Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n° 4-02992 – Ai Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico

Atto n. 4-02992

Pubblicato il 4 marzo 2020, nella seduta n. 198

DE BERTOLDI , LA PIETRA , PETRENGA , RAUTI , TOTARO , URSO – Ai Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico. –

Premesso che:

il grave evento che sta colpendo il nostro Paese, in particolare le regioni del Nord Italia, in relazione all’emergenza sanitaria causata dal “coronavirus”, che ha infettato centinaia di individui e attualmente sono 17 le vittime, sta determinando pesantissime ripercussioni sul tessuto economico produttivo e sociale;

dalle agenzie internazionali, alle banche d’investimento, agli osservatori dei centri studi e di ricerca, si evidenziano scenari e previsioni nel breve termine fortemente negativi e penalizzanti per il sistema Paese, dal punto di vista sia finanziario che economico, come testimoniano le tensioni sui mercati finanziari italiani e mondiali, provocate dai timori legati al coronavirus;

al riguardo, gli interroganti evidenziano che, prima ancora della diffusione del virus “Covid 19”, la già fragile economia italiana era già in grave difficoltà, come confermano i dati negativi del Pil dell’ultimo trimestre, con meno 0,3 per cento, e nonostante le ottimistiche previsioni del Governo in merito agli effetti derivanti dalle misure introdotte negli ultimi provvedimenti normativi di natura fiscale e di crescita economica (decreto-fiscale e legge di bilancio per il 2020), i principali indicatori statistici avevano in realtà rilevato prospettive negative o di stagnazione per la crescita economica e l’occupazione nel nostro Paese;

gli interroganti evidenziano altresì che, con l’economia “bloccata” e la crisi di panico che si sta diffondendo in tutto il territorio nazionale, a causa del contagio del coronavirus, con ogni probabilità il nostro Paese entrerà nuovamente in una fase di recessione economica, i cui effetti rischiano di essere devastanti sul piano della domanda interna e la crescita occupazionale;

l’impatto del virus in Italia, sia in entrata che in uscita, sta colpendo interi settori vitali e fondamentali del nostro sistema economico e lavorativo, probabilmente senza precedenti: dal turismo (in relazione alle disdette sia di eventi dove il solo sistema della convegnistica ha già pesantemente registrato oltre 1.500 eventi cancellati, che di prenotazioni, dal blocco dei voli e della navi verso il nostro Paese di numerosi Paesi europei e di altri continenti) al crollo delle vendite commerciali, nonché alle pesanti ripercussioni per i settori della ristorazione, dei trasporti, della logistica e fornitura e dello svolgimento delle attività sportive, solo per citare alcuni esempi;

il quadro complessivo impone a parere degli interroganti l’introduzione di una serie di misure emergenziali ed indifferibili finalizzate a fronteggiare un imminente scenario drammatico per l’economia italiana, le cui conseguenze quasi certamente avranno un contraccolpo per la crescita e l’occupazione,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare, anche in ambito comunitario, al fine di fronteggiare l’emergenza derivante dalla diffusione del coronavirus in Italia;

se non ritenga necessario adottare un piano economico e fiscale in favore delle imprese e delle famiglie in difficoltà, situate nelle regioni coinvolte, nonché per tutti i settori legati al turismo del Paese, come ad esempio la sospensione delle rate dei mutui, del pagamento bollette dei servizi del gas e dell’energia elettrica, l’accesso semplificato al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e professionisti, oltre a forme di contributi per la ripresa delle attività per imprese e professionisti direttamente danneggiati, nonché sostegno a coloro che hanno subito danni indiretti, ed infine l’individuazione di strumenti, finalizzati a sostenere quei specifici settori che si trovano maggiormente in difficoltà, quali la grande distribuzione organizzata, il turismo, i trasporti, la logistica e le forniture;

se, infine, non ritenga opportuno intervenire in sede europea, al fine di prevedere un piano di flessibilità d’interventi per il nostro Paese, in considerazione della gravità della situazione economica in atto.

[Fonte: www.senato.it]

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