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ilGiornale.it – L’estate ‘scalda’ il Parlamento: i giallorossi pensano alle ferie?

Mentre tra il premier Giuseppe Conte e Confindustria sembra non scorrere buon sangue, dal centrodestra arriva il pieno appoggio alla richiesta del presidente Carlo Bonomi di tenere aperto il Parlamento anche ad agosto

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Se il premier Giuseppe Conte si mostra freddo e caustico di fronte alle parole del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, la politica si interroga sull’opportunità di accogliere l’invito del numero uno di Viale dell’Astronomia di tenere aperto il Parlamento anche in estate.
“Il Paese si sta appassionando a una discussione surreale: quando e come andare in ferie. Un Paese bloccato che discute sulle vacanze! Mi auguro che il Parlamento italiano non chiuda ad agosto, sarebbe davvero una delusione. Sia chiaro: Confindustria resterà aperta”, aveva detto il presidente Bonomi nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica. Anche se nessuno lo ammetterà apertamente, la tentazione recondita del ‘Palazzo’ sarebbe quella di chiudere, visto e considerato che già lo scorso anno la crisi di governo innescata in agosto da Matteo Salvini aveva “bruciato” le ferie di molti parlamentari, portaborse e cronisti politici. Per il momento, al Senato il calendario dei lavori è stato stilato solo fino al 19 giugno, mentre alla Camera sono stati decisi i provvedimenti da discutere fino a luglio. Per capire quale sarà l’orientamento per il mese di agosto abbiamo provato a contattare i capigruppo della maggioranza giallorossa, ma né il Pd né il M5S si sono voluti esprimere sul tema. Un esponente renziano, invece, propone di non chiudere “Il Palazzo”, ma di continuare a lavorare a distanza. “Bonomi ha ragione però bisogna vedere cosa si vuole salvare. Se vogliamo salvare Roma, che vive di terziario, teniamo aperto il Parlamento. Se vogliamo salvare l’Argentario e gli altri posti di villeggiatura, lo chiudiamo”, spiega a ilGiornale.it.
Da parte del centrodestra, invece, è arrivato il pieno appoggio alla richiesta di Bonomi. “Per quanto mi riguarda io ferie non ne faccio da due anni. La scorsa estate ero sempre a Roma con Salvini, mentre l’anno prima è venuto giù il ponte di Genova”, ci dice Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. A Palazzo Madama gli fa eco il suo omologo, Massimiliano Romeo che ribadisce: “La Lega è sempre stata disponibile a lavorare in qualsiasi momento. Se ci sono degli interventi urgenti da fare per il bene dei nostri cittadini, noi ci siamo”. I dipendenti delle due Camera? “Faranno i turni, come si fa ovunque. Tra l’altro si presume che molte aziende resteranno aperte, quindi anche in Parlamento ci si organizzerà”, aggiunge Romeo. Anche Renato Brunetta, uno che da ministro ha lottato contro i ‘fannulloni’, risponde “presente”. “Sono prontissimo e disponibilissimo. Mi sono stufato del lockdown e delle “vacanze forzate”, ci dice il deputato forzista che, anche in questi due mesi non si è fermato un attimo. “Ho sempre lavorato. Ho scritto un libro e sono stato presente in Parlamento quando mi era richiesto, però dell’inattività del lockdown mi sono stufato per cui il mio mese d’agosto sarà di lavoro, se in Parlamento ancora meglio”, incalza Brunetta. E aggiunge: “Vengo dal mondo del turismo e, ad agosto, ho sempre lavorato. Penso e spero che sarà uno strepitoso mese di lavoro anche per tutte le imprese e i professionisti italiani”. Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera, non ha dubbi: “L’ultima cosa a cui sto pensando in questi giorni sono le ferie. La maggior parte di noi, poi, a prescindere da ciò che succederà in Parlamento, continuerà a lavorare sui territori per predisporre le liste per le Regionali e le amministrative di autunno”. Isabella Rauti, vicecapogruppo di FdI al Senato, non si tira indietro: “In parlamento c’è chi ha sempre lavorato, anche durante il covid e lavorerà volentieri anche ad agosto”, ma sottolinea che “il vero problema è restituire al Parlamento tutte le sue funzioni e prerogative”. Finora, infatti, il governo ha scavalcato le due Camere e “sta andando avanti a colpi di DPCM e di richiesta di voto di fiducia su atti importanti che meritavano dibattito parlamentare e emendamenti migliorativi”.
Secondo Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva, invece, il problema non esiste: “Non ci sono e non ci saranno tempi per pause. Abbiamo un Paese bloccato, c’è bisogno di lavorare e il Parlamento farà certamente la sua parte”.

[Fonte: www.ilgiornale.it]

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