra i promotori del BDS in cui profonde grandi energie; nel suo sito, sezione “Cosa facciamo”, la pagina sulla Palestina riporta esclusivamente la campagna BDS e il progetto “Interventi civili di pace”, cioè azioni di “resistenza non violenta” contro “aggressioni da parte dei coloni israeliani e dell’esercito”; Un Ponte Per dichiara, nel bilancio del 2017, l’ultimo disponibile, che dei suoi 9,44 milioni di euro di entrate, 3,78 vengono da enti nazionali ed europei; dal sito AICS si apprende che il 6 settembre 2018, la sessione del Comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo aperta dal Ministro degli esteri pro tempore avrebbe approvato sei interventi in Paesi del Medio oriente (Giordania, Palestina, Libano, Siria) per circa 9 milioni di euro;

nel rispondere a un’interrogazione su analogo argomento presso l’altro ramo del Parlamento, il viceministro degli affari esteri, Emanuela Claudia Del Re, ha affermato che l’AICS effettua un attento monitoraggio sul corretto impiego delle risorse attraverso l’esame delle rendicontazioni presentate dalle OSC (organizzazioni della società civile) esecutrici e verifica inoltre, con missioni in loco, che l’esecuzione di ciascuna iniziativa si realizzi conformemente alla proposta approvata e finanziata e che pertanto sarebbe da escludere ogni sviamento di fondi, tanto più a favore di organizzazioni terroristiche;

il finanziamento diretto ad attività terroristiche è reato previsto dalla legge, ma è evidente che consentire ad organizzazioni terroristiche o loro fiancheggiatrici o che hanno i medesimi dirigenti, di gestire, anche per fini condivisibili, ingenti fondi internazionali, conferisce a queste un prestigio certamente non opportuno,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente del fatto che alcuni percettori di finanziamenti da parte italiana appaiono vicini al terrorismo e acquisiscano quanto meno prestigio, autorità e sostegno grazie ad essi;

se ritenga corretto finanziare con denaro pubblico entità vicine al terrorismo o associazioni che svolgono un’attività politica di parte contro un Paese democratico e amico;

se le iniziative citate o altre simili siano tuttora in corso;

se non ritenga di richiedere ai vari organismi coinvolti nell’esame dei progetti da finanziare di escludere quelli che coinvolgono organizzazioni vicine al terrorismo.

[Fonte: www.senato.it]

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