Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n. 4-06228 – Al Ministro dell’istruzione

Atto n. 4-06228

Pubblicato il 4 novembre 2021, nella seduta n. 375

DRAGO , RAUTI – Al Ministro dell’istruzione. –

Premesso che:

sono numerose le segnalazioni pervenute da cittadini di diverse città italiane che, non senza preoccupazione e perplessità, evidenziano come le istituzioni educative e scolastiche, deliberatamente, ed in assenza di qualsivoglia indicazione o linea guida ministeriale, tendano con sempre maggiore frequenza ad adottare, nell’ambito delle comunicazioni e circolari interne nonché nella modulistica relativa alle comunicazioni scuola-famiglia, le controverse denominazioni “genitore 1” e “genitore 2” in alternativa o addirittura in sostituzione della dicitura “padre” e “madre”;

la permeabilità degli ordinamenti scolastici alle influenze della “teoria del gender” è stata già oggetto in passato di richieste di chiarimenti al Ministero competente da parte dei genitori, delle famiglie e dei docenti e dirigenti scolastici, specie all’indomani della riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione introdotta con la legge n. 107 del 2015, con particolare riguardo alla portata applicativa dell’articolo 1, comma 16, in materia di prevenzione delle discriminazioni;

al riguardo, in particolare, giova ricordare come l’articolo 1, comma 14, della legge n. 107 del 2015, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, nel novellare e riscrivere l’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, abbia posto in capo ad ogni istituzione scolastica il compito di predisporre, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) rivedibile annualmente;

la stessa norma definisce il PTOF come il “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche”, volto ad esplicitare la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito dell’autonomia loro attribuita dall’articolo 21 della legge n. 59 del 1997, mentre il citato comma 16 ha previsto che lo stesso PTOF debba attuare i principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione di tutte le discriminazioni;

è evidente come il piano rappresenti altresì uno strumento conoscitivo fondamentale che consente in primis ai genitori, nel pieno esercizio della libertà educativa e del diritto-dovere di istruire ed educare i figli sancito dall’articolo 30 della Costituzione, di acquisire, prima dell’iscrizione a scuola, tutte le informazioni necessarie alla valutazione dei contenuti, delle attività didattiche, dei progetti e delle tematiche che i docenti affronteranno nel corso dell’anno scolastico;

in risposta alle numerose richieste di chiarimenti sulla portata applicativa di tale disposizione, avanzate sia da parte dei dirigenti scolastici che dei docenti e genitori, già in passato dunque il Ministero dell’istruzione si era espresso chiarendo che, sebbene fosse assolutamente chiaro ed inequivoco l’intendimento di sostenere pienamente e supportare attivamente i tanti studenti affrontando le problematiche relative a tutte le forme di discriminazione e contrastando ogni forma di violenza e aggressione contro la dignità della persona, “tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né le ‘ideologie gender’ né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”;

l’adozione di un’innovativa e differente terminologia definitoria della titolarità dell’esercizio della potestà genitoriale, ed in particolare l’adozione della terminologia “padre” e “madre” in luogo della terminologia “genitore 1” e “genitore 2” non era allora né risulta oggi, pertanto, in alcun modo prevista o autorizzata,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente di quanto rappresentato;

quali provvedimenti intenda adottare per fornire tempestivamente un indirizzo chiaro e univoco in relazione alla terminologia da utilizzare, che sia più conforme alla normativa vigente.

[Fonte: www.senato.it]

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